Il da poco eletto Presidente del Partito popolare europeo, Manfred Weber, è venuto a Roma per sostenere i rimasugli di chi rappresenta nel nostro Paese quella che è una delle principali forze al Parlamento di Strasburgo. Forza Italia e Udc sono convintamente schierati con Giorgia Meloni. Anche se vediamo benissimo come si sbracciano a presentarsi come la faccia “moderata” e di “centro” dello schieramento di destra, in cui contano sempre meno. E lo fanno dopo che per 18 mesi hanno giurato fedeltà al Governo Draghi, di cui Silvio Berlusconi si vantava, quotidianamente, di essere l’artefice e, in questo, si è trovato a fare a gara con Matteo Salvini per chi meritasse il titolo di più “draghiano” di tutti. Intanto, Giorgia Meloni continuava a votare contro ogni provvedimento governativo. Anche quelli concordati in sede europea … si presume anche con i vertici del Ppe.

Arrivato a Roma, Weber si è subito sbilanciato tutto a favore di Forza Italia, ma poi ha dovuto incontrare pure Lorenzo Cesa dell’Udc. Quest’ultimo c’ha fatto sapere di avergli parlato della Meloni (CLICCA QUI): “Gli ho spiegato che in Italia c’è una campagna fuori dal tempo orchestrata dalla sinistra per bollare la leader di Fratelli d’Italia come fascista”. C’è da dire che quella della sinistra appare in effetti come una campagna del tutto sbagliata perché altro andrebbe contestato alla leader di Fratelli d’Italia, anche se sono evidenti le numerose opacità che avvolgono le sue nostalgie. Non è che la fiamma del vecchio Msi continui a stare nel suo simbolo per caso. O che non arrivano i provvedimenti da adottare nei confronti dei suoi tanti seguaci i quali, anche in pubbliche occasioni, magari durante le riunioni dei consigli comunali di varie parti d’Italia, fanno il saluto fascista o si abbandonano a commenti che fanno chiaramente capire da che parte batta il loro cuore nostalgico di Mussolini.

Ma stando a ciò che più conta nell’attualità del nostro tempo, vorremmo riprendere quello che Weber dichiarò al momento del proprio insediamento: “diciamo no a un’Europa di sfiducia dei populisti”. Ma di populisti l’Italia di destra è piena e Giorgia Meloni ne è una delle principali rappresentanti. Non a caso, in sede europea è alleata con altri populisti. A partire da quell’Orban dell’Ungheria che, guarda caso, è stato sospeso dal Ppe.

Anche se c’è da considerare che Weber viene dalla Baviera, e dalle fila dell’Unione Cristiano Sociale, sempre stato uno dei partiti più conservatori presenti nell’ampia galassia del popolarismo continentale, non possiamo non chiederci se tutto il Ppe sia d’accordo con questo suo sostegno al populismo di destra che tanto ha detto di voler contrastare. Almeno che, a pensar male diceva Andreotti si fa peccato, ma spesso ci si azzecca, l’auspicio che vinca la destra in Italia non venga da buona parte di quegli interessi tedeschi che non vedono l’ora che l’Italia finisca a gambe per aria come, purtroppo, dobbiamo aspettarci possa accade con l’arrivo di un Governo Meloni.

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