Chi ha buona memoria non può dimenticare che la “Questione morale” fu sollevata e posta all’attenzione della classe dirigente della nazione da Giovanni Spadolini, personalità di spicco della cultura e della politica, una quarantina d’anni or sono. Oggidì la Questione. non è affatto tramontata, né da considerare superata, piuttosto s’è sviluppata e diffusa in termini di illegalità e immoralità nei più disparati ambiti sociali ed economici.

Partendo dal basso, alias dal popolo italiano, registriamo ad esempio con vibrata amarezza:

a) lo sfruttamento sregolato dei benefici del “superbonus” e dell’”eco bonus”, misure destinate a ristrutturare e adeguare gli edifici, ma spesso utilizzate solo per arricchire proprietari e imprese edili;

b) il reddito di cittadinanza che è finito in gran parte nelle tasche di chi non ne aveva diritto né bisogno;

c) la resistenza e la protesta verso l’applicazione del pagamento elettronico o l’obbligo dello scontrino fiscale a carico dei commercianti;

d) la forte aspettativa a conservare l’uso del denaro contante al posto del bancomat ormai diffuso in tutta Europa e nel mondo. Ma, soprattutto bisogna denunciare gli atteggiamenti di violenza e d’indifferenza che riscontriamo, purtroppo, quotidianamente che vanno dagli odiosi “femminicidi” agli incredibili parricidi infantili e non per finire con gli assassini a sfondo razziale, l’ultimo pochissimi giorni fa, cui fanno da pendant lo sfruttamento a scopo di prostituzione, anche minorile, e forme di schiavismo specialmente nel lavoro agricolo, ove regnano vergognosamente i noti ghetti.

Un siffatto quadro sociologico è, quindi, raccapricciante e particolarmente serio, divenendo grave se pensiamo alla nostra, sgangherata rappresentanza politica che ha dovuto miseramente aggrapparsi all’etica indiscussa e all’elevata competenza del Presidente Mattarella dopo aver accertato la propria irresponsabilità/incapacità di dialogare civilmente, condividere un obiettivo essenziale e vitale nell’interesse del Paese e perciò ritrovarsi su un nuovo candidato all’altezza del più alto magistero.

E veniamo ai parlamentari: si assegnano, spudoratamente, un premio di presenza (provvedimento sbeffeggiato e ridicolizzato dall’attore Brignano) per cercare di debellare lo scandaloso fenomeno dell’assenteismo; intanto sono abilissimi nel cambio di “casacca” tanto da stabilire l’ennesimo record, negativo ovviamente! E poi ci tocca assistere a partiti che all’inizio avevano l’ardire, nientepopodimeno che, di voler cambiare l’Italia e che, una volta superato pure il trasformismo “andreottiano”, si sono spaccati in distinti gruppi senza un progetto e senza aver cambiato affatto nulla, se non la propria identità; oppure altri che fanno sospettare in merito a finanziamenti occulti da parte di un Paese in guerra, peraltro avvezzo ad interferire sull’attività governativa di altre nazioni al fine di destabilizzarle. E qui stendiamo, per il momento, un “velo pietoso” sui nostri servizi di intelligence e sull’autorità governativa, preposta ratio materiae.

Che dire ancora, se non apprezzare moltissimo l’energico appello rivolto da Papa Francesco ad assumersi, ognuno, le dirette responsabilità sperando in Dio di non dover mai più vedere immagini strazianti e scioccanti di un omicidio per futili motivi in presenza di tanti cittadini (persone?!), inerti e indicibilmente indifferenti (semmai sarebbero intervenuti a difendere un qualsiasi cane …); altrettanto dicasi per quella visione, ipocrita e ridicola, di un’aula parlamentare che applaude, due volte, il Presidente del Consiglio dopo averlo esautorato in quanto sfiduciato!

Michele Marino                                

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