Ieri abbiamo registrato, attraverso una dichiarazione di Alberto Mattioli (CLICCA QUI) il dissenso che nella sinistra sta sempre più emergendo a proposito della maternità surrogata su cui, invece, la Segretaria Elly Schlein ha preferito indirizzare la prima iniziativa emblematica del partito di cui ha appena preso la guida.
Altre figure importanti del Pd e dell’area della sinistra, però, hanno fatto sentire la loro voce di dissenso. Stefano Fassina ha ribadito ancora una volta la sua ben nota contrarietà (CLICCA QUI) dicendosi per “l’abolizione universale della maternità surrogata. Perché quella di cui si parla oggi non è un dono, bensì un problema enorme, quello dello sconfinamento del mercato nella dimensione più sacra dell’uomo, che è la generazione della vita”. A suo avviso deve essere ribadito, a livello europeo, che la mercantizzazione della vita è da considerare un reato.”Dico questo perché in alcuni Paesi europei la pratica della maternità surrogata è addirittura normata e quindi il problema va affrontato, l’Italia non se la può cavare solo approvando il regolamento Ue senza aggiungere nulla…”. Dice inoltre Fassina: “la sinistra coerente con le sue radici umaniste (Gramsci sulla vendita delle ovaie di fanciulle povere a ricche signore) deve impegnarsi per approvare il certificato di filiazione europeo e per far diventare reato universale l’affitto di una madre e la vendita del suo ‘prodotto’. Invito a una riflessione sia il M5s che il Pd”.
Anche Silvia Costa della Direzione del Pd interviene ricordando che “il primo diritto di un bambino è quello ad una madre e ad un padre, a una identità biologica e familiare, e a poter conoscere le proprie origini. Questo non avviene nella coppia omosessuale che ricorre alla maternità surrogata, in cui un bambino viene programmaticamente privato alla sua nascita della relazione con la madre (di cui sappiamo molto bene l’intensità e l’importanza già durante la gravidanza), in nome di un “diritto“ assoluto di un adulto di avere un figlio attraverso l’affitto o l’utilizzo dell’utero di una donna estranea alla coppia, e che dovrà poi scomparire dalla vita del figlio”.
Silvia Costa aggiunge :”Sappiamo dunque, come ha messo in luce la Corte costituzionale nel 2021, che esiste un grave vuoto di tutela dei diritti di questi bambini che va colmato dal Parlamento. Ma non dimenticando che la GPA lede i diritti e la dignità di donne e bambini. Non sarebbe quindi accettabile che la difesa dei diritti dei bambini celi in realtà una surrettizia legittimazione della maternità surrogata e della violazione dei diritti che implica.
Per questo rivolgo a Elly SCHLEIN la ferma richiesta di distinguere la battaglia per equiparare i diritti dei bambini delle coppie omosessuali dall’impegno che dobbiamo come Pd continuare ad onorare perché la maternità surrogata resti in Italia una pratica vietata e un reato, e perché lo sia anche in ambito europeo e internazionale, come abbiamo chiesto nella risoluzione del Parlamento europeo. Per questo è urgente e necessario aprire nel Pd uno spazio in cui mettere a confronto le diverse sensibilità e culture politiche su questo tema di grande rilevanza, e implicazioni etiche e antropologiche per poter giungere ad una sintesi alta e attenta ai valori e diritti in gioco”.