Il 5 Maggio mi suggerisce riflessioni in tema di leadership, di visione, di programmi e progetti, di capacità legislative ed amministrative, di capacità di realizzare, di Europa.

Mi pare un buon momento per ragionare di Politica, utilizzando i parametri: chi, che cosa, come. La politologia definisce talvolta la Politica come l’attività di “chi ottiene cosa, come e quando”; il chi ed il cosa, cioè l’aspetto distributivo, dominano spesso la pratica della Politica, sul come dibattono solo i tecnici, quasi nessuna attenzione è riservata al quando, cioè alla possibile discrasia temporale negativa tra i costi sostenuti ed i benefici attesi di una decisione.

In principio era la Politica, con i suoi sentimenti, passione organizzata e permanente, che presupponeva cultura e competenze, visione, progetto, programma, identità, coscienza critica, ricerca della condivisione di valori, iniziativa, movimento, capacità di individuare ed avvicinare interlocutori lontani dalle proprie istanze, finalità tendenti al Bene Comune.

“Il Futuro ha un nome: Questo nome è Speranza”,  Papa Francesco, dal Video Messaggio al X Festival della Dottrina Sociale della Chiesa 2020.  “Senza Speranza la vita si chiude ai riverberi dell’Altrove” (Donatella Puliga).

“Il futuro appartiene a coloro i quali credono nella bellezza dei propri sogni; è del tutto esatto e confermato da ogni esperienza storica che non si realizzerebbe ciò che è possibile se nel mondo non si aspirasse sempre all’impossibile; necessario continuare ciò che si è cominciato e forse si arriverà alla cima od almeno si arriverà in alto ad un punto che si comprenderà non essere la cima; avrà ragione chi non fu mai e non sarà mai stanco.”

Il modo migliore per prevedere il futuro è contribuire a determinarlo. La Storia, oltreché leggerla, bisogna anche contribuire a scriverla. La logica ha un valore ed è un valore etico. Da qui il dovere di testimoniare e partecipare. Tutto comincia sempre da noi; serve capire chi siamo, dove vogliamo andare, come farlo e con chi.

L’ignorante afferma, il colto dubita, il saggio pensa. (Aristotele). Tutto dipende dalla qualità, eticità, e volontà degli individui; soprattutto di quella porzione di individui che incarna la classe dirigente. Serve ragionare su come operare per contribuire alla formazione della classe dirigente prossima ventura.

“Oggi non è che un giorno qualunque tra tutti i giorni che verranno, ma quello che avverrà in tutti i giorni che verranno dipenderà da quello che farai Tu oggi”, (Ernest Hemingway: Per chi suona la campana).

“Un uomo fa ciò che è suo dovere fare, quali che siano le conseguenze personali, quali che siano gli ostacoli, i pericoli o le pressioni. Questa è la base di tutta la moralità umana”. (John  F. Kennedy). Essere morali: non provocare sofferenza ad alcuno.

Chi non vive lo spirito dei suoi tempi, del suo tempo si prende solo i mali.

“Nel bene o nel male, sono le idee e non gli interessi a tracciare il corso della Storia”. (J. M. Keynes).

“Nel dibattito, nella proposta, nel confronto risiedono il senso ed il contenuto della Democrazia”; “Insieme siamo più forti” Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica.

“Democrazia è decidere” “La prima cosa che oggi la Democrazia deve fare, condizione della sua stessa sopravvivenza, è assicurare sicurezza sociale”. “La grandezza della Democrazia è nell’equilibrio tra capacità di decisione dell’Esecutivo e forza di controllo del Parlamento”. (Walter Veltroni, Covid e Politica: l’Estate del nostro scontento, Corriere della Sera, 11 Agosto 2020). La Democrazia è cristiana non quando è confessionale, ma quando è morale.

Quello che il bruco chiama fine del mondo, tutti gli altri lo chiamano Farfalla. (Confucio). La tradizione è la salvaguardia del fuoco, non l’adorazione delle ceneri; Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo (Gandhi); “Alla fine, tutte le cose diventano quello che sono.”  (F.Nitche).

Nelle nazioni a democrazia consolidata, il servizio di un’istituzione pubblica è un modo del tutto normale con cui il cittadino mette a disposizione della comunità cui appartiene la propria competenza, esperienza e professionalità.

Thomas Jefferson scrisse all’amico John Adams (suo predecessore come Presidente degli Stati Uniti): “Vi è un’aristocrazia naturale fra gli uomini, fondata sulle virtù e sui talenti, ed una artificiale fondata solo sulla ricchezza, sulla nascita, senza virtù e senza talenti.”

“Non dirmi chi sei, dimmi cosa sai fare”. (HARVARD).

So fare cinque cose: So sognare, so pensare, so intraprendere ed organizzare, so aspettare, so fare a meno (Autore di queste Note).

“Nessuno si illuda di avere titolo per avere ruolo all’interno della Classe Dirigente, se non è pronto ad essere molto disponibile, molto impegnato, molto disinteressato, meno egoista.” (Don Luigi Sturzo).

“Fate sempre il necessario”. (Nicolò Machiavelli).

Ognuno faccia sempre la propria parte. (da una Favola Africana).

Gli errori sono degli uomini, i meriti dell’idea. (Don Luigi Sturzo).

“Nelle vostre scelte non fatevi ispirare dalle paure, ma dai vostri sogni” (Nelson Mandela).

“La prima forma di onestà, nel lavoro e, soprattutto, in Politica, è la competenza. Per questo bisognerebbe formare non solo gli eletti, ma anche gli elettori”. (Pinella Crimi). Luigi Sturzo sosteneva che “un uomo politico può essere un uomo utile al suo Paese solo se ha la caratteristica di avere grande competenza e grandi doti morali”.

“Ciò che rende lieta la vita non é fare le cose che ci piacciono, ma trovare piacere nelle cose che dobbiamo fare” (Goethe).

“Se fate sempre le stesse cose, non aspettatevi dalle stesse esiti diversi”. “Chi dice che una cosa è impossibile non dovrebbe, poi, disturbare mentre la state facendo”. (Albert Einstein).

Chi dà prima, dà di più.; chi ha di più, ha maggiori responsabilità.

I risultati si ottengono al 10% in virtù dell’ingegno, al 90% in seguito a lavoro e fatica.

Il talento è nulla senza fatica; anche perché “il talento non è innato e non ci viene rivelato come un’apparizione: lo si scopre col tempo, le esperienze, il confronto con gli altri, i progetti e le sfide con le quali ci si misura”. Irene  Tinagli.

La creatività nasce dalle difficoltà, come il giorno nasce dalla notte oscura (Albert Einstein); senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è routine; la sfida consiste nel tendere ad un risultato; per ottenere un risultato è necessario porre i processi sotto controllo; tutto ciò che non é controllato é non fatto come vorremmo che fosse fatto.

Guardando indietro si rischia la trasformazione in una biblica statua di sale.

Per guardare avanti e capire il senso, serve indagare il rapporto tra democrazia, diritti e doveri, economia ed etica e cultura, potere e buona Politica.

Il rapporto tra democrazia, diritti e doveri, economia ed etica e cultura, potere e buona Politica è irrinunciabile: secondo che esso si svolga, o meno, in modo positivo la collettività vive, o no, “la vita giusta e prospera”; il che vuol dire, tra l’altro, che non si cresce e prospera se non all’interno di una visione condivisa: la singola impresa dovrà fare i conti con il benessere collettivo oppure veder mettere in discussione la propria produttività e talvolta la sua stessa sopravvivenza. L’economia senza etica è diseconomia ( Luigi Sturzo).L’etica deve caratterizzare l’economia e la buona Politica; ). Il Bene Comune è la dimensione etica delle comunità ed è previsto che rappresenti la finalità dell’azione pubblica.

Per un componente della dirigenza, il peccato più grave è l’inettitudine; il secondo in graduatoria è l’ignavia.

L’inconsistenza delle classi cirigenti fa si che non si badi all’interesse collettivo (Guido Rossi).

“La vera scuola del comando è la cultura generale; attraverso questa, il pensiero è messo in grado di esercitarsi con ordine, di sceverare nelle cose l’essenziale dall’accessorio, di scoprire in anticipo le conseguenze e le interferenze, in breve di elevarsi ad un grado in cui gli insiemi siano visibili senza che si perdano le sfumature; non ci fu mai capitano senza il gusto ed il sentimento del patrimonio dello spirito umano; in fondo alle vittorie di Alessandro sempre si trova Aristotele” (Charles sDe Gaulle).

“Per aspirare ad un posto di governo o di responsabilità bisogna prima poter dire cosa si è fatto fino ad allora, quali i propri valori di riferimento, cosa si vorrà fare da quella posizione ed è poi, facendolo bene nel disinteresse proprio e nell’interesse di tutti, che si acquisisce il diritto di essere confermato o promosso ad altra posizione di responsabilità” (Romano Prodi).

Il criterio per scegliere le élite, indispensabili collante di società complesse in un sistema di democrazia popolare, liberale, rappresentativa deve essere il merito e non il familismo, il padrinaggio, le filiere, le affiliazioni; poi, bisogna imparare, come cittadinanza consapevole, ad esercitare il diritto di controllo e di critica politica, bisogna imparare ad esercitare il diritto di controllo anche in tema di tracciabilità e trasparenza dei flussi finanziari inerenti all’attività politica, controlli definibili “sale della democrazia”; un flusso finanziario è tracciabile ove sia ricostruibile il suo percorso, è trasparente ove sia esplicitamente indicato per ciò che è, in atti accessibili agli interessati.

La fortuna si può incontrare soltanto per strada la mattina molto presto.

“La fortuna offre l’occasione, ma è la virtù che la sfrutta”.

“Chi ha paura di essere battuto, sia certo della sconfitta. Dio sta con i grandi battaglioni”. (Napoleone Bonaparte).

“Il mondo è in pericolo non a causa di quelli che fanno del male, ma a causa di quelli che guardano e lasciano fare.” (Albert Einstein).

Non ci sono venti favorevoli per il navigante che non sappia dove andare; chi non sa dove andare, alla fine andrà da qualche altra parte.

“Basta restare indifferenti, occorrono azione, impegno, sacrifici; basta rassegnazione, occorre il coraggio di ribellarsi” (Rita Levi Montalcini).

Il politico deve essere in grado di prevedere cosa accadrà domani, il mese prossimo, l’anno prossimo, ed in seguito avere la capacità di spiegare perché non è avvenuto.

“La Leadership politica è prendere difficili decisioni anche prima che gli altri ne realizzino la necessità e portarle avanti con gli alleati, le opposizioni, tutto il Paese” (Financial Times, criticando Boris Johnson).

La Verità vi rende liberi. (dal Vangelo secondo Giovanni 8-30). Se non parleranno le persone per gridare la Verità, parleranno le pietre.

“Potrete ingannare qualcuno per sempre; potrete ingannare tutti per qualche tempo; ma non potrete ingannare tutti per sempre”. (Abramo Lincoln).

Non promettete quello che sapete di non poter mantenere; dato questo, mantenete ciò che avete promesso. Un cattivo esempio: “Le promesse elettorali sono sottoposte ex post al vaglio della fattibilità”, (Giulio Tremonti).

“Nessuno, per quanto alto o potente, dovrebbe mentire; Il diritto alla privacy ed alla riservatezza personale e professionale va però rispettato; nessuno può essere obbligato a dire tutte le verità sempre a tutti.”

“Senza Verità non c’è grandezza”. (Lev Tolstoj)

“Libertà è obbedire alle leggi che ci siamo dati” (Jean-Jaques Rousseau).

L’uomo è autocosciente per la propria capacità, unica della coscienza umana, di porsi ad oggetto della propria riflessione.

Non esistono sprechi non legati a persone; il vero leader è colui che sa dire no.

I vecchi parlano di quello che hanno fatto, i giovani di quello che faranno, gli stolti di quello che stanno facendo. (Antico proverbio cinese)

La Politica è l’arte di gestire il divenire.

L’ambizione più alta della buona Politica che i cattolici dovrebbero contribuire a realizzare dovrebbe consistere nell’orientare il corso degli eventi ad un canone di valori e principi e finalità assunti e condivisi consapevolmente, in funzione del conseguimento del Bene Comune, attraverso visione, progetti, indirizzi programmatici, criteri operativi, realizzazione. Il processo decisionale della partecipazione italiana al Recovery Fund sta  operando in questa modalità?

Che la Provvidenza consenta che venga affidata la buona Politica ad alcuni aristoi che sappiano circondarsi di uomini e donne ancora migliori di loro.

Dobbiamo organizzarci per esserci, dove si prendono le decisioni; crediamo di dover essere presenti e quindi di doverci avvicinare al governo delle cose, proponendo la nostra competente partecipazione anche laddove si formino regole e progetti per la società del futuro”; perché questo avvenga bisognerebbe contribuire a migliorare i criteri e le pratiche di selezione della dirigenza.

“Oggi ci è richiesto un intervento con capacità organizzativa, operativa, quasi direzionale, incanalando immagine, profondità ed esperienza al servizio di un progetto che chiamiamo di innovazione ma che mi piacerebbe definire di coraggiosa presenza” (Alberto Berger).

“Urge definire sempre meglio le caratteristiche di un pensiero politico autonomo, i contenuti di un Piano di rinascita nazionale, l’individuazione di una modalità con la quale sia possibile fare emergere facce nuove e contribuire alla creazione di un nuovo ceto politico di cui anche il mondo cattolico ha bisogno. (Giancarlo Infante, Politica Insieme)”, sapendo, come più volte infra ribadito che molto dei risultati dell’azione dipende dalla qualità della classe dirigente del Paese.

Papa Francesco: “La Politica è la forma più alta ed esigente della carità”. “Di fronte alla cultura della illegalità, della corruzione e dello scontro, Voi siete chiamati a dedicarvi al Bene Comune, anche mediante quel servizio alla gente che si identifica nella Politica”.  “Un cattolico deve fare Politica”, purché sia buona Politica”, anche con la testimonianza.

Secondo Papa Francesco, per Bene Comune si intende “l’insieme di quelle condizioni della vita sociale che permettono, tanto ai gruppi quanto ai singoli membri, di raggiungere la propria perfezione più pienamente e più speditamente” (Gaudium et spes n.26).

Servono una leadership ed una idea di buona Politica che vadano nella direzione del Bene Comune, inteso, per specificare, come ripristino dell’ascensore sociale, come pieno impiego, come maggiore produttività e conseguenti retribuzioni più alte, come welfare più equo, come maggiore sicurezza personale, come restringimento della fascia della povertà, come compressione delle ingiustizie quali fini, come sussidiarietà e solidarietà, quali strumenti.

Quando a cura della dirigenza di un territorio, in ottica di efficienza e solidarietà, ai più svantaggiati saranno offerti servizi migliori al minor costo possibile, in quel territorio il Bene Comune sarà più realizzato.

Cos’è la buona Politica? E’ la partecipazione del cittadino, il vostro personale coinvolgimento (Robert F. Kennedy).

La Politica è rischio e coraggio. La Politica quando è nobile ricerca soluzioni, quando è efficiente le trova.

Politica, passione organizzata e permanente, secondo Antonio Gramsci,  presuppone comprensione dello stato delle cose, cultura (stratificazione millenaria delle conoscenze) e competenze, progetto, programma, identità, ricerca della condivisione di Valori, ricerca del senso, iniziativa, movimento, speranza e fiducia in un futuro migliore, capacità di individuare ed avvicinare interlocutori lontani dalle proprie istanze, testimonianza della similitudine con questo modello.

“Siamo chiamati ad essere creativi, come gli artigiani, forgiando percorsi nuovi ed originali per il Bene Comune, riportando al centro l’Uomo” (Papa Francesco, Forum Ambrosetti, Settembre 2020).

In Politica la personalità individuale è un elemento decisivo. La Politica è diatriba e conflitto, ma anche possibilità di soluzione. La Politica è scelta e coraggio (Guido Bodrato, Politica Insieme, 14 Agosto 2020).

La Politica o la si fa o la si subisce. La buona Politica quale confronto costruttivo, nel rispetto delle leggi, con riguardo al benessere di tutti i cittadini. La buona Politica quale forma più alta di cultura. La buona Politica come progetto di redistribuzione delle risorse in nome dell’equità, dell’eguaglianza, della solidarietà sociale.

La buona Politica dovrebbe riuscire a progettare quanto serve a far sognare la collettività alla quale ci si rivolge e conseguentemente a farsi seguire.

La buona Politica ha dignità se si accorge dei particolari, se è espressione di ideali e di interessi legittimi, se ha rispetto della complessità e non la banalizza, quando dice: “La situazione è difficile, facciamo quel che possiamo, abbiamo bisogno di Voi.”

Proviamo a sintetizzare l’essenza della buona Politica: testa, cuore, etica, empatia, economicità, efficacia, efficienza, eccellenza. Chi vuole fare buona Politica ha l’obbligo di dare risposte concrete e positive. I consensi, per governare in ottica di buona Politica, non sono sufficienti.

Solo il politico di professione ha il fiuto necessario circa i sentimenti di milioni di persone e sa strutturare il proprio discorso prioritariamente in funzione del consenso della platea a cui parla, senza tante fisime scientifiche o comunque intellettuali.”. (Pietro Ichino, Newletter 14\7\2014). Il concetto non è più di moda, ma l’esperienza ci ha insegnato che conserva una propria validità intrinseca.

“E’ vero che non sei responsabile di quello che sei, ma sei responsabile di quello che fai di ciò che sei”, (Jean Paul Sartre).

“Quando pensi di avere tutte le risposte, la vita Ti cambia tutte le domande” Charlie Brown.

“Non esiste vento favorevole per il marinaio che non conosce la meta” Seneca.

“Per ogni problema complesso, esiste una soluzione semplice ed è quella sbagliata”. Umberto Eco.

“L’uomo si distrugge con la politica senza principi, con la ricchezza senza lavoro, con l’intelligenza senza carattere, con gli affari senza morale, con la scienza senza umanità, con la religiosità senza fede, con l’amore senza sacrificio di sé”. (Gandhi).

“Il progresso umano non corre mai sulle ruote dell’inevitabile, ma passa attraverso gli sforzi senza tregua di tutti gli uomini che vogliono collaborare con Dio.” (Martin Luther King, citato da Barak Obama nella seduta Onu del 21 Settembre 2016).

“Abbiamo bisogno di lavoro, di impieghi che restituiscano dignità, con una paga decente; quel tipo di lavoro che consenta ad un essere umano di dire alla propria comunità, alla propria famiglia, al proprio paese ed a se stesso: “Ho contribuito a costruire questo Paese, sono uno dei partecipanti a questa grande impresa, sono un uomo” (Robert F. Kennedy).

La Politica sarebbe giusto che fosse confronto tra progetti diversi e non scontro tra velleità sconfitte.

La Politica in senso contenutistico è identificare i bisogni meritevoli di tutela e compiere al riguardo le scelte più giuste; in senso tattico è tessitura, governo del molteplice, rispetto della complessità, pazienza, preparazione e poi decisione fulminea.

La Politica dovrebbe consistere nel “fare la differenza nella vita delle persone” con occhio attento ai fini, e la si dovrebbe fare “Facendosi carico”: farsi carico significa “ascoltare, capire di cosa c’è bisogno, farsi coinvolgere ed immedesimarsi nelle difficoltà delle persone, sfuggire dagli slogan con coraggio, cercare soluzioni oneste e rispettose della complessità”; la Politica, oggi, ha bisogno di protagonisti capaci di misurarsi costantemente con l’esigenza dei giudizi etici;  “l’etica politica impone il coraggio di “sporcarsi le mani” con le esigenze dell’efficacia del lavoro politico concreto, quindi anche con le pesantezze dei meccanismi di partito e istituzionali” (Pietro Ichino).

Che la buona politica sia capace ed abbia voglia di coniugare l’attenzione al sociale con i valori (da chi scrive sempre richiamati), libertà, pace, giustizia, persona, democrazia popolare\liberale\sociale rappresentativa, famiglia, solidarietà, sussidiarietà, tutela del Creato (come suggerito dalla Laudato sii e dalla Fratelli Tutti), contrasto alla povertà ed alle ingiustizie, ripristino dell’ascensore sociale (spunto da una riflessione di Giancarlo Infante)

Per la Politica dovrebbe essere impossibile lasciare senza risposta pubblica la domanda alla quale, in Democrazia, non dovrebbe essere consentito sfuggire: “ottenere il Governo, ma per farne che cosa?”; senza dimenticare ancora che in democrazia si va al Governo e non al Potere.

La Politica merita la ”P” maiuscola se coniuga leadership, empatia, visioni, valori ed impegno, scopi, rispetto e responsabilità sociale, ascolto ed inclusione (Alberto Berger, La leadership e l’empatia, per Politica Insieme.); chi scrive aggiunge: poi, l’indispensabile realizzazione nel rispetto dei tempi previsti.

L’etica dello Sport, applicabile alla buona Politica: rispettare sempre tutti; domani si ricomincia.

Anche il gioco degli scacchi (vince chi riesce a prevedere il maggior numero di mosse dell’avversario ed ad adottare al riguardo la strategia più appropriata) e la pratica della gastronomia (il livello di un piatto si commisura con il livello dell’ingrediente più scadente) hanno molto da insegnare alla buona Politica.

“Questo Paese non si salverà, la stagione dei diritti e delle libertà si rivelerà effimera se non nascerà (e sarà messo in pratica, N. d. R.) un nuovo senso del dovere” (Aldo Moro, avviato verso un cammino di Sntità); la parabola iniziata nel 1989 con la caduta del muro di Berlino e terminata nel 2008 con il fallimento della Lehman Brothers dimostra la profeticità a livello europeo di queste parole.

Molte volte la Politica, da Aldo Moro e Luigi Sturzo definita “la più alta forma di carità”, “prudente sollecitudine per il Bene Comune”, “via istituzionale della carità” è responsabile del proprio discredito, a causa della corruzione, della dissipazione di risorse e della mancanza di buone politiche pubbliche.

Il Bene Comune si costruisce tutti insieme e non è mai troppo tardi per cominciare.

Secondo i politologi, la forza di una leadership si misura dalla capacità di generare lessico; l’abbinata coniata il 18 Agosto a Rimini da Mario Draghi, secondo Dario Di Vico (debito buono verso debito cattivo) avrà fortuna.

Utopia pensare che l’Italia possa riprendere la via dello sviluppo civile ed economico in una società che si guarda con ostilità reciproche: la convergenza e la coesione come ipotesi di contributo alla soluzione.

Bisogna passare dalla cultura dello sviluppo alla cultura della competizione della concorrenza, degli incrementi della produttività sostenibili.

“Non abbiamo bisogno di divisioni, di odio, di violenza, di illegalità; ma di amore e saggezza, di compassione e solidarietà gli uni verso gli altri; serve appellarsi alla parte migliore di noi riallacciandoci ai nostri Valori fondanti”. (Robert F.Kennedy.).

“Per vivere con onore bisogna struggersi, turbarsi, battersi, sbagliare, ricominciare da capo e buttar via tutto e ricominciare a lottare e perdere eternamente. (Magari ogni tanto vincere qualcosa, N.d.R.). La calma é una vigliaccheria dell’anima” (Lev Tolstoi).

Infatti, “fra vent’anni ci pentiremo non di quello che abbiamo fatto, ma di quello che non abbiamo fatto”. (Mark Twain).

Chi a vent’anni non sa, a trent’anni non fa, a quarant’anni non è, non saprà, non farà, non sarà mai. (Antico proverbio cinese).

“Non distribuite pesci, insegnate a pescare”. (Confucio).

Educare è come seminare; il frutto non è immediato e non è garantito; ma se non si semina è certo che non vi sarà raccolto (Cardinale Martini).

“Contemperare durezza nel conseguire efficienza e grande generosità nella solidarietà”. (Platone).

“Che il nostro impegno, la nostra testimonianza e la nostra azione siano contributo alla liberazione di tutti gli oppressi, gli ultimi, i poveri, i diseguali, i disagiati, gli scartati, gli invisibili dei nostri territori”.

La cassetta degli attrezzi: gli stanziamenti del Recovery Fund, la visione di trasformazione del Paese, il modello di sviluppo, le riforme in sintonia con l’Unione Europea, il piano a cannocchiale invertito, i progetti, i dettagli, la realizzazione (che cosa, come, quando, con quante risorse, con chi?).

Massimo Maniscalco

 

 

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