Papa Francesco lo ha chiesto in diverse occasioni, e lo ha ribadito nella Fratelli Tuttil’accesso ad un vaccino per il COVID 19 deve essere per tutti, anche per i più poveri. Ma la Santa Sede da sempre lavora perché i brevetti dei farmaci siano accessibili per tutti, con un lavoro sottotraccia fatto sui TRIPs, gli accordi sulle questioni commerciali della proprietà intellettuale. E l’ultima proposta al Consiglio TRIPs a Ginevra con un intervento del 16 ottobre, pronunciato dall’arcivescovo Ivan Jurkovic, osservatore permanente della Santa Sede.

L’arcivescovo Jurkovic ha sottolineato che “nel contesto dell’attuale emergenza globale, è importante che l’intera comunità internazionale, e in particolare i membri della Organizzazione Mondiale del Commercio, lavorino insieme per assicurarsi che i diritti di proprietà intellettuale, che siano brevetti, disegni industriali, copyrights e protezione di informazioni nascoste, non creino barriere” per l’accesso ai farmaci.

La Santa Sede chiede un sistema ben bilancia di proprietà intellettuale, che tuteli “i diritti degli inventori con i beni pubblici della società”.

Un bilanciamento che, per esempio, riguarda anche la necessità di fare in modo che “nella ricerca di nuovi trattamenti medici, ci siano protezioni speciali per assicurare che i produttori possano recuperare i loro massicci investimenti nella ricerca”, includendo anche giusti stipendi per scienziati e ricercatori e il denaro necessario per mettere in sicurezz gli impianti.

Ma i diritti di proprietà intelletuale “non sono un fine in se stessi, ma mezzi verso un fine”, e per questo si deve evitare che questi diritti siano “separanti dal loro inerente fondarsi sul bene comune e la dignità della persona umana”.

La Santa Sede chiede che siano applicati dunque “principi di solidarietà, sussidiarietà e preoccupazione per il bene comune. In questo ricorda che circa 20 anni fa, i membri dell’Organizzazione Mondiale del Commercio avevano “sollevato alcune restrizioni negli accordi TRIPs riguardanti l’importazione ed esportazione di medicine mediche sotto licenza obbligatoria, in modo da assicurare accesso sicuro e accessibile alle medicine”.

La Santa Sede chiede una decisione di questo tipo per “la prevenzione e il contenimento o trattamento del COVID 19”.

Pubblicato da Acistampa ( CLICCA QUI )

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