La conferma che ieri ha ribadito Donald Trump dell’introduzione del 25% di dazi sull’importazione di auto negli Stati Uniti delude soprattutto quei paesi europei che da sempre pensavano di avere un rapporto privilegiato con gli Usa. In particolare, Regno Unito e Italia.

Le automobili importate dall’Europa valgono 40,3 miliardi di euro  stando ai dati del 2023 anno in cui è stato registrato un incremento del 12% rispetto al precedente. Di converso, l’Europa importa vetture statunitensi per nove miliardi circa.

L’Italia esporta 74.731 auto (dati Anfia del 2023, ultimi disponibili), vale a dire il 20,9% del totale di auto italiane esportate in tutto il mondo (358.203 unità).

L’incremento dei dazi comporterà che, dal prossimo 2 aprile, le auto europee costeranno dai 600 milioni a a 1000 miliardi in più nel giro dei prossimi due anni e gli Stati Uniti incasseranno una cifra compresa tra 600 milioni e un trilione di dollari, ammesso che non ci sia un crollo delle importazioni.

Brutto il colpo anche per il settore automobilistico britannico che è quello che dopo i produttori europei esporta di più negli usa.

Paradossalmente, le auto meno danneggiate dai nuovi dazi di Trump sono quelle tedesche, giacché Bmv e Mercedes hanno grandi fabbriche negli Stati Uniti dove costruiscono principalmente i Suv.

Brutto colpo anche per Stellantis che vende negli Usa il 40% dei suoi veicoli costruiti in Canada e Messico che saranno colpiti dai nuovi dazi.

Chi si illudeva di avere trattamenti di favore, salvo ripensamenti dell’ultimissima ora …, dovrà farsene una ragione.

 

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