La Segreteria di INSIEME ha diffuso il seguente comunicato

Israele ha appena annunciato la pressoché totale occupazione della Striscia di Gaza. Mentre continua l’altra guerra contro le popolazioni palestinesi della Cisgiordania dove i coloni, coperti ed aiutati da esercito e polizia dello Stato ebraico, riducono sempre più le terre destinate, sulla base di precisi accordi internazionali, alla popolazione araba sin dal 1948.

Anche se con la sola finalità di liberare gli ostaggi ancora in cattività di Hamas, una parte di Israele protesta e rinnova quotidianamente scende in piazza contro l’insensata e violenta risposta del Governo Netanyahu all’attacco terroristico del 7 ottobre 2023.

Il nostro Governo, invece, tace. Così come tace l’Europa, a differenza di alcuni tra i 27 che hanno proceduto al riconoscimento dello Stato palestinese o che si accingono a farlo, come nel caso della Spagna e della Francia.

Siamo consapevoli che Israele, e  l’attuale amministrazione degli Stati Uniti, hanno fatto in modo di far deragliare, almeno in questa fase, ma rendendone comunque quasi impossibile l’attuazione, l’ipotesi di una pacificazione sulla base del riconoscimento dei “due stati”. Il che presuppone il pieno riconoscimento anche del legittimo diritto di Israele a vivere in pace e sulla base della necessaria sicurezza perché ciò avvenga. Questo però non esime da fare ogni sforzo, ed è quello che INSIEME chiede al Governo Meloni e all’Unione europea, affinché venga messo fine al massacro in atto a Gaza e alla violenza perpetrata nei Territori occupati dai coloni e dalle autorità guidate da Netanyahu.

Israele ha bisogno delle relazioni commerciali con l’Europa e su questo bisognerebbe agire per invertire completamente ciò che è in atto da troppo tempo, costato la vita finora ad oltre 50 mila vittime, di cui ben più della metà donne e bambini. Ciò suona come vergogna per la democrazia israeliana e per i silenziosi europei.

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