E’ mancato la scorsa notte Guido Puccio, uno dei primi iscritti lecchesi di INSIEME.

Instancabile, ha combattuto con noi la sua ultima battaglia con l’ intelligenza politica e la serena fermezza che l’hanno sempre contraddistinto.

Giovanissimo sindaco di Lecco nel 1970, l’ anno della svolta per la Democrazia Cristiana del nostro territorio, che – allora guidata da Cesare Golfari, poi Presidente della Regione Lombardia – otteneva, in quegli anni, l’autonomia da Como, lanciava nelle istituzioni locali una nuova classe dirigente, ospitava nel collegio senatoriale che era stato di Alberto Falck – nella cui casa di Milano nacque, nel settembre ‘42, la DC – un’ altra personalità politica di primissimo piano come Tommaso Morlino, Presidente del Senato, scomparso, nel lontano 1983, poco dopo aver ricevuto da Sandro Pertini, l’ incarico di formare il governo.

Puccio, particolarmente vicino a Morlino, è stato uno dei maggiori protagonisti di quella straordinaria stagione di fervore politico ed intellettuale e, una volta cessato il suo ruolo istituzionale, mai ha abbandonato l’ impegno politico, inteso come analisi, studio, attitudine a coltivare i fondamentali della politica e le categorie necessarie a “pensare politicamente”.

Erano gli anni in cui Sergio Mariani dirigeva a Lecco un giornale locale vicino alla DC, ma soprattutto una rivista prestigiosa, a livello nazionale, “Esperienze Amministrative”, una palestra ed una fucina di nuovi e giovani amministratori che arricchivano i territori in cui operavano, valorizzando il ruolo “politico” e strategico degli Enti locali. Guido Puccio era tra questi, uno dei più’ impegnati

Negli ultimi anni, inviava a me o direttamente a Giancarlo, per “Politica Insieme”, articoli – in modo particolare di politica economica – che, più di una volta, gli capitò di scrivere dal letto d’ospedale. Davvero instancabile, quanto lucido e determinato, anche nei momenti più duri della sua malattia, ha partecipato a molti nostri webinar – soprattutto quelli promossi da Roberto Pertile – intanto che era in corso il trattamento domiciliare di dialisi cui si sottoponeva quotidianamente.

Per Guido la politica non è mai stata un’affannosa rincorsa al potere, per quanto godesse nella sua città di una grande considerazione, ma piuttosto una dimensione irrinunciabile, connaturata al suo vissuto.

Ora anche per Guido è giunto il momento di riposare e di rincontrare i tanti amici di quella lontana stagione che l’hanno preceduto.

Domenico Galbiati

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