INSIEME e CiviviX dell’Umbria hanno firmato ieri a Perugia un Accordo di collaborazione per partecipare assieme a, a livello nazionale e locale, alla nascita di una “nuova” politica.

L’incontro è avvenuto presso la Sala della Provincia di Perugia ed i lavori sono stati aperti con un intervento di saluto di Stefania Proietti, Presidente della Provincia e Sindaco di Assisi.

Il dibattito, che ha preceduto la firma dell’Accordo, è stato aperto da Stefano Zamagni che ha sostenuto che, mentre  sono note le cose che non vanno nella Politica, non vengono esplorate le vie d’uscita. Le cause di questa crisi pure sono note, in particolare per  l’abbandono da parte dei partiti, di tutti, negli ultimi 30 anni di ogni riferimento identitario. Un mal compreso concetto della modernità li ha portati a trasformarsi in mere organizzazioni
tese alla gestione di interessi.

Papa Francesco nella “Fratelli tutti”, invece, nel Capitolo V dedicato alla Buona politica, invita a liberarsi dal giogo dei poteri finanziari ed economici perché la Politica crede di essere libera, mentre in realtà si ritrova prigioniera delle logiche dei grossi centri di potere, a seguito dei fenomeni della globalizzazione e delle trasformazioni industriali, con quella che chiamiamo Rivoluzione industriale .4 .

Ma tutto ciò ci ha portato alla prima guerra globale. Vediamo come siano state abbattute le barriere finanziarie,  facendo innalzare il comparto globale fino a cinque volte al Pil prodotto dall’economia reale. Quella finanziaria non è più al servizio dell’economia reale, ma è sempre più autoreferenziale.

La politica va in crisi anche perché è venuto meno l’ancoraggio ai principi, adesso sostituiti dagli interessi e questo riguarda sia la destra, sia la sinistra. E tutto ciò è dovuto anche alla diffusione della cultura neoliberista secondo la quale viene premiato il valore del mercato rispetto a quello della Politica, anche se è cosa abbondantemente
smentita dalle ripetute ultime crisi finanziarie. Ciò è andato si pari passo con la sostituzione dei diritti sociali con quelli civili di cui una delle conseguenze è stata la crisi del PD, mentre sono aumentate le disuguaglianze sociali.

INSIEME, partito che nasce dal basso, senza potentati alle spalle, crede che si debba, per superare la crisi, avviare una fase di transizione sulla base di una matrice ideale di riferimento che è quella cristiana. Si, perché con quelle liberale, socialista e azionista – repubblicana, nella storia italiana vi pure è quella dell’ispirazione cristiana che, tra l’altro è la più antica.

A questo riferimento, ha proseguito Zamagni, ci colleghiamo consapevoli che la visione riformista non basta più. Questa del riformismo è un’idea favorita dai conservatori che non stanno solo a destra e che, comunque, se può
andare bene nei periodi ordinari non basta più in quella straordinaria che viviamo.

Secondo Zamagni, il processo di trasformazione è richiesto con urgenza per alcuni ambiti, in particolare:
– il sistema scolastico: perché Scuola è Università sono le stesse della riforma Gentile degli anni ’30. E’ basato sul principio di gerarchia e sull’ idea che si tratti di luoghi di formazione e non di educazione. Noi dobbiamo creare, invece, un sistema scolastico riferendoci alla parola “conazione”, termine che mette insieme conoscenza e azione. Ma la nostra scuola separa invece i due momenti. E le conseguenze le vediamo anche in relazione al lavoro;

-tasso d’imprenditorialità: non si può andare avanti con il 33% della popolazione, quella del Sud che ha un reddito del 50% circa in meno dell’altra del Centro – Nord  mentre i livelli di consumo sono all’80 % di quelli nazionali. Il che significa che il dualismo è rimasto e che il Mezzogiorno vive di trasferimenti pubblici. La risposta non può venire da qualcosa che rischia di aggravare il divario, come può essere con l’Autonomia differenziata, bensì  impostando una politica che miri a creare nuove imprese in modo tali che i connazionali meridionali non continuino ad essere umiliati. L’idea di compensarli con degli “aiuti” serve solamente per continuare a tenerli in modo subordinato. Quindi, ha detto Zamagni, abbiamo bisogno di far ripartire l’imprenditorialità e  liberare la creatività che è propria di tanti tra le genti meridionali;

-welfare: necessario passare al welfare di comunità. Il welfare che abbiamo conosciuto finora è stato  utilissimo fino al 1980, fino a quando l’Italia non aveva il problema del Debito pubblico. Eppure, con Alcide De Gasperi, l’Italia si risollevò senza creare il Debito a conferma che non c’è questa necessità per crescere. Il welfare di comunità significa mettere in campo la famiglia che costituisce uno dei fondamenti di ogni cultura comunitaria;

-sistema fiscale: è necessario smettere di tassare il lavoro produttivo mentre non si interviene sulla rendita improduttiva. Noi sappiamo come il lavoro sia tra i meno pagati dell’intera Europa. Allora, ha detto Zamagni, è necessario cambiare l’impianto del sistema fiscale per premiare chi produce risorse e lavoro e non chi vive di rendita finanziaria;

-sussidiarietà circolare: inventata proprio in Umbria da Bonaventura da Bagnoregio, va oltre gli altri modelli tradizionali di sussidiarietà perché mette insieme ente pubblico, mondo delle imprese e  quello del Terzo settore fatto di volontariato, cooperative ed imprese sociali, ecc ecc. Questi tre soggetti possono lavorare per definire gli interventi, trovare le risorse e fissare gli elementi gestionali. I soldi ci sono, non è vero che manchino, solo che è necessario coinvolgere, sin dagli inizi, nei progetti e nei protocolli attuativi. Un principio ribadito dalla Corte costituzionale con una sua ben precisa sentenza, la 131 del 2020, riconoscendo la coprogrammazione e la coprogettazione, il che significa la condivisione delle finalità;

-Unione europea: secondo Zamagni si deve passare adesso verso la federazione. Si sono finora ottenuti dei risultati, ma non sono stati sufficienti. In effetti manca un apolitica comune in troppi settori: politica estera, welfare, educazione ed altro. E del resto, come vediamo in questi giorni, è l’evoluzione della geopolitica mondiale a richiedere che ci si incammini verso un assetto federale europeo.

– Geopolitica: due importanti aree emergono e verso le quali deve andare una particolare attenzione, il Mediterraneo e l’Asia sud orientale. La centralità della questione mediterranea, che a noi interessa davvero da vicino, è ribadita anche dal fatto che sul mediterraneo si affacciano tre continenti: Europa, Asia e Africa. Ed è davvero scandaloso, ha detto Zamagni, che, ma è solo uno dei tanti esempi, che non si riesca a definire una politica migratoria comune.

Zamagni ha concluso ricordando che INSIEME non è nato per praticare una “politica in negativo”, e che si basi esclusivamente sulla critica agli altri. Dobbiamo operare per dare un forte scossone sia per rispondere alle carenze strutturali che sono tanto evidenti a tutti, ma anche perché si deve rispondere alla crescente “tristezza” che affligge particolarmente le nuove generazioni. Non è un caso se sempre più spesso, come è stato recentemente nel caso del New York Times si parla della “marea crescente della tristezza globale”. Bisogna impegnarsi, invece, per far tornare la gioia di vivere e rispondere ai problemi della gente che non ne può più ed è quindi necessario intercettare il senso di quasi abbandono che si è insinuato tra di noi. E’ necessario contrastare il cosiddetto “singolarismo” e tutti i conseguenti danni che ne derivano soprattutto per le nuove generazioni. E questo lo si fa credendo nel neoumanesimo, tra l’altro, nato proprio in Umbria.

Sono poi intervenuti Andrea Fora, Presidente di CiviciX e Consigliere regionale dell’Umbria, e Giancarlo Infante in rappresentanza del Comitato di coordinamento nazionale di Insieme.

Andrea Fora ha sottolineato come il civismo non debba essere quello della disintermediazione della Politica e dei partiti, bensì costituire la riaffermazione il valore e la centralità della Politica e recuperare quella dimensione partecipazione e di cittadinanza attiva che le organizzazioni politiche hanno perduto. Si tratta, così, di riconnettere le comunità alla Politica per costruire. L’accordo con INSIEME conferma la necessità dell’esistenza di un soggetto politico che accompagni verso la trasformazione. Si tratta di una tappa del percorso che il CiviciX ha intrapreso da tempo per costruire dal basso la politica delle comunità. Una politica che a partire dalle differenze e dalle idee diverse prova a costruire percorsi comuni, privilegia le soluzioni agli schieramenti politici e antepone il bene dei cittadini alle beghe di partito. CiviciX continua il suo cammino per progettare il bene comune dei territori all’interno di un percorso generativo, di rete, di cucitura fra esperienze diverse per colmare il grande vuoto politico che pure esiste nell’offerta partitica attuale.

Giancarlo Infante ha indicato la necessità che i processi di trasformazioni comincino da ciò che riguarda la Politica e le istituzioni. Il Presidenzialismo, nelle sue infinite e cangianti versioni, l’Autonomia differenziata e la Legge elettorale, che nasce dalla necessità di una riforma dei partiti, costituiranno dei reali banco di prova su cui si misurerà ogni possibilità di trasformazione che non può fare a meno di indicare alcune priorità collegate direttamente ai problemi veri del Paese e della sua gente.

In particolare, la Sanità. Argomento che tutte le forze politiche tendono a nascondere perché significa richiamare le responsabilità che tutto il sistema politico si è assunto per il modo in cui sono state, e sono, gestite le Regioni. E sembra che neppure la drammatica esperienza della Covid, da cui siamo ancora lambiti, serva a spingerci invece verso una riflessione su tutto il sistema delle autonomie che richiama il problema della “prossimità” con i cittadini e con la possibilità di dare una risposta concreta ai loro problemi. Mentre viviamo una politica dei “nominati”, per un sistema elettorale e per un atteggiamento dei partiti che hanno dato vita ad una vera e propria oligarchia, composta da un numero limitato di capi, si è contemporaneamente indebolito tutto il sistema della presenza istituzionale territoriale e la risposta è stata quella che tra astensioni, schede bianche e nulle, il 59 % degli aventi diritti ha detto un chiaro “no” all’intero sistema politico del Paese.

E questo vale anche per un altra questione cruciale, cui ha fatto riferimento Stefano Zamagni quando ci ha parlato del Mezzogiorno. Una conferma di tutte le disparità che caratterizzano questa nostra Italia. Un disparità che emerge non solo nel rapporto Nord Sud, ma che è viva anche all’interno di molte regioni. Una questione che non potrà certo essere affrontata con l’idea della Autonomia differenziata di cui oggi sentiamo parlare.

Sullo sfondo resta il grande tema delle povertà. Che sono più ampie che nel passato. Perché non basta riferirsi alla povertà assoluta, comunque anch’essa cresciuta. Vi sono fasce sempre più ampie di “nuovi” poveri, e con povertà più articolate, perché non sono solo relative alla questione economica, fatte di pensionati, persone sole e giovani e che stanno riguardando sempre più quote significative del ceto medio.

A tutto ciò non si può pensare di dare una risposta con il metodo corrente della politica verticistica e verticale. E’ nei territori, dove dev’essere riconsolidato il senso della “prossimità” e dell’inclusione, che è necessario costruire un nuovo modello di partecipazione e di trasformazione rigenerativo della gestione della cosa pubblica.

L’incontro si è concluso con l’intervento di Cesare Palombi, portavoce di INSIEME Umbria, e organizzatore dell’evento secondo il quale “siamo in un periodo storico dove tutti corrono il rischio di piegarsi ad asservire la politica alle logiche economiche, peggio ancora dell’idolo mercato, sacrificando su questo altare il vero fine nobile della politica: il bene comune, la persona (che è di più dell’individuo) e dell’organizzazione e promozione della solidarietà, questa troppo spesso delegata al Terzo Settore.

Questa sudditanza della politica all’economia ci ha portato venti di guerra. La storia si ripete e ci insegna che laddove si creano oligopoli di ricchezza e di conseguenza povertà e disagi sociali si generano conflitti. In ogni guerra si combatte per interessi economici e leader pericolosi e bellicosi non si fanno scrupolo ad utilizzare la religione e gli interessi nazionalistici per indurre le loro popolazioni verso la morte.

INSIEME nasce ed opera affinché si riporti al centro dell’azione politica, in un’alleanza strategica ed efficace con l’economia civile, il lavoro dignitoso per tutti, la centralità dei diritti della persona che è un essere in relazione, non solo libertà ed i diritti individuali, bensì felicità comune e doveri verso l’alterità: la propria Comunità. Questa relazione intrisa di solidarietà, che non si deve confondere con la filantropia, genera comunità coese e civili ed il frutto sarà la pace perché ci sarà distribuzione delle ricchezze a garanzia del ben-essere ‘stare bene insieme’ di tutti, nessuno escluso. Queste sono le ragioni del nostro impegno politico e qui in Umbria le condividiamo con l’esperienza dei Civici X per realizzare nei territori buone pratiche di amministrazione dei nostri Enti Locali.

La cifra che suggella questa alleanza sarà la sussidiarietà circolare, come insegnato dal prof. Zamagni, una sussidiarietà che coinvolge gli attori dell’economia per generare un circuito civile dove la famiglia, cellula primordiale fondante la società, soggetto politico sia anche soggetto economico. Le famiglie con il loro #votocolportafoglio saranno le protagoniste dello sviluppo economico della nostra Regione e non solo. Ispirati dal magistero di Francesco ‘Laudato Sì”.

Saremo capaci di generare lavoro dignitoso per tutti, promuovere ed organizzare la solidarietà come parte integrante della ricerca del legittimo profitto e non filantropia. Questo è possibile promuovendo lo sviluppo di imprese benefit: società che distinguendosi dalle tradizionali aziende NON PROFIT, perché perseguono il fine lucrativo, tipico delle realtà profit, ma con finalità di impatto e beneficio sociale per la comunità.

Siamo motivati dall’impegno di costruire assieme una nuova stagione politica per realizzare efficaci risposte ai sogni, bisogni e diritti delle persone, famiglie e delle generazioni future.

Nel corso dell’incontro ha portato i suoi saluti anche  Giacomo Leonelli, Coordinatore di Azione per l’Umbria. A conclusione dei lavori, l’Accordo è stato firmato dai componenti il Coordinamento nazionale di INSIEME e da Andrea Fora e  Marco Regni per CiviciX.

 

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