Uno dei temi assolutamente dimenticati di questa campagna elettorale è quello del Mezzogiorno. Eppure, la contemporanea convocazione anticipata alle urne anche della Regione Sicilia può costituire l’occasione per richiamare almeno in parte le forze politiche ad un’assunzione di responsabilità nei confronti di una parte rilevante del Paese e verso cui dovrebbe andare il massimo d’impegno, così come previsto dal Pnrr, per i futuri progetti di ripresa e di sviluppo.

INSIEME crede anche necessario che la “questione meridionale” diventi parte integrale di una nuova visione europea nei confronti di quell’area mediterranea di cui il Sud rappresenta i confini  dell’Europa. A questo riguardo si ripropone il seguente documento (CLICCA QUI

PROGETTO DI SVILUPPO EURO-MEDITERRANEO PER I CONFINI SUD DELL’EUROPA

Avviare un percorso durevole di ripresa e di tras-formazione dell’economia italiana, segnata sempre
più da marcati fattori di debolezza strutturale, e porre un argine alla lunghissima crisi del “grande
malato d’ Europa” è una priorità europea e, oramai, ben riconosciuta e ben considerata dall’UE,
nonché condivisa dal suo asse franco-tedesco. Questa attenzione scaturisce da una considerazione
forte: la globalizzazione sta restituendo, sempre più, e sempre più velocemente, un ruolo geopolitico
al Mediterraneo.

Un rafforzamento strutturale dei confini sud dell’Europa è necessario ed
improcrastinabile per gli interessi dell’Europa ed il relativo ripristino di un ruolo centrale dell’Italia
nel Mediterraneo sono ritenuti, a ragione, vitali e strategici per l’intera Europa.

Inoltre, pur evitando la retorica del “nulla sarà come prima dopo la pandemia”, questa è, però,
effettivamente, l’occasione per mostrare con i fatti cosa significa tras-formare e affrontare, senza
improvvisazioni, il non facile recupero di una economia italiana allo sbando, accentuata dalla
pandemia, nella prospettiva dell’eccezionalità della recovery strategy, che non a caso attribuisce
all’Italia uno straordinario aiuto finanziario, sostanzialmente in virtù della sua concreta e
riacquistata rilevanza strategica.

Va pertanto considerato la formulazione di un progetto coerente alla strategia del “green new deal”, in
una rinnovata politica di sviluppo di sistema: logistica, energie rinnovabili, rigenerazione urbana e
ambientale, agroalimentare e agroindustria, governo delle acque, politica industriale, ricerca e
innovazione saranno decisivi aspetti di questo disegno strategico “unitario” di rafforzamento a
sistema della coesione sociale, territoriale ed economica della nazione italiana e dei confini
meridionali della UE.

D’altra parte, con preoccupazione, si rileva l’impressione che la politica italiana attuale perseveri
una prassi, che non riesce ad andare oltre l’intento di attuare una “manutenzione” del sistema, senza
prendere atto della necessità di sciogliere i nodi strutturali via via cumulatisi per politiche
inadeguate, che stanno portando il Paese ben “oltre il declino” : una politica certamente non in linea
con quella tras-formazione del sistema paese, che il partito INSIEME vuole proporre e
perseguire, rispetto anche alle raccomandazioni del Consiglio europeo, contenute nel cd. Pacchetto
Primavera.

È nostra convinzione che l’Italia debba svolgere una funzione centrale nei traffici marittimi asiatici,
nordafricani ed europei ed il rapporto “Logistica a valore e Mediterraneo” rappresenta uno snodo
decisivo per godere ed approfittare, da parte dell’Italia, della sua enorme rendita posizionale

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