Questa  segue la prima parte dell’articolo a firma di Massimo Maniscalco  pubblicata due giorni fa (CLICCA QUI)

L’Etica. Quando compie delle scelte, l’essere umano discerne, fin dai primordi, secondo una qualifica profonda e radicale delle sue azioni: il Bene ed il Male; l’Uomo scopre, con la propria libertà, un senso di responsabilità che la nostra tradizione occidentale ha chiamato Etica.

“L’Etica fornisce un orientamento alle scelte di ciascuno, indicando Norme e Valori, su cui basarsi mantenendo la propria capacità decisionale anche in situazioni concrete complesse e difficili”[1] . “Se una Polis fosse ricca di tanti cultori di discipline particolari, ricca di abilissimi artigiani, ma fosse priva della scienza del Bene e senza nessuno che sapesse dire quando è Bene e quando è Male servirsi delle varie capacità ed abilità tecniche e del sapere accumulato, ebbene una Città che fosse in questa situazione sarebbe piena di disordine e di ingiustizia[2].” In un sistema di economia civile di mercato, quale quello ora operante nel mondo occidentale, l’Etica si basa su un importante fondamento: è economicamente e civilmente Etico l’atto che causa un cambiamento in meglio, oltre che per chi lo compie anche per uno o più altri soggetti, senza che ne consegua nocumento per alcuno.

Viviamo oggi in tempo di scontro tra le Forze del bene e le Forze del male, tra le quali il discernimento etico  è indispensabile. “Oggi l’Etica appare più che mai come l’unica possibilità di salvezza del mondo naturale con i suoi ecosistemi e di una vita realmente sensata a livello individuale;   l’Etica è la nostra dimora, il nostro modo di soggiornare nel mondo, prima ancora che la risposta a cosa dobbiamo fare[3]”.

Per Etica dovrebbe, quindi, correttamente intendersi il giudizio di valore, il discernimento, che è possibile emettere sul comportamento concreto che ciascuno realizza nella vita quotidiana al momento in cui opera o non opera una scelta tra Bene o Male.

Etica è un contenitore: ruolo dei contenitori è essere riempiti di contenuti;  i contenuti sono la visione[4] e i valori[5]; l’Etica deve essere caratterizzata dalla costante tensione verso il Bene comune, per il tramite della buona politica e dell’economia; Etica, in senso individuale, deve tornare al centro del sentire comune, praticandola, testimoniandola, trasmettendola alle più giovani generazioni.

L’Etica della responsabilità si può sintetizzate nella necessità, da parte di quanti abbiano ruoli di influenzamento sulle scelte e sugli esiti delle medesime, di “compiere i doveri del proprio stato”; anche la singola impresa o la singola struttura pubblica dovrà fare i propri conti etici con il Bene comune oppure mettere in discussione la propria ragion d’essere e talvolta financo la propria sopravvivenza. Etica ed impresa devono essere conciliabili. Per Mario Draghi “uno sviluppo di lungo periodo non è possibile senza l’Etica”.

L’Etica, quale Etica? Quella che nasce e si sviluppa con il discernimento dell’uomo; l’Etica si estrinseca realizzandosi nello stretto camminamento tra due confini: il primo è il vero bene dell’uomo; il suo fine, il suo senso, la sua méta ed il suo operare; il secondo è la Libertà e la responsabilità dell’uomo in ottica di Bene comune.

“Un uomo vero fa ciò che è suo dovere fare, quali che siano le conseguenze personali, quali che siano gli ostacoli, i pericoli o le pressioni. Questa è la base di tutta l’Etica umana[6]”. La scelta politica economica paradigmatica in presenza di finanza contingentata: privilegiare nella allocazione delle disponibilità le opportunità per i giovani o le risorse per gli anziani? L’Etica è lo strumento idoneo a garantire la sostenibilità ambientale, economica e sociale della produzione, basato su valori quali: il rispetto di diritti (tanto civici quanto sociali, contemperati) e doveri, la tutela dell’ambiente, la coesione sociale e territoriale che Elitè, classi dirigenti, governo, istituzioni, imprese, comunità e cittadini sono chiamati ad attuare nella quotidianità tramite la Buona politica; la svolta, nell’ambito economico, dovrebbe consistere nella codifica di un decalogo di valori che vincoli tutti, imprese e consumatori, azionisti, manager, dipendenti, clienti, fornitori delle imprese devono darsi, sul modello definito negli Stati Uniti, la svolta etica.

L’Etica dovrebbe essere applicata alla vita ed organizzazione della società civile, quindi all’impresa, alla buona politica che agisca in ottica di Bene comune, all’uso del potere, allo stato e al mercato, all’autorità, alla democrazia rappresentativa, quale oggi la conosciamo e come potrebbe e dovrebbe divenire.

L’Etica nell’Impresa si deve declinare in vari ambiti: nel contesto fiscale, nella importanza attribuita al territorio, in relazione all’ambiente, nella considerazione in cui sono tenute le norme, le regole, nella gestione della cosa pubblica.

Interessante citare al riguardo Adriano Olivetti: “L’impresa non è solo un luogo di produzione, ma è anche il motore principale dello sviluppo economico sociale e come tale ha delle responsabilità verso la collettività ed il territorio”.

L’Etica Democratica[7], deve essere vissuta come Etica che realizza la sua funzione di collante sociale in quattro modi: il confronto con la realtà, la ricerca dei valori già attivi e vitali nella società, il tentativo di sistematizzare i valori esistenti e riconosciuti, la esplicitazione dei valori in comportamenti virtuosi riconoscibili ed in sfide che coinvolgano tutti.

L’Etica nella formazione\ricerca deve consentire di contemperare le due esigenze: “dare spazio alle eccellenze”, “ridurre i divari”.

L’Economia di mercato guarda al versante della produzione della ricchezza e si può affermare, senza tema di smentite, che finora gli studiosi non hanno individuato un sistema più idoneo al fine; resta invece da migliorare il grave problema della distribuzione, in ottica di equità, dei beni fra i vari strati della popolazione e delle relative eccessive diseguaglianze che concretano ingiustizia; nella ricerca di metodi migliori bisogna tenere presente che senza Etica non vi può essere né sviluppo né distribuzione ottimale

Secondo Papa Benedetto XVI l’economia ha bisogno dell’Etica per il suo corretto funzionamento oppure agisce contro l’uomo (Caritas in Veritate).

Diritti e Doveri. Nella nostra Costituzione, nella nostra Repubblica democratica, l’eguaglianza è posta a fondamento di ogni altro diritto dal celeberrimo articolo 3: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali. E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. E’ in forza della pari dignità che va garantito, a tutti ed a tutte, libertà nelle scelte e nell’esercizio di diritti (ove reclamare un diritto implica il desiderio di abbattere un assetto del mondo e sostituirlo con un altro, sempre migliore, almeno negli auspici) e doveri (ove dovere è  sopra tutto la capacità di riconoscere un valore superiore ai propri interessi o piaceri).

La Buona Politica. I contenuti ideali e programmatici della Buona politica: cura del lavoro e responsabilità sociale, pensiero liberale, vocazione sociale, cultura cattolico democratica e popolare, realismo della speranza, elogio della politica[8]”.

L’Auspicio: “Che il prossimo scontro sia fra pensieri! Che i pensieri riguardino una risposta a una domanda: quale società vogliamo costruire, sapendo che, attualmente, il riferimento congiunto alla Costituzione ed alla Dottrina Sociale appartiene prevalentemente ai cattolici[9], magari imponendo di scegliere tra redistribuzione delle opportunità o redistribuzione del reddito”, tra protezioni, necessarie ad una popolazione sempre più anziana ed opportunità, necessarie a chi, i giovani e le giovani, ha la vita davanti a se?[10]  Opportuno ricordare che una risposta senza domanda[11] o è un’asserzione oppure è una minaccia.

“La vera finalità della Politica, nell’amministrare la Polis, era rendere felici[12] i cittadini, il che accadeva allorquando essi potevano godere in Pace il loro ben-essere, condividendolo con gli altri[13]”. Come consentire ai cittadini, oggi, di godere del loro ben-essere?

Difendendo la loro qualità della vita, il che avviene allorquando i pubblici poteri tentano di ottenere libertà e giustizia, operando nei vari segmenti in cui la vita si divide e precisamente: propugnando carità ed inclusione verso i fragili; riscrivendo le regole in relazione alla rappresentanza: per il nostro Paese ciò approvando una nuova legge elettorale, proporzionale, con l’indicazione delle preferenze, a doppio turno; difendendo un livello accettabile di uso dei Beni di prima necessità da parte di tutti e tutte; cercando di ottenere per quanti più possibile un lavoro consono alle proprie attitudini e conoscenze; “la quantità di occupazioni elementari offerta dal mercato italiano è molto più bassa che negli altri mercati sud europei, compresa la Francia; data questa carenza, come si fa ad assorbire il nostro surplus di disoccupati con basse qualifiche? ……L’unica soluzione rapida, anche se parziale, per fronteggiare questa emergenza, sarebbe quella di creare il massimo raccordo fra i progetti del PNRR ed i servizi per l’impiego; uovo di Colombo che richiede molta prontezza e capacità d’azione[14].”

E ancora: attuando giustizia sociale, almeno delle basi di partenza, consentendo l’utilizzo ai meritevoli dell’ascensore sociale; cercando di offrire a quanti più possibile l’eguaglianza delle chance ed il rispetto del meritocercando di contemperare la realizzazione dei diritti civili e dei diritti sociali; garantendo, coinvolgendo quanti più imprenditori possibili e le pubbliche amministrazioni (maggior datore di lavoro oggi in Italia, più di 3,3 milioni di addetti), nonché consentendo la definizione delle procedure concorsuali per il reperimento del personale necessario alla progettazione delle opere previste dal PNRR (circa 13.000 soggetti a medio alta qualificazione che servono e non ci sono); consentendo a quanti più sia possibile un salario (prevedendo la soglia del salario orario minimo) ed un compenso il linea con il livello europeo ed i suoi incrementi periodici, ottenuti per riconoscimenti e valutazioni e non per familismo ed altre scorciatoie; e ciò analogamente per quanto attiene alle pensioni, protette dall’incremento dell’inflazione tramite opportune defiscalizzazioni; e ciò analogamente per la tutela dell’indebitamento pregresso dall’incremento del costo del denaro sopravvenuto; garantendo sicurezza, non soltanto formalistica, sui luoghi di lavoro, anche tramite opportuni frequenti controlli da parte degli uffici preposti, dotati di adeguato e competente ed incorruttibile organico ispettivo; garantendo che compensi e pensioni non subiscano erosioni incontrollate da inflazione non gestita; consentendo alla piccole e medie imprese agevolazioni funzionali agli incrementi di produttività e agevolazioni consistenti in infrastrutturazioni pesanti e pensanti funzionali, dopo avere svolto la loro funzione Keynesiana in fase di realizzazione, siano inoltre funzionali all’abbattimento dei costi della logistica, anche nella logica del contrasto ad oligopoli monopolisti i cui redditi da capitale vengano fruiti da comunità e territori magari ubicati in altri continenti; riducendo il cuneo fiscale (come pare stia avvenendo, ancorché in modalità temporanea e sperando che non si tratti di marchette pre elettorali) per le imprese e finanziando tale riduzione realizzando sistemi informatici, hardware e software, adeguatamente capaci di individuare e contrastare in tempi brevi, chi le imposte le elude o le evade; reperendo in tempi brevi i profili professionali necessari all’incontro tra domanda ed offerta di lavoro qualificato tramite agenzie territoriali e centri per l’impiego efficaci ed efficienti; ricostituendo le grandi reti di servizi pubblici, partendo da Sanità (alla quale andrà dedicato uno studio successivo) e Scuola e rendendo tutti i servizi pubblici più produttivi; evitando, percorrendo questa via, l’emigrazione dei soggetti con profili specifici richiesti dai mercati esteri; utilizzando i cospicui Fondi del PNRR, dopo aver codificato ed attuato i Livelli essenziali ed uniformi  di prestazioni, davvero in ottica di perequazione, coesione[15] e convergenza, tanto sociale quanto territoriale, delle diverse Macroregioni disomogenee in cui il Paese duale è attualmente diviso, (divisione da attenuare e mai da accentuare con riforme poco meditate e propugnate da fazioni) in aderenza al dettato costituzionale ed in ottica di Bene comune.

Il Bene Comune. Il Bene Comune, prevalente finalità della Buona Politica, è la dimensione Etica delle Comunità ed è previsto che rappresenti la finalità dell’azione pubblica.

Politica ed uso del Potere hanno smarrito e stentano a ritrovare, la loro tensione Etica ed ideale[16] “La Politica priva di Etica non è Buona Politica per la Polis, l’Economia senza Etica è diseconomia”[17]; l’Economia senza la Politica è cieca, così come la Politica senza l’Economia è vuota[18].

“La Politica non farà un passo in avanti, se prima non avrà dato la precedenza all’Etica[19]”.

Alla Democrazia serve una Società Civile capace davvero di farsi valere come entità strutturalmente autonoma rispetto alla Politica[20]

Secondo Papa Francesco, per Bene Comune si intende “l’insieme di quelle condizioni della vita sociale che permettono, tanto ai gruppi quanto ai singoli membri, di raggiungere la propria perfezione più pienamente e più speditamente” (Gaudium et spes n.26); inteso, altresì, come vantaggio che il singolo trae dal fatto di far parte di una certa Comunità, non scindibile dal vantaggio che gli altri componenti della Comunità pure ne traggono.

Il Bene Comune, insieme delle condizioni di vita che favoriscono il benessere di Tutti e di Tutte, come risposta positiva alla domanda: perché? in relazione all’azione politica; purchè fossimo capaci di esplicitare in cosa esso si sostanzi e cioè:

il conseguimento del cambiamento in meglio; il contributo alla lotta contro le diseguaglianze, le ingiustizie, le povertà[21]; l’individuazione di un ottimale criterio di ripartizione all’interno della Comunità nazionale della ricchezza prodotta, dopo avere provveduto a recuperare risorse dall’evasione, dall’elusione e dalle incongrue esenzioni[22], per evitare di far gravare l’intero carico su chi non può ne eludere né evadere né essere esentato, né pagare le imposte, per convenienza, in paese diverso dal luogo di produzione del reddito; in contributo propositivo al ripristino dell’ascensore sociale per il rispetto di uno dei patti fondanti la convivenza tra le generazioni e per il conseguimento del Merito[23], quale leva di promozione individuale e collettiva; in puntuale dettaglio esplicativo, nel processo tendente al perseguimento del Bene Comune possono ricomprendersi per farne parte integrante, diritto ad avere diritti[24], eguaglianza almeno delle basi di partenza[25], ottimale istruzione, pieno impiego della mano d’opera e delle menti disponibili, maggiore produttività, tramite anche l’incorporazione nel processo produttivo della maggior quantità e qualità di innovazione tecnologica funzionale possibile nel rispetto dei nuovi parametri ambientali e conseguenti retribuzioni più alte, analoghe tra Uomini e Donne a parità di qualifiche, welfare più equo, maggiore sicurezza personale, disponibilità di un alloggio dignitoso, restringimento della fascia della povertà, una politica migratoria rispettosa dei Diritti dell’Uomo, dei Diritti della Navigazione, dei criteri umanitari ed infine della convenienza economico sociale del nostro Paese, compressione delle ingiustizie e delle diseguaglianze quali fini, sussidiarietà e solidarietà, quali strumenti.

Le azioni che compiamo, indirizzate al Bene Comune, sono Speranza!

Quali, in ottica di Futuro, le aspirazioni dei nostri concittadini? Ad avviso di chi scrive, più o meno consapevolmente, essi desiderano che chi governi abbia serietà e competenze per farlo; desiderano condividere un pensiero guida sul Futuro italiano ed europeo, un’idea attrattiva di Società e di Sviluppo; non sono interessati ad attribuire ad alcuno, rendite di posizione. In dettaglio cittadino, la gente vorrebbe vivere in Città belle e bene ordinate, vivibili sotto tutti i profili, sicurezza in primis, ove servizi ed uffici siano efficaci ed efficienti, accoglienti, distribuiti sul Territorio; ove i Diritti, per essere soddisfatti, non debbano degradare a favori elargiti  ad  indicibili condizioni; ove la Scuola risponda a requisiti omogenei in tutto il territorio nazionale, tempo pieno ed insegnanti disponibili compresi;  ove la più necessaria delle Opere di Misericordia corporale, Parce sepoltos, sia sempre oggettivamente accessibile.

Le azioni da intraprendere e sostenere: difesa dei più deboli e fragili, Giustizia veloce ed equanime, Equità sociale, Qualità della vita, Crescita e Sviluppo, funzionali alla creazione di ricchezza da redistribuire con Equità e Giustizia.

Nella ricerca e nella realizzazione del Bene Comune, il primato dell’Etica sulla Politica e sull’Economia deve essere, a qualsiasi costo, salvaguardato[26].

Massimo Maniscalco

[1] Paolo Benanti.

[2] Platone.

[3]  L’Etica necessaria per una vita felice, Mauro Ceruti, Il Sole 24 Ore, 11 12 2022.

[4] Nella parola Visione si raccoglie una serie di Valori e punti di riferimento condivisi, di regole e leggi accettate, di scopi ed obiettivi capaci di motivare ad un impegno e di dare un senso all’esistenza”. Nunzio Galantino, Il Sole 24 Ore, 20 Novembre 2022. . La Visione alla quale in seguito spesso si farà riferimento è caratterizzata da  Cristianesimo, Olivettismo\Popolarismo, Ambientalismo, Autonomismo; Innovazione.

[5] I Valori di chi scrive: Pace, Libertà, Eguaglianza (almeno delle basi di partenza), Stato di Diritto, Supremazia della Legge, Eguaglianza innanzi alla Legge, Diritto ad avere Diritti (dalla Carta dei Diritti di Palermo, 2020), Merito, Famiglia, Lavoro, Rispetto per la Dignità Umana, Tutela della vita, Democrazia Liberale Rappresentativa in senso non formale ma compiuto (purché la sovranità sia del popolo votante e non del popolo votato, purché la “rappresentanza” venga prima della “governabilità” e la delega al Governo non sia mai totale, ma possa essere ritirata a discrezione del “Popolo, votante, Sovrano”), Solidarietà, Sussidiarietà, Non discriminazione, Diritti delle minoranze, Dialogo con le religioni e tra le religioni; Concorrenza, Produttività, Trasparenza, Disinteresse personale nell’azione pubblica.

[6] John  F. Kennedy, Discorsi elettorali, citato nella raccolta del fratello Robert.

[7]  Giulio De Rita, UCID Letter , numero 2 dell’Anno 2005.

[8]  Arcivescovo Delpini.

[9] Da una serie di ragionamenti di Giancarlo Infante su Politica Insieme.com.

[10] La Dottrina Sociale della Chiesa si pronunciasuigranditemi che riguardanola vita degli uomini nella loro dimensione sociale, Eugenio Guccione, Luigi      Sturzo e la Dottrina Sociale della Chiesa, PoliticaInsie.com, 13 Novembre 2022.

[11] “La stupidità della gente deriva dall’avere una risposta per ogni cosa. La saggezza deriva, invece dall’avere una domanda per ogni cosa”;  Milan Kundera, L’insostenibile leggerezza dell’essere. Nella stessa linea di Oscar Wilde: “A dare le risposte sono capaci tutti; è a fare le vere domande che ci vuole un genio”;  “L’ars interrogandi  sboccia dal terreno fertile ed arato dello studio e di una conoscenza previa”, Gianfranco Ravasi, Breviario, Il Sole 24 Ore, 22 Gennaio 2023.

[12] Nel senso aristotelico, di cui sopra si è scritto;

[13] Aristotele.

[14] Maurizio Ferrera, Il Reddito di cittadinanza ed il lavoro che manca, Corriere della Sera, 20 Gennaio 2023.

[15] La coesione territoriale è uno dei due grandi punti deboli individuati dalla Commissione Europea nel Country Report che ha accompagnato il documento sulle Raccomandazioni Paese 2022 per l’Italia. “Ogni ciclo di recessione e ripresa lascia il Sud più indietro” “In Italia il processo di convergenza è in fase di stallo e persistono forti disparità regionali[15].” Non c’è Regione delle otto del Mezzogiorno nei nove Indicatori esaminati dal Report, che si avvicini sensibilmente alla media UE a 27 degli indicatori regionali individuati.

[16] Padre Bartolomeo Sorge.

[17] Don Luigi Sturzo.

[18] Massimo Maniscalco, Lo Sviluppo del Mezzogiorno, Quattrosoli, 2000.

[19]  Emmanuel Kant.

[20] Giancarlo Infante, Politica Insieme.com.

[21] Oggi, Novembre 2022, il primo problema da risolvere in Italia, tenendo presente la lezione di Don Luigi Sturzo e delle Encicliche Sociali, è la presenza censita di 5 milioni di cittadini che vivono in regime di “povertà assoluta”.

[22] Opportuno tenere presente che uno studio dell’Agenzia delle Entrate stima in solo 300.000 soggetti i contribuenti italiani che pagano le imposte in reale proporzione ai redditi percepiti.

[23] Secondo un’opinione ormai largamente condivisa, è il concetto di merito che definisce il passaggio dalle società ottocentesche, selettive per lignaggio, alle sosietà democratiche che  consentono potenzialmente a tutti di affermarsi grazie alle proprie competenze e capacità.orrado Del Bo, Uso ed Abus della Meritocrazia, Corriere della Sera, 14 Febbraio 2023.

[24] Dalla Carta dei Diritti della Città di Palermo, approvata da un’Assemblea di Giovani cittadini nell’ambito del X Festival della Dottrina Sociale della Chiesa dell’anno 2020.

[25] L’eguaglianza delle basi di partenza è la precondizione perché il Merito possa affermarsi; molti economisti ritengono sembra che in Italia siamo lontani dall’eguaglianza delle basi di partenza; sorge, a questo punto, spontanea una domanda: cosa è possibile fare per combattere le costanti e magari crescenti diseguaglianza e poter realizzare una società basata sul merito? Il Governo, le opposizioni, i Partiti sono capaci di prospettare risposte realizzabili?  Tassazione equa, concorrenza concreta, rivalutazione diffusa del Merito all’interno di tutte le Pubbliche Amministrazioni sono strumenti che potrebbero offrire ipotesi di soluzione?’

[26] Luigi Sturzo, citato da Eugenio Guccione, Politica Insieme. Com, 13 Novembre 2022.

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