Porca l’oca, non ci avevamo mai pensato. E invece è evidente, solare, palmare, chiaro – dicono quei bricconi di americani – come il culetto di un bambino. La tesi è questa, e valla a confutare: il taglio dei parlamentari è un’ideona. Intendiamoci, non è la panacea per tutti i mali, e nemmeno i grillini più accaniti osano sostenerlo. Ma da oggi tutti sappiamo finalmente cosa fare, il 20 settembre: votare Sì convinti e compatti. Ce lo dice il costituzionalista che piace ai costituzionalisti, l’uomo dalle mille finezze. E se lo dice lui, vai a sostenere che ha torto. Infatti torto non può averlo: lo dice il curriculum.

Afferma Ugo De Siervo, sentito da Repubblica, che si deve dire sì per ridurre “l’eccessiva composizione delle Camere”. Insomma, ce n’è troppi. Il particolare che prima si era pensato ad un parlamentare ogni 40.000 cittadini ed oggi ve ne sia uno ogni 60.000, con un risparmio netto del 50 percento per lui non vuol dire nulla.
No, spiega poi: il fatto è che “nel ’47 c’era l’esigenza di creare una rete fitta di rappresentanti politici, ed oggi non più: ci sono anche il Parlamento Europeo ed i Consigli Regionali”. Minchia, Signor Costituzionalista, ecco lo scopo delle Camere: creare ceto politico, mica sostenere il Paese con gli strumenti della democrazia rappresentativa. Non ci avevamo mai pensato.

Piccolo giornalista che ti hanno bocciato all’esame di Diritto Pubblico (manuale a firma di Paolo Barile), non capisci e non capirai mai: il fatto è che “le Camere funzionano male, ed una limitata (sic) riduzione dei loro componenti può essere un fattore positivo”. Vaglielo a spiegare alla conferenza dei Rettori: l’Università non è funzionante quanto dovrebbe, quindi si cancelli un terzo dei professori di ruolo. Personalmente salveremmo il Barile (il suo manuale era eccellente), e partiremmo dall’ateneo fiorentino, e non solo per via di Giuseppe Conte.

Ma, i tempi sono cambiati. “Una volta occorreva garantire l’elezione di un numero molto forte di politici dei territori. Ora tutto ciò non è più necessario”. E perché? Perché ora ci sono i social, i mass media, tutti strumenti che permettono al cittadino di farsi sentire. Sì, siamo al grillismo puro, se non ce ne fossimo ancora accorti. Infatti gli Usa, sempre all’avanguardia con i media, non ci hanno minimamente pensato a ridurre il numero dei loro deputati, dei loro senatori, e dei deputati delle assemblee statali, per non parlare delle elezioni delle singole contee. Non eleggete più gli sceriffi o i giudici, amici americani: per scovare un rapinatore in fuga andate a “Chi l’ha visto” come se fosse un OJ Simpson qualsiasi e per processarlo rivolgetevi alla Leusini. È la democrazia, bellezze.

E poi, ma chi se ne importa se ci sono Regioni che non vedranno più un loro rappresentante eletto al Senato. Dice il Nostro: “dobbiamo avere la consapevolezza che abbiamo regioni molto eterogenee, e non è pensabile garantire a tutte una rappresentanza che accontenti tutti”. Insomma, siete lucani? Cavoli vostri. Siete valdostani? Arrangiatevi, al massimo vi distribuiremo gratis le mascherine anticovid. Anche se, essendo voi cittadini di serie B, non ne avreste mica più tanto il diritto.

Anche il diritto è un lusso, mica scherzi. Non a caso lo riserviamo agli ex presidenti della Corte Costituzionale. Che magari aspirano all’ultima cosa che ancora gli manca nel curriculum: la nomina a senatore a vita. Perché i senatori a vita nessuno ha pensato a tagliarli, tantomeno De Siervo.

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