Un Politico pensa alle prossime elezioni, uno Statista alle prossime generazioni; Un Politico pensa al successo del suo partito (o peggio a quello della propria fazione\corrente o peggio ancora al suo), uno Statista a quello del suo Paese. James Freeman Clarke

 Politica ed uso del Potere hanno smarrito, oggi, la loro tensione etica ed ideale (Padre Bartolomeo Sorge); chi governa non cerca il Potere per fare Politica, cercando di acquisire così “Autorevolezza”, ma fa Politica per acquisire Potere, degenerando per questa via nell’“Autoritarismo”; la degenerazione del Potere da Autorevolezza in Autoritarismo genera due patologie molto note ed attuali: l’antipolitica ed il populismo (del quale si dice che riscaldi i cuori lasciati al freddo dall’assenza\inadeguatezza del Riformismo) (azione pubblica tesa a modificare in meglio i rapporti di forza tra chi ha e chi non ha, tra gli inclusi e gli esclusi, nell’ambito della distribuzione delle risorse, per lo più insufficienti); nel vuoto di pensiero esistente, nel dominio ideologico ed operativo del capitalismo finanziario e dell’intontimento neoliberista e populista, nell’urgenza di una grande correzione di marcia per tentare di evitare lo scontro contro il nuovo iceberg, nella necessità di accendere una nuova speranza ed indicare nuove vie per le nuove generazioni, grande è la responsabilità dei cristiani e soprattutto dei cattolici; questo perché il pensiero cattolico della Dottrina Sociale della Chiesa è l’unico che si pone in conflitto esistenziale con l’ideologia del neo liberismo e con le sue pratiche di capitalismo finanziario selvaggio (Marco Vitale).

Per chiedere il consenso serve capacità di indirizzo morale e politico, serve visione profetica della società e del futuro, serve un progetto ideale ed autonomo che preveda per esempio, attenzione ai poveri, la soluzione del problema relativo ai diritti alla salute, al welfare, allo studio per i meno abbienti, alla sostenibilità in tema di Ambiente, serve, ineludibile, coerenza, piace dire evangelica, tra principi enunciati e condotta morale.

Il Politico che, in virtù del consenso popolare acquisito, sottovaluta, aggira, scavalca, ignora, viola la norma si pone per ciò stesso al di fuori del virtuoso sentiero che per mezzo della Legalità e della Giustizia ed Etica conduce al Bene Comune; una Democrazia senza Valori ed Etica, vissuti e testimoniati dai suoi protagonisti, smentisce i sottintesi del proprio nome, ci allontana dal raggiungimento del fine ultimo dell’agire pubblico, il Bene Comune e si converte facilmente in totalitarismo palese o surrettizio, come la Storia si incarica di dimostrare anche in questi momenti.

Politica, passione organizzata e permanente, secondo Antonio Gramsci,  presuppone comprensione dello stato delle cose, cultura e competenze, progetto, programma, identità, ricerca della condivisione di Valori, ricerca del senso, iniziativa, movimento, speranza e fiducia in un futuro migliore, capacità di individuare ed avvicinare interlocutori lontani dalle proprie stanze, testimonianza della similitudine con questo modello.

In Politica la personalità individuale è un elemento decisivo; la Politica è diatriba e conflitto, ma anche possibilità di soluzione; la Politica quando è nobile cerca soluzioni, quando è efficace le trova; la Politica o la si fà o la si subisce. La Politica quale confronto costruttivo, nel rispetto delle leggi, con riguardo al benessere di tutti i cittadini. La Politica quale più alta forma di cultura. La Politica come progetto di redistribuzione di risorse in nome dell’equità, dell’eguaglianza, della solidarietà sociale. Vi é una domanda immensa di buona Politica.

La Politica in senso contenutistico è identificare i bisogni meritevoli di tutela e compiere al riguardo le scelte più giuste; in senso tattico è tessitura, governo del molteplice, rispetto della complessità, pazienza, preparazione e poi decisione fulminea.

La Politica dovrebbe consistere nel “fare la differenza nella vita delle persone” con occhio attento ai fini, e la si dovrebbe fare “Facendosi carico”: farsi carico significa “ascoltare, capire di cosa c’è bisogno, farsi coinvolgere ed immedesimarsi nelle difficoltà delle persone, sfuggire dagli slogan con coraggio, cercare soluzioni oneste e rispettose della complessità”; la Politica, oggi, ha bisogno di protagonisti capaci di misurarsi costantemente con l’esigenza dei giudizi etici; l’etica politica impone  il coraggio di “sporcarsi le mani” con le esigenze dell’efficacia del lavoro politico concreto, quindi anche con le pesantezze dei meccanismi di partito e istituzionali”(Pietro Ichino).

Per la Politica dovrebbe essere impossibile lasciare senza risposta pubblica la domanda alla quale, in democrazia, non dovrebbe essere consentito sfuggire: “Ottenere il Governo, ma per farne che cosa?”; senza dimenticare ancora che in democrazia si và al Governo e non al Potere.

La Politica ha dignità se si accorge dei particolari, se è espressione di ideali e di interessi legittimi, se ha rispetto della complessità e non la banalizza, quando fa dire ai suoi protagonisti: “La situazione è difficile, facciamo quel che possiamo, abbiamo bisogno di Voi”.

Il criterio di valutazione dell’attività politica somiglia molto a quello della pratica gastronomica: “Il livello di un piatto si identifica nel livello dell’ingrediente più scadente”.

Un’altra similitudine può ritrovarsi tra il mondo della Politica ed il gioco degli scacchi: in entrambi i campi bisogna essere capaci di gestire situazioni complesse, bisogna sapere il più possibile sul proprio rivale ed essere capaci di prevedere quali saranno le sue prossime mosse.

Una terza similitudine può rinvenirsi tra l’attività politica e l’attività sportiva; infatti entrambe necessitano di allenamento e sacrificio, della comprensione del valore della sfida, sono caratterizzate dalla comune esperienza per cui il talento é nulla senza fatica, sono caratterizzate dalla circostanza che nessun risultato è mai il risultato finale e che sempre, anche dopo la più importante delle vittorie, “domani si ricomincia”.

I conflitti e la competizione leale sono il sale delle democrazie, il bilanciamento tra Poteri potenzialmente confliggenti è asse portante dello Stato di Diritto. Allo stesso modo in cui è stato studiato ed elaborato il Principio della separazione\bilanciamento dei “Poteri” (Legislativo, Esecutivo, Giudiziario), sarà anche necessario al miglioramento della Qualità della Vita Pubblica elaborare un modello di separazione dei nuovi Poteri, il Potere mediatico, il Potere finanziario, il Potere tecnologico.

Quali le idee, i progetti ed i sogni, orientati a Valori positivi ed al raggiungimento del Bene Comune che possano aiutarci ad intraprendere una strada positiva, che ci aiutino a realizzare una Società nella quale cultura della conoscenza, del lavoro e cultura dell’impresa siano integrate e nella quale si possano individuare meccanismi non assistenzialistici di riequilibrio nella distribuzione dei beni (Massimo Gaggi), in presenza di risorse spesso insufficienti?

Due appaiono  le priorità fondamentali (Giovanni Scanagatta) da affrontare con decisione: dare risposte ai perdenti della selezione meritocratica e della globalizzazione, tentando di non lasciare indietro alcuno degli attori, con i fatti e non solo a parole: perché questo avvenga il Nord della bussola dovrebbero essere rappresentati, diversamente da quanto teme Angelo Panebianco  (Corriere della Sera, Un dilemma sul Futuro 12 Maggio 2020) che parla di componenti dell’attuale Governo “anti business, ostile all’impresa privata favorevole al progetto di ricreare lo Stato padrone” da impresa, merito, coraggio, tensione ideale e concreta verso questi risultati;

aumentare gli sforzi per accrescere l’occupazione giovanile, utilizzando correttamente e proficuamente i meccanismi quali l’alternanza scuola\lavoro, stage, apprendistato anche ricordando che la enorme massa di denaro che ricerca per il pianeta proficue occasioni di investimento, predilige i territori correttamente infrastrutturati e quelli nei quali le menti d’opera e la mano d’opera, correttamente istruite e formate, abbiano una età anagrafica bassa.

La Politica non è un teatro ed i cittadini non sono spettatori, bensì l’arena di forze e contrasti profondi, il cui esito ha un impatto inevitabile sulla vita di tutti; la Politica ha una sua logica, fatta di calcoli personali ed interessi organizzati; però è anche l’unica attività che si giustifica soltanto rispondendo ad interessi generali; la Buona Politica dovrebbe realizzare prospettive di riforma che incentivino l’aggregazione delle richieste dei cittadini, spingendo gli attori politici capaci di farlo ad interiorizzare un interesse largo e non “particulare”.

Politica definita e descritta in modo concreto ed esaustivo da Ernesto Galli della Loggia in un interessante articolo “Nostalgia di Cavour” sul Corriere della Sera del 10 Agosto 2010; “intreccio di elementi nobili e poco nobili, di idealità alte e strumenti bassi, combinazione di dissimulazione e di coerenza, di ambizione personale e di dedizione alla causa, di opportunismo contingente e lungimiranza, contraddistingue la politica; drammatica serietà che sempre deve esserci in chi si assuma il peso di dominare la complessità, sempre difficile e spesso contraddittoria, di questo intreccio”.

Secondo il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ciò che serve all’Italia ed a chi pro tempore la guida é “una capacità di visione, di iniziativa tale da proiettarsi, da essere pronti e capaci di affrontare gli eventi, gli imprevisti, le nuove sponde, i nuovi traguardi, le condizioni che si creano, di volta in volta sempre nuove, questa capacità di guardare al futuro, di non essere prigionieri catturati dal presente, condizionati dal contingente.”

Chiunque, politico od amministratore, sia convinto che un dato evento rischi di comportare una catastrofe per il proprio Paese e non sia disposto a mettere in atto comportamenti che possano scongiurare tale evento, mettendo in tal modo a rischio il futuro del Paese a vantaggio della propria carriera politica personale, è un politico od amministratore deteriore e compie una vigliaccheria di proporzioni epiche, ancorché per molti comportamento scontato.

Solo il Politico di professione ha il fiuto necessario circa i sentimenti di milioni di persone e sa strutturare il proprio discorso prioritariamente in funzione del consenso della platea a cui parla, senza tante fisime scientifiche o comunque intellettuali. Piaccia o no, un Partito proprio di questo ha bisogno. Non si deve commettere l’errore di disprezzare il Politico puro perché cerca il consenso immediato: in un sistema democratico, questo è il suo mestiere e guai se non lo sapesse svolgere. Certo, anche lui ha bisogno dell’apporto dello studioso, del tecnico; ma senza di lui lo studioso ed il tecnico non sono in grado di produrre Buona Politica.

Il Politico che intenda rivolgere la propria azione verso il conseguimento del Bene Comune e che per merito di questa azione possa avere logiche aspettative di rielezione dovrebbe essere bravo non tanto a spendersi per essere rieletto, quanto a fare le scelte giuste per garantire un futuro migliore possibile al proprio Paese ed alla propria comunità di cittadini; deve essere consapevole della continua possibilità del cambiamento e deve avere quella forma di intelligenza che gli consenta di intercettare, guidare, rendere umano il cambiamento in meglio, nonché comprendere i propri errori e chiederne scusa, cosa non avvenuta, purtroppo, nel recentissimo passato e motivo di gravi preoccupazioni per il futuro prossimo.

Chi governa le Istituzioni deve saper prendere, anche rapidamente, decisioni che siano coerenti con i principi dell’Etica e della Filosofia Morale, ancorchè la loro assunzione comporti costi: serve leadership morale, servono economisti che ragionino sulla responsabilità sociale dell’impresa anche oltre il raggiungimento del profitto.

Il concetto di Potere si riferisce alle risorse od ai mezzi di cui un soggetto dispone per essere in grado di guidare un gruppo e di imporre a questo una linea: forza fisica, danaro, energie morali, superiorità delle conoscenze intellettuali, eventuali doti naturali o qualità professionali, capacità di leadership (fondata sul coraggio di affrontare la sfida, di ribaltare il tavolo, di battere sempre strade non prevedibili, sul rispetto verso la gente, verso gli altri, verso l’ambiente, sull’onestà di mantenere sempre gli impegni presi, Sergio Marchionne), (per Riccardo Ruggeri leadership è soprattutto libertà e coraggio; libertà dai pregiudizi, dalle naturali meschinità di ogni struttura organizzativa, dalle ossessioni della nostra vita privata; e poi coraggio, in noi stessi e nei nostri collaboratori, nelle nostre capacità di preveggenza, di immedesimarci nei Valori della Comunità, dell’azienda e delle persone, di suscitare energie nascoste, di scoprire talenti sconosciuti), capacità di suscitare entusiasmo ed emulazione; il Potere ha valore di strumento ed in Politica ha come fine il conseguimento del Bene Comune; mai deve esso stesso diventare fine.

“Per primeggiare non è sufficiente la forza. Ci vogliono quattro talenti, spesso incompatibili fra loro: volontà, astuzia, ingegno, diplomazia. Di tutte le arti nobili la più importante, che non si può imparare dai precettori ma deve essere coltivata da noi stessi, è “conoscere gli uomini”.” (Riccardo Ruggeri).

Al concetto di Potere è collegato quello di Autorità, il quale fa riferimento non ai mezzi che uno ha, ma a quello che uno è; gli elementi essenziali di un Potere Politico Autorevole e non Autoritario sono la Moralità (ispirazione etica soprastante anche la dittatura del breve), la Competenza (dimostrazione di essere, nel proprio campo, fra i più capaci, i più preparati, i più disinteressati); la Verità, che forse sarebbe necessario declinare, in Politica, al plurale, senza sminuirla minimamente; la capacità di fare la giusta domanda: per fare cosa dovrei ricoprire questo ruolo?; la serietà per ottenere una risposta puntuale: per cercare di contribuire a migliorare la Qualità della vita della mia comunità di riferimento; la tensione verso il fine, il Bene Comune, lo spirito di servizio; solo una laicità, (intesa quale sinonimo di solidarietà e cultura dell’incontro tra diversi, di compromesso esibibile, raccontabile, spiegabile, sinonimo di vita) del Potere Politico (mezzo) può garantire una Buona Politica al servizio del conseguimento del Bene Comune (fine). Infine la capacità di sbagliare per generosità e di ammetterlo quando è giusto farlo con lealtà, è parte fondamentale del successo in Politica.

Il primato del Bene Comune (massima espressione dell’Etica, Giuseppe Toniolo) si fonda sul primato della persona, della sua dignità, dei suoi diritti inalienabili, anche nel suo essere in relazione; sul primato della Società sullo Stato, organo politico della Società.

Nessun progetto prende corpo, però, senza un’organizzazione di risorse proporzionate all’obiettivo da conseguire, senza basi concettuali definite, senza visibilità di Qualità e Valori, senza rappresentanza; da qui l’esigenza della partecipazione.

A queste ineludibili istanze ritengo essere risposta coerente con quanto fin qui affermato il percorso di Politica Insieme, che partendo da un Manifesto e articolandosi con una grande pluralità di apporti condivisi, contribuisce ad individuare il senso, il merito ed il metodo della partecipazione di uomini e donne di buona volontà e retto sentire e competenze al miglioramento della partecipazione alla vita pubblica con ruoli di responsabilità all’interno della nostra comunità nazionale.

Massimo Maniscalco

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