Continua il dibattito negli Stati Uniti sulle provvidenze da mettere in campo per aiutare le famiglie più in difficoltà. Molte di loro non possono permettersi il pagamento dell’affitto e restano a rischio. Così, viene ricordato che milioni di famiglie potrebbero essere costrette ad affrontare l’instabilità abitativa,  con un sensibile aumento del numero dei senzatetto.

La richiesta è che il previsto, prossimo pacchetto di aiuti includa l’assistenza per l’affitto di emergenza, per aiutare a prevenire gli sfratti per ledi tante famiglie, la distribuzione di voucher per alloggi di emergenza prorogando il divieto federale degli sfratti.

La crisi COVID-19 sta avendo un impatto particolarmente grave per le famiglie a basso reddito. Le perdite di posti di lavoro sono state fortemente concentrate nelle industrie che pagano salari medio bassi e le famiglie con alti costi abitativi e redditi bassi non riescono ad avere le risorse finanziarie adeguate.

13,8 milioni di capo famiglie in alloggi in affitto – uno su cinque affittuari – dichiarano di essere in ritardo con il pagamento dell’affitto e tra questi il numero più elevato riguarda le persone di colore per le quali è segnalata una percentuale molto più elevata di pagamenti mancati rispetto alla media nazionale.

A causa delle forti disuguaglianze nell’istruzione, nell’occupazione, nell’edilizia abitativa e nella sanità derivanti in gran parte dal razzismo sistemico, le famiglie di neri, latini, indigeni e immigrati sono state particolarmente colpite.

Il Congresso aveva previsto un divieto limitato per un bacino che si presuma vada dai 12,3 milioni e i 19,9 milioni di famiglie, cioè una percentuale di tutte le famiglie affittuarie che va dal 28,1 al 45,6 %.

In ogni caso, si tratta di persone che dovranno pagare l’affitto e quindi resteranno a rischio sfratto anche nel momento in cui potrà essere considerata superata la fase più acuta del diffondersi della pandemia.

Si teme così che questa situazione crei una continua insicurezza e instabilità abitativa a lungo termine. Ciò potrebbe avere conseguenze particolarmente dannose per i bambini costretti a interrompere il loro sviluppo sociale, fisico e scolastico.

 

Immagine utilizzata: Pixabay

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