Non è accettabile che chi ha elevate responsabilità istituzionali parli senza affidarsi a dati certi su fenomeni sociali che hanno una grande rilevanza, colpiscono la pubblica opinione e dividono. Proprio perché questi fenomeni non sono spesso studiati nel profondo ed abbandonati solo alla polemica di parte e alla propaganda.
Abbiamo parlato ieri della dichiarazione del Ministro Valditara sulle violenze contro le donne su cui, a suo dire, inciderebbe l’immigrazione illegale (CLICCA QUI) subito contestate dalla famiglia Cecchettin che lo aveva invitato alla manifestazione della propria nascita in ricordo di Giulia uccisa da un italiano. Gli ha fatto eco la Presidente del consiglio, Giorgia Meloni, che ha parlato addirittura di dati certi che giustificherebbero le dichiarazioni di Valditara.
Ebbene, non è così perché nessun dato disponibile conferma il legame su una eventuale crescita della violenza sessuale sulle donne con l’immigrazione clandestina.
C’è chi è andato ad analizzare la storia di questi dati sulla fase di quelli ufficialmente registrati dall’Istat (CLICCA QUI), e ci informa che non è vero che si possa parlare di un aumento del fenomeno, sostanzialmente stabile, purtroppo, da molti anni.
I dati ufficiali ci dicono ancora che la percentuale più alta dei responsabili è degli italiani. E che è davvero impossibile distinguere tra immigrati regolari e quelli clandestini. E questo non vale solamente in relazione ad una piaga del genere, proprio perché la condizione di irregolarità non riesce a diradare le mancate certezze al riguardo.
Infine, i dati Istat aprono uno scenario davvero inquietante perché emergerebbe il fatto che i casi di violenza effettivamente denunciati sarebbero solo due su dieci.
In questo contesto, che vale la pena di approfondire, è davvero da criticare che chi ha ruoli tanto preminenti si abbandoni a commenti se non del tutto infondati, almeno tutti da verificare. A meno che, nonostante tutto, non si voglia continuare a parlare alla pancia invece che al cervello della gente.