Il 26 febbraio ricorre il secondo anniversario della strage di Cutro, in Calabria, costata la vita a 94 migranti, di cui 34 bambini. In molte città si preparano manifestazioni e incontri commemorativi. Le stancanti e crudeli posizioni di chi volta spalle e occhi all’arrivo di disperati, per fortuna, non ottengono il consenso sperato. Le polemiche, in ogni caso, non si fermano anche se, per molti aspetti segnano il fallimento della politica di casa nostra su un tema ineludibile.
In ricordo di Cutro e di altri disastri in questi giorni viene proiettato il toccante docufilm “ Un mare di porti lontani “ del regista Marco Daffra. Il film racconta l’esperienza delle navi umanitarie e dei volontari impegnati in salvataggi e assistenza a chi arriva sulle coste italiane.
Il fallimento della politica
Cutro è stato l’inferno di una concezione oscurantista del fenomeno migratorio. I provvedimenti successivi a quella strage hanno avuto effetti controversi, scatenando giudizi poco lusinghieri sull’Italia. La rabbia e il dolore dei sopravvissuti, delle famiglie orfane di genitori, private di giovani vite, hanno avuto ascolto in Papa Francesco, nel Presidente Sergio Mattarella, nel mondo del volontariato. Perché il film è toccante, occhio vivo su chi soccorre, guarda alla vita e non teme “l’altro“ ?
“Reprimere la speranza è un delitto” è una delle espressioni iconiche del film che viene portato in tour da Nord a Sud.
“Il film smentisce i luoghi comuni sulle navi umanitarie” ha scritto Avvenire ed è vero, perché presenta le testimonianze di marinai, medici, infermieri, interpreti, mediatori culturali. Due testimonianze in particolare danno la sintesi di quello che la politica non è stata in grado di fare. Dentro si sente l’impegno e lo slancio di solidarietà di cui sono intrise: sono le parole di Pietro Bartolo, “il medico di Lampedusa” che ha visitato 350 mila migranti in 30 anni e di Padre Bernardo Gianni, Abate di San Miniato a Monte.
Il regista Marco Daffra parteciperà alle proiezioni del suo lavoro insieme alla Carovana Migranti e alla Rete 26 febbraio. Livorno, Roma, Gaeta, Marigliano, Napoli Cosenza sono le città toccate nel viaggio di andata con un incontro a Crotone il 24 febbraio. Durante il viaggio di ritorno la Carovana farà tappa a Guagnano (Lecce), Campobasso, Falconara, Rimini per un incontro finale.
Mille chilometri nel Mediterraneo.
Draga ha navigato nel Mediterraneo per più di mille chilometri sulla nave Open Arms, ma è andato anche in ricognizione dei naufraghi con Pilotes Volontaires. Ha realizzato una pellicola autentica che non poteva escludere Lampedusa, centro nevralgico degli sbarchi di migranti. “Si parla ancora di emergenza sbarchi quando invece da decenni c’è un fenomeno strutturale. Hanno criminalizzato i migranti. Dicono: sono alieni, vengono a rubare il lavoro, c’è l’invasione, portano malattie. Hanno propagato un’informazione tossica che diffonde pregiudizio e rancore” spiega Bartolo nell’intervista. Bisogna fare una contro narrazione, invece, raccontare la verità. Non è facile, quasi quanto il contrasto alla retorica della “Nazione”. L’azione umanitaria viene ostacolata da leggi e interventi che impongono alle navi umanitarie “porti lontani” da quelli dove i migranti sarebbero accolti con umanità. La rete della solidarietà ha fatto anche i conti con le aberrazioni di una assurda visione del fenomeno, arrivando a calcolare più di 300 giornate-nave perse per far sbarcare i disperati in porti lontani. Quante vite avrebbero potuto essere salvate se le navi fossero rimaste operative a Sud dell’Italia ? In 30 anni le morti di migranti accertate in Mediterraneo sono 50mila, ma sono ben di più, come è stato accertato con imbarcazioni partite e mai arrivate.“San Bernardo di Chiaravalle –dice Padre Bernardo Gianni nel film – diceva che la misura dell’amore è non avere misura. Io sento di poter dire su un altro versante analogo all’amore che la misura del salvare è non aver misura. Qualsiasi legge, disciplina, regolamento che intenda contenere questo impeto del cuore che fa grandi le persone che si dedicano al salvataggio di vite altrui è un attentato alla dignità.” Il film verità ce lo dice.
Nunzio Ingiusto
Pubblicato www.italianotizie24.it
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