Le attuali strutture dei partiti sono state realizzate mediante il convogliamento e la centralizzazione del potere decisionale e di gestione in capo a un ristretto numero di soggetti che compongono le segreterie oppure in capo ad una persona con forte carisma o con importanti disponibilità economiche.
Nessuna delle realtà politiche concede spazi a pensieri innovativi poiché sono estranei alle attuali logiche dei partiti e non pare proprio che vi sia la possibilità di portare nuove idee e nuovi dirigenti in contrasto con la logica del compromesso ad ogni costo anche se contrario e non coerente con i propri principi pur di mantenere l’immobilismo dei centri di potere.
Per quanto riguarda la percezione di un’importante massa di cittadini verso la situazione politica attuale pare invece di cogliere che vi sia un diffusa mancanza di riconoscimento nelle idee e comportamenti dei partiti che, conseguentemente, ha ingenerato la voglia di cercare di costruire in maniera fattiva un reale cambiamento rispetto alla situazione di stallo in cui ci troviamo in Italia. È altresì appalesato che si coglie che vi sono molte persone che probabilmente sono fortemente incentivate ad iniziare a impegnarsi a livello politico per fare e per costruire perché si sono “stufate” solamente di sperare e di scappare per il timore di mettersi in gioco perché “potrebbe” non essere ancora il momento giusto.
Tali sintomi potrebbero finalmente rappresentare l’innesco per creare un nuovo partito dall’unione di “cattolici e non cattolici” che sulla base dei predetti presupposti può essere vissuto come un momento in cui tutti i componenti fanno un passo avanti, come è realmente, anziché essere avvertito quale un passo indietro rispetto alle posizioni personali come accaduto sino a oggi.
Pertanto, il nuovo partito non dovrà identificare una classificazione di aree d’appartenenza (di religione, di colore politico, di categorie) per non creare muri divisori costituiti dal pregiudizio iniziale che porterebbe ad escludere indiscriminatamente le persone che non appartengono a quelle aree in quanto si sentirebbero estranee.
Principi generali del nuovo movimento
Se si vuole cogliere in maniera positiva la predetta situazione si dovrebbe cercare d’individuare i valori accumunanti quali possono essere la Tolleranza, la Fratellanza, la Solidarietà e il Confronto in quanto rappresentano la democrazia che è un valore di tutti a prescindere dall’appartenenza ideologica o religiosa e questi debbono essere i principi su cui si dovrebbe fondare il nuovo movimento / partito.
I presupposti storici che avevano reso necessario e fondamentale le suddivisioni dei partiti di sinistra, di centro e di destra ai tempi attuali non sussistono più e gli stessi partiti hanno quindi perso le loro personalità in quanto desueti, non sono più a contatto con la vera realtà, non hanno più ragione di esistere ed è per tali motivi che sono molto lontani del sentire comune e dalle esigenze dei cittadini.
Pertanto, i presupposti della nascita del movimento/partito e gli obiettivi che dovrebbe porsi, sono le idee e i principi generali da perseguire che debbono ispirarsi all’equità e agli interessi generali, quindi rivolti alla ricerca del bene comune senza mai privilegiare per qualsiasi motivo interessi / egoismi di parte. Queste finalità costituiscono gli elementi essenziali e portanti del movimento/partito perché:
- dovrà essere improntato sulla ricerca positiva e propositiva di soluzioni e di programmi tesi a favorire il bene comune. I migliori intenti propositivi sono quelli che partono da presupposti che perseguono finalità di interessi comuni, quindi intenti per perseguire una politica vera e nobile come dovrebbe essere, e non di interessi personali, che possono essere molteplici. Il riferimento agli interessi personali, pur non riferito all’onestà patrimoniale / economica o altro, riguardano la forma egoistica che emerge e che prevale inevitabilmente sul rispetto degli altri;
- non dovrà mai avere dei nemici da combattere, per le predette motivazioni, bensì avrà delle altre persone non appartenenti al movimento con le quali confrontarsi in maniera costruttiva per la ricerca delle migliori soluzioni percorribili;
- dovrà porsi in una situazione di forte credibilità proprio perché deve porsi al di sopra delle parti e/o di singoli interessi e detti messaggi costituiscono, nella contingente situazione sociale, un messaggio nuovo che potrà dare speranza a tutti coloro che non hanno punti di riferimento;
- dovrà perseguire in maniera coerente le linee sopra indicate (equità e bene comune) perché così si ridurranno al minimo gli elementi di debolezza. Conseguentemente, coloro che vorranno contrastare il movimento / partito saranno nella condizione di dover ben spiegare e giustificare le loro motivazioni e ciò sicuramente non sarà agevole.
Nell’ambito delle varie problematiche che si dovranno affrontare per la costituzione del nuovo partito e nei dibattiti che si svolgeranno il clima dovrà essere esclusivamente improntato sulla ricerca di soluzioni e proposte finalizzate al miglioramento delle realtà locali e delle istituzioni. Anche nel confronto di situazioni critiche dovrà esserci sempre la capacità di individuare le possibili positività sulle quali proporre contestualmente elementi e/o proposte per il loro miglioramento poiché consci che diversamente lo smembramento e distruzione delle stesse realtà determinano negatività sulla collettività e disperdono quanto di positivo è stato costruito faticosamente negli anni.
Questa dovrà essere la diversità caratterizzante rispetto agli attuali partiti, diversità che potrà probabilmente permettere di unire le persone che sono alla ricerca della nascita di nuovi movimenti/partiti poiché tutti quanti, ovviamente in buona fede, a oggi continuiamo ad essere portati ad esporre le critiche nei confronti della Lega piuttosto che del movimento 5 Stelle e/o altri partiti anziché esporre in maniera propositiva e positiva qualcosa di innovativo.
Purtroppo, le dinamiche che emergono negli ambiti del mondo cattolico e non evidenziano che ognuno vuole percorrere il proprio pensiero senza cercare in maniera diretta e immediata un punto d’incontro. Tale atteggiamento continua a portare situazioni di stallo che non permettono di creare nulla, né di positivo né di negativo, se non il totale immobilismo a discapito del bene comune.
Alla luce delle predette riflessioni, si dovrà cercare di creare un movimento dirompente ove sono le persone a cercare il movimento per la sua credibilità e non il movimento che cerca le persone.
Si dovranno ovviamente individuare e utilizzare i mezzi di comunicazione più appropriati per permettere di raggiungere il maggior numero di persone altrimenti si rischia di effettuare incontri con ottimi, ineccepibili e condivisibili contenuti ma che non sono poi messi in pratica in quanto effettuati con una ristretta base di partecipanti che si conoscono per vicinanza ideologica, persone con una cultura sopra la media che condividono il medesimo pensiero ma che poi non generano opportunità di concreta crescita e di risultati pratici.
Il terzo settore si compone di soggetti organizzativi di natura privata che, senza scopo di lucro, perseguono finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale promuovendo e realizzando attività di interesse generale mediante forme di azione volontaria e gratuita o di mutualità o di produzione e scambio di beni e servizi.
Gli operatori e attori del terzo settore, che stanno dando tanto all’economia del Paese in particolare in termini di servizi a valenza pubblica o collettiva alle fasce deboli della popolazione, potrebbero essere le persone cui potrebbe rivolgersi il nuovo movimento /partito in quanto maggiormente sensibili ai principi poc’anzi esposti, perché sono soggetti che a loro volta possono essere interpellati e coinvolti su temi specifici, perché hanno un positivo e propositivo atteggiamento nell’affrontare le varie problematiche.
Concludo con una esortazione, partiamo e vediamo dove riusciremo ad arrivare senza avere il rimpianto di non averci provato in un momento alquanto critico per il nostro paese e che richiede l’impegno di tutti noi.
Giuseppe Bongiovanni