Il Jerusalem Post pubblica i risultati di un sondaggio di opinione condotto tra i palestinesi secondo cui non ha alcun senso parlare della “soluzione dei due stati”. Ci sarebbe, insomma, una coincidenza di opinione tra la maggioranza dei palestinesi e i vertici israeliani di cui si è fatto recentemente portavoce il Presidente dello Stato ebraico, Isaac Herzog, che rivolgendosi direttamente ai politici americani Ha detto : “Ciò che voglio respingere è semplicemente dire ‘soluzione a due Stati’… Per tornare all’idea di dividere la terra, di negoziare pace o parlando con i palestinesi, bisogna affrontare innanzitutto il trauma emotivo che tutti stiamo attraversando e il bisogno e la richiesta di un pieno senso di sicurezza”.

The Jerusalem Post sostiene, nell’articolo a firma di Sheila Nazarian (CLICCA QUI),  che di quella soluzione ” le uniche persone che ancora ne discutono come alternativa praticabile sono le potenze liberali occidentali, che mettono su carta questa frase per nascondere le brutte realtà e segnalano i loro principi moderati e “liberali”, senza prestare attenzione all’opinione pubblica palestinese o ad anni di pace rifiutata.  La parte palestinese si è dimostrata perfettamente contenta di continuare lo status quo di violenza e vittimismo, che preferisce ai vincoli democratici di una visione a due Stati imposta dall’Occidente”.

Il sondaggio in questione dice che il 72% degli intervistati tra i palestinesi sostiene che Hamas aveva ragione a organizzare l’attacco del 7 ottobre scorso, che il 69% vuole il ritorno agli scontri e all’intifada armata per stabilire uno stato palestinese indipendente, mentre il 64% non sostiene la “soluzione dei due stati”.

Dopo aver ricordato tutta una serie di passaggi che confermerebbero le occasioni perdute dai palestinesi nel passato, l’autrice dell’articolo del giornale israeliano, sostiene che  contrariamente alle “illusioni” degli occidentali “i due campi parlano due lingue diverse”, perché “le più alte aspirazioni di Israele riguardano la coesistenza e la democrazia; le più alte aspirazioni dei palestinesi sono l’indipendenza, l’autogoverno e la liberazione nazionale con ogni mezzo necessario. La narrativa palestinese è, ed è sempre stata, basata su una negazione fondamentale della sovranità ebraica, sul rifiuto del sionismo come movimento razzista e colonialista e sull’insistenza sulla violenza indiscriminata contro gli ebrei come mezzo per portare avanti i loro obiettivi”.

 

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