Ventisette mesi circa, dopo le elezioni nazionali del 4 Marzo 2018, la presenza ed il ruolo politico dei cattolici organizzati in Italia sono stati marginalizzati fino a far discutere di estinzione,  serve dotare i cittadini consapevoli delle difficoltà del momento presente di una “cassetta degli attrezzi” smaterializzata, costituita dalle riflessione di tanti pensatori illustri del passato e del presente sul tema della Politica e da qualche riflessione dell’Autore di queste note, da utilizzare, ove connotate positivamente, al momento opportuno.

Cominciamo con il fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile; all’improvviso ci sorprenderemo a fare l’impossibile. “Nel momento in cui uno si impegna a fondo, anche la Provvidenza allora si muove; infinite cose accadono per aiutarlo, cose che altrimenti non sarebbero mai accadute; qualunque cosa Tu possa fare, o sognare di poter fare, incominciala; l’audacia ha in se genio, potere, magia; incominciala adesso”. (Sant’Agostino).

Ho visto il futuro e non mi è piaciuto (Mordecai Richter).

Da qui il dovere di intervenire.

L’uomo al centro di tutte le cose; che le tecnologie restino sempre le sue ancelle.

Tutto comincia sempre da noi; serve capire chi siamo, dove vogliamo andare, come farlo e con chi.

Tutto dipende dalla qualità, eticità, e volontà degli individui; soprattutto di quella porzione di individui che incarna la Classe Dirigente.

Gesù disse ai 12 Apostoli:”Ricordatevi ciò che Vi ho detto molte volte: dovete predicare la mia Dottrina anche con il modo di vivere e convivere tra di Voi e con chi Vi accoglie; siate dunque sobri, pazienti, onesti nel dire, nel fare, nel guardare in modo che giustizia emani da Voi come profumo”.

Da Edipo ad Antigone: “Non piangere, figlia mia, c’è una sola parola che ci libera dall’oscurità, dai mali del mondo: questa parola è Amore”.

Chi non vive lo spirito dei suoi tempi, del suo tempo si prende solo i mali.

“Nel bene o nel male, sono le idee e non gli interessi a tracciare il corso della Storia”. (J. M. Keynes).

Quello che il Bruco chiama Fine del Mondo, tutti gli altri lo chiamano Farfalla. (Confucio)

La tradizione é la salvaguardia del fuoco, non l’adorazione delle ceneri;

Servirebbe riflettere, da parte di tutti, sulle cinque E: Efficacia, Efficienza, Economicità, Etica, Eccellenza.

Servirebbe anche riflettere su 15 parole d’ordine che potrebbero ispirarci: Meglio, Prima, Di più; Intelligenza, Sapienza, Saggezza; Lavoro, Merito, Crescita; Ascolto, Insieme, Oltre; Discernimento, Cultura, Polifonia; Fiducia, Speranza, Futuro.

“Alla fine, tutte le cose diventano quello che sono.”  (F.Nitche).

Nelle nazioni a democrazia consolidata, il servizio di un’istituzione pubblica è un modo del tutto normale con cui il cittadino mette a disposizione della comunità cui appartiene la propria competenza, esperienza e professionalità.

Thomas Jefferson scrisse all’amico John Adams (suo predecessore come Presidente degli Stati Uniti): “vi è un’aristocrazia naturale fra gli uomini, fondata sulle virtù e sui talenti, ed una artificiale fondata solo sulla ricchezza, sulla nascita, senza virtù e senza talenti.”

“Non dirmi chi sei, dimmi cosa sai fare”. (HARVARD).

So fare cinque cose: So sognare, so pensare, so intraprendere ed organizzare, so aspettare, so fare a meno.

“Nessuno si illuda di avere titolo per avere ruolo all’interno della Classe Dirigente, se non è pronto ad essere molto disponibile, molto impegnato, molto disinteressato, meno egoista.” (Don Luigi Sturzo).

“Fate sempre il necessario”. (Nicolò Machiavelli).

Ognuno faccia sempre la propria parte. (da una Favola Africana)

Gli errori sono degli uomini, i meriti dell’idea. (Don Luigi Sturzo).

“Nelle vostre scelte non fatevi ispirare dalle paure, ma dai vostri sogni” (Nelson Mandela).

Il modo migliore per prevedere il futuro é contribuire a determinarlo.

“Ciò che rende lieta la vita non è fare le cose che ci piacciono, ma trovare piacere nelle cose che dobbiamo fare” (Goethe).

“Se fate sempre le stesse cose, non aspettatevi dalle stesse esiti diversi”.

“Chi dice che una cosa è impossibile non dovrebbe, poi, disturbare mentre la state facendo”. (Albert Einstein).

Chi dà prima, dà di più.; chi ha di più, ha maggiori responsabilità.

I risultati si ottengono al 10% in virtù dell’ingegno, al 90% in seguito a lavoro e fatica.

Il talento è nulla senza fatica; anche perché “il talento non è innato e non ci viene rivelato come un’apparizione: lo si scopre col tempo, le esperienze, il confronto con gli altri, i progetti e le sfide con le quali ci si misura”.Irene  Tinagli.

La creatività nasce dalle difficoltà, come il giorno nasce dalla notte oscura (Albert Einstein); senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è routine; la sfida consiste nel tendere ad un risultato; per ottenere un risultato è necessario porre i processi sotto controllo; tutto ciò che non é controllato é non fatto come vorremmo che fosse fatto.

Per un componente della Dirigenza, il peccato più grave è l’inettitudine; il secondo in graduatoria è l’ignavia.

L’inconsistenza delle Classi Dirigenti fa si che non si badi all’interesse collettivo (Guido Rossi).

“La vera scuola del comando è la cultura generale; attraverso questa, il pensiero è messo in grado di esercitarsi con ordine, di sceverare nelle cose l’essenziale dall’accessorio, di scoprire in anticipo le conseguenze e le interferenze, in breve di elevarsi ad un grado in cui gli insiemi siano visibili senza che si perdano le sfumature; non ci fu mai Capitano senza il gusto ed il sentimento del patrimonio dello spirito umano; in fondo alle vittorie di Alessandro sempre si trova Aristotele” (Charles De Gaulle).

“Per aspirare ad un posto di governo o di responsabilità bisogna prima poter dire cosa si è fatto fino ad allora, quali i propri Valori di riferimento, cosa si vorrà fare da quella posizione ed è poi, facendolo bene nel disinteresse proprio e nell’interesse di tutti, che si acquisisce il diritto di essere confermato o promosso ad altra posizione di responsabilità” (Romano Prodi).

La fortuna si può incontrare soltanto per strada la mattina molto presto.

“La fortuna offre l’occasione, ma è la virtù che la sfrutta”.

“Chi ha paura di essere battuto, sia certo della sconfitta. Dio sta con i grandi battaglioni”. (Napoleone Bonaparte).

“Il mondo è in pericolo non a causa di quelli che fanno del male, ma a causa di quelli che guardano e lasciano fare.” (Albert Einstein).

Non ci sono venti favorevoli per il navigante che non sappia dove andare; chi non sa dove andare, alla fine andrà da qualche altra parte.

“Basta restare indifferenti, occorrono azione, impegno, sacrifici; basta rassegnazione, occorre il coraggio di ribellarsi” (Rita Levi Montalcini).

La Verità Vi rende liberi. (dal Vangelo secondo Giovanni 8-30).

Potrete ingannare qualcuno per sempre; potrete ingannare tutti per qualche tempo; ma non potrete ingannare tutti per sempre. (Abramo Lincoln).

Libertà è obbedire alle leggi che ci siamo dati (Jean-Jaques Rousseau).

Il rapporto tra etica, cultura, economia e politica è irrinunciabile: secondo che esso si svolga, o meno, in modo positivo la collettività vive, o no, “la vita giusta e prospera”; il che vuol dire, tra l’altro, che non si cresce e prospera se non all’interno di una visione condivisa: la singola impresa dovrà fare i conti con il benessere collettivo oppure veder mettere in discussione la propria produttività e talvolta la sua stessa sopravvivenza

“Nessuno deve perdere la speranza, insieme ce la faremo” (Vincenzo Visco).

Non promettete quello che sapete di non poter mantenere; dato questo, mantenete ciò che avete promesso. Un cattivo esempio: “Le promesse elettorali sono sottoposte ex post al vaglio della fattibilità”, (Giulio Tremonti).

“Nessuno, per quanto alto o potente, dovrebbe mentire; Il diritto alla privacy ed alla riservatezza personale e professionale va rispettato; nessuno può essere obbligato a dire la verità sempre a tutti.”

Non esistono sprechi non legati a persone; il vero leader è colui che sa dire no.

I vecchi parlano di quello che hanno fatto, i giovani di quello che faranno, gli stolti di quello che stanno facendo. (Antico proverbio cinese)

“L’uomo si distrugge con la politica senza principi, con la ricchezza senza lavoro, con l’intelligenza senza carattere, con gli affari senza morale, con la scienza senza umanità, con la religiosità senza fede, con l’amore senza sacrificio di sé”. (Gandhi).

Che la Provvidenza consenta che venga affidata la Buona Politica ad alcuni aristoi che sappiano circondarsi di uomini e donne ancora migliori di loro.

Dobbiamo organizzarci per esserci, dove si prendono le decisioni; crediamo di dover essere presenti e quindi di doverci avvicinare al governo delle cose, proponendo la nostra competente partecipazione anche laddove si formino regole e progetti per la società del futuro”; perché questo avvenga bisognerebbe contribuire a migliorare i criteri e le pratiche di selezione della dirigenza.

“Oggi ci è richiesto un intervento con capacità organizzativa, operativa, quasi direzionale, incanalando immagine, profondità ed esperienza al servizio di un progetto che chiamiamo di innovazione ma che mi piacerebbe definire di coraggiosa presenza” (Alberto Berger).

“Fin che dura il giorno, noi terremo alta la testa, e tutto quello che potremo produrre noi, non lo lasceremo da fare a quelli che verranno” (Goethe).

L’ambizione più alta della Buona Politica: Orientare il corso degli eventi ad un canone di Valori e Principi assunti e condivisi consapevolmente in funzione del conseguimento del Bene Comune attraverso Visione, Progetti, Indirizzi programmatici, Criteri operativi. (Giancarlo Infante)

Papa Francesco: “La Politica è la forma più alta ed esigente della carità”. “Di fronte alla cultura della illegalità, della corruzione e dello scontro, voi siete chiamati a dedicarvi al Bene Comune, anche mediante quel servizio alla gente che si identifica nella Politica”.  “Un cattolico deve fare Politica”, purchè sia Buona Politica.

Cos’è la Buona Politica? E’ la partecipazione del cittadino, il Vostro personale coinvolgimento (Robert F. Kennedy).

La Politica quando è nobile ricerca soluzioni, quando è efficiente le trova.

La Politica o la si fa o la si subisce. La Buona Politica quale confronto costruttivo, nel rispetto delle leggi, con riguardo al benessere di tutti i cittadini. La Buona Politica quale forma più alta di cultura. La Buona Politica come progetto di redistribuzione delle risorse in nome dell’equità, dell’eguaglianza, della solidarietà sociale.

La Buona Politica dovrebbe riuscire a progettare quanto serve a far sognare la collettività alla quale ci si rivolge e conseguentemente a farsi seguire.

La Politica ha dignità se si accorge dei particolari, se è espressione di ideali e di interessi legittimi, se ha rispetto della complessità e non la banalizza, quando dice: “La situazione è difficile, facciamo quel che possiamo, abbiamo bisogno di Voi.”

Solo il politico di professione ha il fiuto necessario circa i sentimenti di milioni di persone e sa strutturare il proprio discorso prioritariamente in funzione del consenso della platea a cui parla, senza tante fisime scientifiche o comunque intellettuali.”. (Pietro Ichino, Newletter 14\7\2014). Il concetto non è più di moda, ma l’esperienza ci ha insegnato che conserva una propria validità intrinseca.

“Il progresso umano non corre mai sulle ruote dell’inevitabile, ma passa attraverso gli sforzi senza tregua di tutti gli uomini che vogliono collaborare con Dio.” (Martin Luther King, citato da Barak Obama nella seduta Onu del 21 Settembre 2016).

Servono una leadership ed una idea di Buona Politica che vadano nella direzione del Bene Comune, inteso come ripristino dell’ascensore sociale, come pieno impiego, come maggiore produttività e conseguenti retribuzioni più alte, come welfare più equo, come maggiore sicurezza personale, come restringimento della fascia della povertà, come compressione delle ingiustizie quali fini, come sussidiarietà e solidarietà, quali strumenti.

“Abbiamo bisogno di lavoro, di impieghi che restituiscano dignità, con una paga decente; quel tipo di lavoro che consenta ad un essere umano di dire alla propria comunità, alla propria famiglia, al proprio Paese ed a se stesso: “Ho contribuito a costruire questo Paese, sono uno dei partecipanti a questa grande impresa, sono un uomo” (Robert F. Kennedy).

La Politica sarebbe giusto che fosse confronto tra progetti diversi e non scontro tra velleità sconfitte.

La Politica merita la”P” maiuscola se coniuga leadership, empatia, Visioni, Valori ed impegno, rispetto e responsabilità sociale, ascolto ed inclusione (Alberto Berger, La leadership e l’empatia, per Politica Insieme.).

L’Etica dello Sport, applicabile alla Buona Politica: Rispettare sempre tutti; Domani si ricomincia.

Anche il gioco degli scacchi (vince chi riesce a prevedere il maggior numero di mosse dell’avversario ed ad adottare la strategia più appropriata) e la pratica della gastronomia (il livello di un piatto si commisura con il livello dell’ingrediente più scadente) hanno molto da insegnare alla Buona Politica.

“Questo Paese non si salverà, la stagione dei diritti e delle libertà si rivelerà effimera se non nascerà (e sarà messo in pratica, N. d. R.) un nuovo senso del dovere” (Aldo Moro); la parabola iniziata nel 1989 con la caduta del muro di Berlino e terminata nel 2008 con il fallimento della Lehman Brothers dimostra la profeticità a livello europeo di queste parole.

Molte volte la Politica, da Aldo Moro e Luigi Sturzo definita “la più alta forma di carità”, “prudente sollecitudine per il Bene Comune”, “via istituzionale della carità” è responsabile del proprio discredito, a causa della corruzione, della dissipazione di risorse e della mancanza di buone politiche pubbliche.

Utopia pensare che l’Italia possa riprendere la via dello sviluppo civile ed economico in una società che si guarda con ostilità reciproche: la convergenza e la coesione come ipotesi di contributo alla soluzione.

Bisogna passare dalla cultura dello sviluppo alla cultura della competizione e della concorrenza.

Guardando indietro si rischia la trasformazione in una biblica statua di sale. Per guardare avanti serve indagare il rapporto tra Democrazia, Diritti e Doveri, Economia.

“La Politologia definisce talvolta la Politica come l’attività di “chi ottiene cosa, come e quando”; il chi ed il cosa, cioè l’aspetto distributivo, dominano spesso la pratica della Politica, sul come dibattono solo i tecnici, quasi nessuna attenzione è riservata al quando, cioè alla possibile discrasia temporale negativa tra i costi sostenuti ed i benefici attesi di una decisione”.

“Non abbiamo bisogno di divisioni, di odio, di violenza, di illegalità; ma di amore e saggezza, di compassione e solidarietà gli uni verso gli altri; serve appellarsi alla parte migliore di noi riallacciandoci ai nostri Valori fondanti”. (R.F.K.).

“Per vivere con onore bisogna struggersi, turbarsi, battersi, sbagliare, ricominciare da capo e buttar via tutto e ricominciare a lottare e perdere eternamente. (Magari ogni tanto vincere qualcosa). La calma é una vigliaccheria dell’anima” (Lev Tolstoi).

Quando a cura della Dirigenza di un territorio, in ottica di efficienza e solidarietà, ai più svantaggiati saranno offerti servizi migliori al minor costo possibile, in quel territorio il Bene Comune sarà più realizzato.

Infatti, “fra vent’anni ci pentiremo non di quello che abbiamo fatto, ma di quello che non abbiamo fatto”. (Mark Twain).

Chi a vent’anni non sa, a trent’anni non fa, a quarant’anni non è, non saprà, non farà, non sarà mai. (Antico proverbio cinese).

“Non distribuite pesci, insegnate a pescare”. (Confucio).

Educare è come seminare; il frutto non è immediato e non è garantito; ma se non si semina è certo che non vi sarà raccolto (Cardinale Martini).

“Contemperare durezza nel conseguire efficienza e grande generosità nella solidarietà”. (Platone).

La cassetta degli attrezzi: gli stanziamenti del Recovery Fund, la Visione di trasformazione del Paese, il Modello di Sviluppo, le Riforme in sintonia con l’Unione Europea, il Piano a cannocchiale invertito, i Progetti, i Dettagli, l’Execution (che cosa, come, quando, con quante risorse, con chi?).

La proposta conseguente: Politica Insieme.

Cosa vuole essere. Un Partito orientato al Bene Comune, nel solco della Costituzione, della Dottrina Sociale della Chiesa, delle radici giudaico cristiane dell’Europa. Un Partito fondato sul rispetto integrale della Vita, dalla nascita alla sua conclusione naturale, sulla difesa della dignità della Persona, sulla Libertà, sulla Giustizia sociale.

Un Partito schiettamente europeista, consapevole della vocazione mediterranea dell’Europa e delle sue responsabilità nei confronti del Continente Africano; francamente inserito nel mondo occidentale e nel contempo criticamente orientato ad un compito di Pace.

Un Partito i cui punti programmatici essenziali siano l’Autonomia, la Competenza, la formazione di una nuova Classe Dirigente ben selezionata in base al Merito, una Legge Elettorale Proporzionale, con soglia di sbarramento intorno al 3%, che assicuri la maggiore rappresentatività possibile ma che non trascuri le esigenze della Governabilità.

(Spunti da una riflessione di Domenico Galbiati su Politica Insieme.com del 22 Luglio 2020).

Cristianesimo è decisione.

“Che il nostro impegno, la nostra testimonianza e la nostra azione siano contributo alla liberazione di tutti gli oppressi, gli ultimi, i poveri, i diseguali, i disagiati, gli scartati, gli invisibili dei nostri territori”.

L’ipotesi di risposta di chi scrive: “Da Popolo in cammino, attrezziamoci insieme per una proficua traversata del deserto, ove è silenzio ed incontro con se stessi, confidiamo di imbatterci in alcune confortevoli oasi, abbiamo fiducia e fede nel raggiungimento della Terra Promessa, nel compimento della ricerca del Senso e nella quanto maggiore vicinanza possibile con il Bello, il Bene, il Giusto ed il Vero”.

La Preghiera del Decisore: “Signore, dammi la capacità di cambiare ciò che è possibile cambiare, dammi la forza di sopportare ciò che non è possibile cambiare e dammi l’intelligenza per capire la differenza”.

Massimo Maniscalco

 

Immagine utilizzata: Pixabay

 

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