Il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa ha appena adottato una nuova raccomandazione per proteggere i diritti delle donne e delle ragazze migranti, rifugiati e richiedenti asilo, indicando misure adeguate per rispondere meglio ai bisogni e alle sfide che devono affrontare.

Traendo spunto dai trattati del Consiglio d’Europa, tra cui la Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la Convenzione sull’azione contro la tratta degli esseri umani, la raccomandazione affronta le questioni delle donne e delle ragazze, in particolate per ciò che riguarda le adeguate strutture di transito e d’accoglienza, le loro esigenze di salute o la definizione di politiche di asilo specifiche.

Inoltre, basandosi sui risultati del Comitato europeo per la prevenzione della tortura e dei relativi strumenti delle Nazioni Unite, viene fornito agli Stati membri un elenco di misure per garantire una migliore protezione dei diritti umani delle donne migranti.

Parte del Piano d’azione del Consiglio d’Europa sulla protezione delle persone vulnerabili nel contesto della migrazione e dell’asilo in Europa (2021-2025), è una guida agli stati membri per quanto riguarda i bisogni delle donne in relazione ai servizi sociali, all’occupazione, all’istruzione e alla partecipazione, il garantire che le politiche pubbliche contribuiscano pienamente all’integrazione e all’emancipazione delle donne e delle ragazze migranti, rifugiate e richiedenti asilo.

Accogliendo favorevolmente l’adozione della raccomandazione, il Segretario generale del Consiglio d’Europa, Marija Pejčinović Burić, ha sottolineato quanto sia fondamentale riconoscere che le donne e le ragazze migranti, rifugiate o richiedenti asilo hanno esigenze e circostanze particolari che dovrebbero essere considerate in tutte le fasi del processo migratorio. “La guerra in Ucraina- ha affermato- mostra tristemente gli alti rischi che corrono le donne e le ragazze rifugiate. Questa raccomandazione fornisce consigli specifici ai nostri Stati membri su come proteggerle meglio da tutte le forme di violenza, sostenere le vittime e definire la responsabilità dei perpetratori”.

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