Il “Titanic” della politica italiana continua a viaggiare come se niente fosse, e nonostante si faccia ogni volta sentire il partito degli astenuti. Speriamo che oggi si rovesci l’andamento della prima giornata di voto alle regionali di Lazio e Lombardia che avrebbero dovuto richiamare ai seggi 12 milioni di elettori. Ma così non è stato e il partito degli assenti si è confermato il primo in assoluto con una percentuale del 29,7%. Un vero e proprio tracollo.

Si conferma, anzi si aggrava una tendenza che, purtroppo, sta caratterizzando il nostro Paese dopo decenni di coinvolgimento, almeno elettorale, degli italiani. Anche se i dati resteranno gli stessi, siamo certi che non assisteremo ad una autentica riflessione, salvo qualche frase di circostanza. Sentiremo comunque parlare di “vittoria” che dire mutilata sarà poco.

Neppure Giorgia Meloni ha smosso alcunché, come in precedenza accaduto con i “grandi successi” di Matteo Renzi e di quello che allora era il suo Pd, poi con Matteo Salvini e, quindi, con i 5 Stelle. Vincono, ma restano minoranza nel paese reale. Segno che gli elettori, alla fin fine, li considerano tutti molto poco meritevoli di entusiasmo e di partecipazione. E questo è un grave danno per il nostro assetto democratico e sociale.

E’ una continua sconfitta per tutti. Anche per Giorgia Meloni avvertita come uno dei tanti partecipanti dell’attuale sistema politico italiano. Ma quanto potrà durare un Paese il cui cosiddetto “paese legale” non rappresenta più quello “reale”? Una domanda che resta valida da tanti, troppi anni, senza che i partiti si rendano conto che, come ha detto riferendosi ad altro Giorgia Meloni, ci troviamo sul Titanic? Ne parlano del Titanic, ma nessuno ne ferma la folle corsa.

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