“Cambiare la legge di Bilancio 2021, approvando alcuni emendamenti, per dare a tutti la possibilità di scegliere tra scuole statali e scuole paritarie, che devono crescere insieme per un sistema scolastico capace di garantire la libertà di scelta educativa. Ancora oggi esistono evidenti e inaccettabili disparità, che diverranno più gravi a fronte dell’inaccettabile silenzio su disabili e scuola libera che c’è in legge di stabilità”. E’ la richiesta di oltre70 Associazioni no profit (Comitato Polis Pro Persona), che nel corso di un webinar dal titolo “Per il futuro della libertà di educazione” (2500 le iscrizioni) ha coinvolto un’ampia rappresentanza del mondo scolastico paritario, per un confronto con quasi tutti i gruppi della Camera dei Deputati.
“L’originalità e l’eccellenza delle scuole pubbliche paritarie sono un patrimonio per tutti” è stato ribadito più volte dalle associazioni, che propongono la detraibilità integrale delle rette corrisposte alle scuole paritarie di ogni ordine e grado per il servizio scolastico erogato, con un tetto di spesa di 5.500 euro annuo ad alunno e di stabilizzare il fondo per l’emergenza Covid finanziato per il 2020, in modo da salvaguardare il pluralismo scolastico.
Virginia Kaladich (Fidae) ha alzato subito l’asticella, perché si passi “da una logica del contributo a quella del finanziamento stabile, per dare certezza al futuro dei nostri figli”, come nel proposto meccanismo del convenzionamento illustrato dal Presidente della FISM, Luigi Morgano.
“Chiediamo un gesto di responsabilità interparlamentare – hanno detto Padre Luigi Gaetani e Suor Anna Monia Alfieri (ALTIS-Univ. Cattolica-USMI) – non per dare soldi alle paritarie, ma per permettere a 8 milioni di studenti di tornare in classe e avere la possibilità di usufruire delle 40mila sedi statali e delle 12mila paritarie. L’istruzione rischia di diventare un privilegio per pochi, con l’esclusione dei più poveri e dei disabili. Le scuole paritarie sono nate per strappare i ragazzi alla criminalità e alla deprivazione culturale”.
“Le famiglie stanno soffrendo e non è più possibile fingere – ha sottolineato Maria Rachele Ruiu (Fonags) – Chiudere le scuole paritarie è solo ideologia, non è possibile lasciare indietro i nostri figli”.
Per questo, tra gli emendamenti proposti si è chiesta almeno la conferma del contributo straordinario erogato alle paritarie per far fronte all’emergenza Covid-19.
Maria Elena Boschi (Italia Viva) ha confermato l’impegno per porre rimedio alle lacune della proposta per il 2021 e ha auspicato che sia “superata una volta per tutte la distinzione fra statali e paritarie quando si decidono finanziamenti per la scuola”. “Siamo per la libertà educativa – ha detto Giancarlo Giorgetti (Lega) – e sarà importante avere un orizzonte pluriennale per costruire una proposta educativa valida anche per i prossimi anni”, mentre da Paola Frassinetti (FdI) sono arrivate le richieste di “detraibilità al 100% delle rette e dell’istituzione di un fondo di dotazione per le scuole dell’infanzia”. Serve anche un impegno concreto “sui patti educativi e la necessità di integrare con 5 milioni di euro la copertura degli insegnanti di sostegno ai disabili”.
Sul fronte delle misure a sostegno della disabilità, Maurizio Lupi e Gianluca Rospi (Misto) hanno proposto di “estendere il superbonus edilizio anche alle scuole paritarie in una prospettiva pluriennale”.
Non bisogna infatti dimenticare che sono più di 13.600 gli alunni con disabilità che frequentano le scuole paritarie e al riguardo Valentina Aprea (Forza Italia) ha proposto anche “l’incremento di 10 milioni di euro alle scuole paritarie per le dotazioni digitali”.
Per Piero Fassino (Pd) “servono fondi a sostegno dell’edilizia scolastica e della disabilità, assicurando a tutte le scuole le stesse condizioni” e il delegato di Del Rio, on. Stefano Lepri (PD), ha in effetti annunciato fondi per i disabili e auspicato una attenzione bipartisan per le paritarie pur nel rispetto dei limiti della legge di stabilità, che non può introdurre novità normative.
Paola Binetti (UDC) nel ribadire la convenienza di una scelta realmente sussidiaria per l’istruzione italiana, ha portato anche i saluti della Presidente Casellati, da sempre molto attenta alle problematiche dei disabili e delle scuole paritarie.
In effetti, la convinzione di tante forze politiche per rivedere la carente proposta della legge di stabilità è stata sintetizzata dall’intervento inviato dalla Vice Ministra all’Istruzione Anna Ascani, che ha aperto alla possibilità di modifiche nella programmazione del 2021 che considerino di più questo fondamentale segmento dell’istruzione pubblica, rappresentato dalle paritarie, anche nella loro capacità di accogliere studenti con disabilità.