Stefano Zamagni torna a parlare delle prossime elezioni comunali che nel 2021 vedranno anche la sua Bologna cimentarsi nelle elezioni amministrative per il rinnovo di sindaco e consiglio comunale. Il messaggio è ribadito con una intervista concessa a Il Resto del Carlino: “presentandosi con un disegno strategico per la città, una forza di centro vincerebbe” ( CLICCA QUI ).

Zamagni era già intervento con la proposta di presentare a Bologna una lista autonoma, fatta da credenti e non credenti, che superi la logica del bipolarismo e non accetta la costrizione di una scelta forzatamente condotta solo tra l’accamparsi con il centrosinistra o con il centrodestra. All’indomani delle elezioni regionali emiliane denunciò la contraddizione del Pd che, dopo aver garantito durante la campagna elettorale, di volersi aprire alla cosiddetta società civile fece poi esattamente il contrario ( CLICCA QUI ).

Ancora una volta Stefano Zamagni interviene sollecitando la nascita di “un’aggregazione di centro” cosa che non giustifica l’abbinamento dell’omologazione  di un ” partito di centro moderato con la questione dei cattolici in politica”. Il problema è quello d’individuare una “piattaforma” di proposte che riempiono di contenuti una collocazione politica. Egli sostanzia il ragionamento pensando “a un partito aperto a tutti, credenti e no. Persone con competenze, passione civile, capacità di disegnare il futuro a medio-lungo termine della città”.

Zamagni dice che “sia il centrodestra che il centrosinistra ci hanno abituato a proposte ridicole, di corto respiro. Per questo dico che, presentandosi con un disegno strategico per la città, una forza di centro vincerebbe. E sarebbe un bene anche per le altre forze politiche”, perché- egli prosegue- sarebbero “costrette a ritornare a pensare, a rimettersi in gioco. Dovrebbero gioco forza smettere di curare solo il proprio orticello, con una autoreferenzialità di cui la gente è stanca”.

L’economista bolognese è convinto che nella sua città un’aggregazione di questo tipo vincerebbe, a” condizione che la piattaforma di programma sia fatta come Dio comanda”.

 

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