Le istituzioni non profit attive in Italia risultano essere 359.574 e, complessivamente, impiegano 853.476 dipendenti. A dirlo è l’Istat che, durante Le Giornate di Bertinoro per l’Economia Civile, ha presentato i nuovi dati del Censimento Permanente sulle istituzioni non profit, riferiti all’anno 2018. I numeri sono stati resi noti da Massimo Lori, Responsabile Registro statistico delle istituzioni non profit, e Sabrina Stoppiello, Responsabile Censimento permanente delle istituzioni non profit, e discussi da Claudia Fiaschi, Portavoce Forum Nazionale Terzo Settore, con la moderazione di Sara Rago.

Secondo l’istituto nazionale di statistica la crescita del settore si conferma costante, con tassi medi annui intorno al 2%, da quando sono iniziate le rilevazioni annuali. La crescita rispetto alla precedente rilevazione appare particolarmente sostenuta nelle Isole (+4,5%) e al Sud (+4,1%); spiccano in particolare Sardegna (8,9%), Puglia (7,8%), Calabria (6,8%) e Basilicata (3,8%), mentre il Molise è l’unica regione in cui si riducono (-4,4%).

Rispetto al complesso delle imprese dell’industria e dei servizi, l’incidenza delle istituzioni non profit continua ad aumentare: è attualmente pari all’8,2%; nel 2011, anno dell’ultimo Censimento, era pari al 6.8%. Il peso dei dipendenti invece cala leggermente: il 6,9% rispetto al 7% dell’anno precedente. La distribuzione delle istituzioni non profit per attività economica rimane pressoché invariata, con il settore della cultura, sport e ricreazione che raccoglie quasi due terzi delle unità (64,4%), seguito da quelli dell’assistenza sociale e protezione civile (9,3%), delle relazioni sindacali e rappresentanza interessi (6,5%), della religione (4,7%), dell’istruzione e ricerca (3,9%) e della sanità (3,5%). Rispetto al 2017 le istituzioni non profit che presentano un incremento più elevato sono quelle attive nei settori della tutela dei diritti e attività politica (+9,9%), dell’assistenza sociale e protezione civile (+4,1%), della filantropia e promozione del volontariato (+3,9%) e delle relazioni sindacali e rappresentanza interessi (+3,7%).

L’associazione è la forma giuridica che raccoglie la quota maggiore di istituzioni (85,0%), seguono quelle con altra forma giuridica (8,4%), le cooperative sociali (4,4%) e le fondazioni (2,2%). I dipendenti aumentano in misura maggiore nelle cooperative sociali (+2,4%) e nelle fondazioni (+1,9%) mentre , al contrario, diminuiscono tra le associazioni (-3,0%). Le istituzioni non profit risultano essere le principali beneficiarie del cinque per mille con 12,9 milioni di scelte espresse dai contribuenti e un importo totale pari a 439,8 milioni di euro.

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Immagine utilizzata: Pixabay

 

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