Il 13 maggio, a Roma, presso il Dipartimento di sociologia di Roma Tre si è tenuto la conferenza “Il Mediterraneo e la Carta di Firenze 2022”

L’intuizione di Giorgio La Pira e l’attenzione della Chiesa universale per una teologia del Mediterraneo, che ha portato Papa Francesco nel 2019 a Abu Dhabi  (fratellanza umana per la pace mondiale) e poi a napoli, al convegno “la teologia dopo veritatis gaudium nel contesto del mediterraneo”, e, ancora, agli incontri di Bari e quello recente di Firenze hanno spinto Acli, Aidu, l’Azione cattolica, Meic, Cvx, Fuci, Rete it. Dialogo euro-mediterraneo, Retinopera, Uciim a farsi carico di divulgare nell’ambito laicale questa straordinaria elaborazione: essere attiva catena di trasmissione e volano per una moderna cultura per le genti mediterranee e non solo. al gruppo si sono aggiunte anche: Associazione vivere insieme, Aimc, Agesci, Ucai, Umec-wuct, raggiungendo così il numero di 13 associazioni cattoliche.

Si è creato un gruppo operativo e permanente tra le associazioni promotrici: “gruppo sinodale per la promozione del dialogo multilaterale mediterraneo” per rendere sempre più vicino agli uomini e donne di buona volontà questa poliedrica realtà mediterranea e creare un cammino concreto di dialogo, che corrisponda alle istanze religiose, sociali e politiche delle popolazioni mediterranee: oggi, ancora più che mai, quando alla periferia orientale dell’area è scoppiata una terribile e sanguinosa guerra, che potrà terminare solo attraverso un dialogo, sincero e costruttivo e si è sottoscritto il Manifesto per il Mediterraneo, che si allega.

Il Manifesto è stato, poi, consegnato a fine incontro ai giovani del liceo “John von Neumann” di Roma, quale simbolica consegna del messaggio alle giovani generazioni.

MEDITERRANEO#DIALOGO#PACE
“Il Mediterraneo è proprio il mare del meticciato, un mare geograficamente
chiuso rispetto agli oceani, ma culturalmente sempre aperto all’incontro, al
dialogo e alla reciproca inculturazione. Nondimeno vi è bisogno di narrazioni
rinnovate e condivise che – a partire dall’ascolto delle radici e del presente –
parlino al cuore delle persone, narrazioni in cui sia possibile riconoscersi in
maniera costruttiva, pacifica e generatrice di speranza”. Questo ci insegna la
relazione di Papa Francesco al Convegno “La Teologia dopo la Veritatis Gaudium
nel contesto del Mediterraneo” svoltosi a Napoli nel 2019.
Il Mediterraneo è il mare attorno a cui si sono concentrate e alternate diverse e
numerose civiltà che hanno contribuito al progresso dell’umanità dall’antichità
ad oggi. Ma da qui prendono le mosse anche le tre grandi religioni monoteiste e
l’ampia varietà di lingue, culture, contatti umani e migrazioni, senza dimenticare
le aspre rivalità tra le diverse potenze.
Il Mediterraneo è mare tra le terre, ma anche tra gli oceani: Medioceano, tanto
delimitato nella sua definizione geografica, quanto flessibile come sistema
integrato fino a includere il Mar Nero, il Mar Rosso e le sponde atlantiche sia
della Penisola Iberica, che del Nord Africa.
A questa grande realtà, in cui l’Italia riconosce le sue radici profonde, Papa
Francesco ha posto da anni domande come sempre radicali:
• Come custodirci a vicenda nell’unica famiglia umana in questa magnifica
realtà dell’area mediterranea?
• Come alimentare una convivenza, reciprocamente tollerante e pacifica,
per una fraternità autentica lungo le terre, che il Mediterraneo bacia?
C’è bisogno di impegno, generoso e responsabile, di ascolto, studio e
dialogo per promuovere processi di pace, fratellanza e giustizia e
promozione umana.
È questo l’impegno che il Gruppo Sinodale per la Promozione del Dialogo
Multilaterale Mediterraneo assume nel nostro Paese quale esempio nel

mondo, tanto più in un momento in cui ai confini europei è in atto una guerra
feroce e dai tempi imprevedibili.
La storia ci dice che la pace si ottiene preparando il dialogo, non la guerra.
Si tratta, allora, di camminare insieme per instaurare quella fraternità universale
che corrisponde alla grandezza della vocazione umana (cfr. Gaudium et spes, 3),
coltivando l’anima delle comunità umane attraverso il dialogo, per accrescerne
la forza. E ciò senza trascurare la testimonianza che si fa preghiera per costruire
armonia tra le genti e le differenze.
Il Mediterraneo deve tornare ad essere fermento e crocevia di pace.
La pace è frutto del paziente e inarrestabile fluire dello spirito, della pratica di
collaborazione tra i popoli, della capacità di passare dallo scontro e dalla corsa
agli armamenti, al dialogo, al controllo e alla riduzione bilanciata delle armi di
aggressione.
Saremo pazienti e tenaci nel costruire pace, armonia e fiducia tra i popoli, come
sfida di ostinata fede verso una visione salvifica dell’umanità.
Questo è l’itinerario del Gruppo che oggi vogliamo intraprendere tutti insieme,
forti della nostra fede e consapevoli della speranza che i venti caldi del Sud
spirino Pace.
Roma, 13 maggio 2022

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