Secondo uno studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (CLICCA QUI), le vittime la pandemia da Coronavirus avrebbe provocato fino a tutto il 2021 circa 15 milioni di morti in tutto il mondo. Cioè più del doppio delle cifre circolate finora sulla base delle singole segnalazioni pervenute dalle nazioni aderenti all’Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa della salute. Il conteggio è frutto di un particolare sforzo fatto per superare le resistenze, o l’impossibilità, da parte di diverse nazioni nel fornire dati veritieri e aggiornati.

Il New York Times (CLICCA QUI) , forte dei dati aggiornati dall’Oms, prende di mira particolarmente l’India che avrebbe registrato oltre quattro milioni di decessi invece dei 520 mila dichiarati sinora. Il paese asiatico è accusato di aver ritardato di mesi la conclusione della ricerca proprio per le sue reticenze. La cifra di quattro milioni metterebbe il subcontinente indiano in cima alla drammatica lista dei decessi.

Per superare tutti i simili ostacoli posti nella definizione del numero dei decessi registrati nel corso dei due anni passati, l’OMS ha chiamato a raccolta specialisti in varie discipline, tra cui demografi, esperti di salute pubblica e statistici che si sono impegnati a raccogliere i dati dei diversi paesi, tra cui alcuni molto popolosi come il Brasile e l’Indonesia, e giungere così alla definizione di un resoconto più completo dei morti per pandemia.

Nel caso specifico dell’India, i ricercatori delle Nazioni Unite hanno esaminato i dati di almeno 12 stati indiani, tra cui Andhra Pradesh, Chhattisgarh e Karnataka, giungendo alla conclusione che i dati reali sulle morti sono da moltiplicare almeno per quattro, cinque.

Discordanza per difetto dei dati è segnalata anche in Russia dove secondo le fonti governative vi sarebbero stati circa 300 mila morti, mentre Agenzia statistica nazionale russa ha riscontrato oltre un milione di decessi. persone, una cifra che secondo quanto riferito è vicina a quella dell’OMS. brutta copia. La Russia si è opposta a quel numero, ma non ha fatto alcuno sforzo per bloccare il rilascio dei dati, hanno affermato i membri del gruppo.

A proposito della Cina, il New York Times ricorda che il paese asiatico non rilascia i dati sul tasso di mortalità del Coronavirus e si limita a parlare di 5 mila decessi, ma sottolinea che un gruppo di ricercatori allestito dallo stesso governo di Pechino ha rilevato l’aumento del numero dei decessi per malattie cardiache e diabete a Wuhan, dov’è esploso per primo il contagio mondiale.

 

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