Uno dei pilastri del Sistema sanitario del Regno Unito trema. Gli infermieri attuano uno sciopero come non si vedeva da anni. La richiesta è ovviamente quella dell’aumento delle retribuzioni. Ma il Governo di Londra dice di no dopo che sono stati concessi incrementi del salario del 3% nel corso della pandemia.

L’adesione allo sciopero è stata significativa perché, assicurate comunque le prestazioni d’emergenza quali quelle dei pronti soccorso e delle terapie intensive, ha finito per sconvolgere l’attività di numerosi ospedali d’Inghilterra, tutti quelli dell’Irlanda del Nord e del Galles. Solo in Scozia gli infermieri non hanno scioperano perché è giunta un’offerta da parte del governo scozzese.

Mai fino ad oggi vi era stata un’adesione così massiccia del personale sanitario ad un’azione di protesta tanto estrema e una convinta partecipazione alla richiesta di aumenti salariali che il sindacato ha fissato attorno al 20% e che, secondo i leader della protesta, serve solamente a recuperare quanto è stato perduto nel corso dell’ultimo decennio da parte di una categoria di lavoratori su cui si basa il funzionamento del Servizio sanitario nazionale.

 

 

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