I nostri amici di Benevento di Cives presenteranno domani, 15 ottobre, il seguente Manifesto per una città più coesa, solidale, innovativa e felice
1. Prepariamo insieme il futuro di Benevento
Abbiamo deciso, con il contributo di tante persone, di proporre un Manifesto per una città più coesa,
solidale, innovativa e felice. È sempre più chiara la percezione che la nostra comunità cittadina sia
segnata da una profonda divisione tra quanti sono preda della rassegnazione e quanti sono animati
dall’ambizione di voler scrivere pagine nuove che aprano la città al futuro.
Ci è richiesto di concorrere a progettare la Benevento dei prossimi vent’anni. E questo, appunto, va
fatto con noi cittadini beneventani. Lo strumento più idoneo per disegnare questa nuova visione di
città e di territorio più ampio è il Piano Strategico. Esso dovrà essere focalizzato non solo sulle
problematiche interne della città ma dovrà avere la capacità di proiettarsi all’area vasta, cercando di
individuare un nuovo ruolo di Benevento quale leader del proprio territorio.
È necessaria anche un’azione di promozione del territorio attraverso la leva del marketing territoriale.
Dobbiamo dedicarci a costruire un posizionamento della città e del territorio, cioè il brand di
Benevento che la identifichi con un proprio profilo per attrarre turisti alla ricerca di luoghi nuovi poco
conosciuti.
La logica che ci ispira è incrementale, perché dal dialogo tra diversi punti di vista emergono sempre
nuove e più avanzate risposte alle realtà da sviluppare.
2. Investiamo sulla grande bellezza di Benevento e del Sannio
Chi viene in visita a Benevento vuole assaporare l’atmosfera della città e dei suoi monumenti. Ma il
nostro patrimonio culturale rischia di rimanere un potenziale inespresso se non viene messo a valore.
Uno strumento importante per affrontare tale sfida è la costruzione di reti pubblico/private. Bisogna,
allora, ridurre le iniziative a poche essenziali proposte di ampio respiro e di portata superiore
all’ambito provinciale.
Risulta utile progettare un percorso ciclo-pedonale che tocchi i pochi punti residuali dell’antica
Appia, mirando essenzialmente ad offrire al viaggiatore il godimento del paesaggio in assoluta
sicurezza.
La dimensione della bellezza unita a quella dello spirito, mix profondo di sentimento e di passione,
non solo introspettiva o esistenziale, ma, soprattutto, civile, costituisce l’ideale di due città –
Benevento e Pietrelcina – simbolo e rappresentazione di luoghi protesi verso “paesaggi sentimentali”,
verso l’infinito.
Oggi si assiste al proliferare di aree periferiche anche al centro città, come alcune stradine del centro
storico. Occorre agire con interventi materiali ed immateriali di rigenerazione urbana, ripensando
ruolo e funzioni delle aree marginalizzate.
Per la città di Benevento sarebbe importante la rivalutazione degli spazi naturali intorno ai fiumi che
l’attraversano. Occorre immaginare come rendere fruibili queste aree interpretando i due fiumi della
città come risorsa da valorizzare non come minaccia, quindi pensando a parchi fluviali per il tempo
libero.
3. Mettiamo i cittadini al centro della democrazia locale
Il coinvolgimento dei cittadini si nutre anche dell’attivazione degli istituti di partecipazione popolare
come istanze, petizioni, proposte, referendum consultivi che i decisori devono considerare strumenti
utili per cogliere gli orientamenti della cittadinanza sulle questioni che via via emergono nel vivere
associato.
Far vivere la città si fonda sulla conoscenza del territorio e, soprattutto, delle persone che in esso
vivono.
L’approccio dell’amministrazione condivisa, in cui cittadini e amministrazione comunale collaborano
su un piano paritario per la cura dei beni pubblici e per interventi di rigenerazione urbana, è
certamente una risorsa importante per esaltare il desiderio delle persone di sentirsi responsabili
rispetto alla propria città.
È tempo che l’amministrazione della nostra città si doti di questa seconda gamba, in modo che
all’amministrazione cosiddetta “tradizionale” si affianchi quella condivisa.
Da soggetti promotori della cittadinanza attiva possiamo dire che i prossimi anni vedranno ancor di
più crescere le esperienze di solidarietà, espressione di cittadini singoli o organizzati, i quali piuttosto
che chiedere qualcosa all’istituzione intendono essi fare qualcosa a beneficio degli altri e della
collettività. Per alimentare questa crescente propensione alla positività sociale, una leva importante
da utilizzare è quella di premiare i comportamenti virtuosi con riconoscimenti dal grande valore civile
quali espressione di apprezzamento sociale promossi anche da parte dell’istituzione locale, per
innescare ancor di più l’effetto moltiplicatore del bene.
4. Crediamo che le politiche sociali siano un investimento
Un Comune che vuole affrontare le sfide di una stagione di ricostruzione deve relazionarsi con le
realtà del Terzo Settore, al fine di alimentare la coesione sociale della nostra comunità e il suo capitale
sociale.
È necessario un welfare veramente comunitario che consenta a questi soggetti di non essere solo meri
esecutori, ma protagonisti anche della fase di co-programmazione e co-progettazione delle iniziative
da intraprendere.
Dobbiamo avviare, allora, una nuova stagione finalizzata a sostenere una maggiore intraprendenza
dei soggetti privati e del Terzo Settore che, aiutati con un adeguato investimento formativo e
opportunamente supportati dalle istituzioni e dalle imprese for profit locali, assumano l’impegno e il
rischio di impiantare servizi capaci di produrre condizioni di maggior benessere comunitario.
Nelle politiche sociali non si tratta di fare semplicemente “qualcosa” per la famiglia, ma di ordinare
ogni provvedimento amministrativo partendo dall’ottica della famiglia stessa.
L’esperienza del Covid ha messo in evidenza come la medicina di prossimità sia molto importante
sotto l’aspetto preventivo e, quindi, si pone la questione di intercettare le tante domande che non
riescono a esprimersi. Si dovrà fare ricorso a una figura nuova, rispetto alla quale ci sono già diverse
sperimentazioni, cioè l’infermiere di famiglia e di comunità.
La promozione, inoltre, di una sana competizione tra i quartieri può favorire il “benessere
comunitario” del quartiere stesso e della città. Ogni quartiere potrebbe potenzialmente essere
premiato per il proprio specifico contributo alla valorizzazione del tessuto urbano.
In merito alla programmazione artistica e culturale della città (teatro, musica, ecc.), è doveroso
prevedere ampia accessibilità di fruizione ai meno abbienti e ai più poveri, grazie ai prezzi contenuti
dei biglietti.
5. Sosteniamo nuove forme di innovazione e conoscenza
Sul tema dell’innovazione la Città non può fare a meno del coinvolgimento dell’Università del
Sannio, per la cui creazione ha tanto investito, potenziando l’offerta di spazi e di servizi di preincubazione, incubazione e accelerazione di impresa, guardando anche ai programmi europei 21-27.
La responsabilità precipua dell’Università è quella di analizzare i problemi e di offrire possibili
soluzioni, innescando processi innovativi all’insegna della “competitività sostenibile” e favorendo il
dialogo tra istituzioni, attori economici e soggetti sociali.
“Un ambiente multidisciplinare di Coworking ed Incubazione delle Start-Up in cui le diverse
competenze professionali e l’imprenditoria innovativa giovanile si incontrano per creare sinergie in
grado di valorizzare gli attori del progetto, la struttura ospitante ed il tessuto sociale cittadino”.
Il progetto denominato “palazzo delle professioni e dell’innovazione” – promosso dall’Ordine degli
Ingegneri della provincia di Benevento con la collaborazione di CIVES – propone la creazione di una
struttura inserita nel centro cittadino in grado di ospitare ambienti per il coworking e l’incubazione
delle start-up rivolto a giovani professionisti e giovani imprenditori.
A Benevento siamo, inoltre, privi di una vetrina online dove “attori” diversisi parlano e si confrontano
o si documentano su tutti i servizi e fornitori del nostro territorio.
Di fatto una piattaforma che metta a disposizione in formato aperto i dati utilizzabili a seconda delle
necessità da parte di tutto il sistema economico e sociale: uno strumento utile per chi amministra e
deve programmare, per chi è in cerca di idee, sinergie e collaborazioni.
Va aggiunto, ancora, che per realizzare un ambizioso programma di sviluppo urbano c’è bisogno di
un’istituzione locale al passo con i tempi. Allora è necessario investire sulla formazione del personale
che compone la macchina amministrativa.
6. Vogliamo che l’economia possa servire le persone
Benevento sta facendo registrare un crescente invecchiamento della popolazione. Questa condizione,
paradossalmente, può diventare un’opportunità per creare attività lavorative, promosse da giovani,
legate all’economia d’argento. Non si tratta solo dei servizi connessi all’assistenza e cura degli
anziani, con le relative figure professionali, ma di tutta una serie di attività collegate alla vita attiva e
al benessere di persone anziane.
La pianificazione urbanistica dovrebbe limitare l’espansione urbana e il consumo di suolo per
concentrare l’attenzione sul patrimonio edilizio realizzato fino agli anni Ottanta del Novecento. Esso
è in condizioni di estrema vulnerabilità e di inadeguatezza tecnologica. È urgente definire una politica
strategicamente mirata alla rigenerazione urbana e alla tutela del paesaggio, considerate fattori
essenziali dello sviluppo futuro.
Un ruolo fondamentale nell’economia cittadina è rivestito dalle attività dei negozi di vicinato, che
contribuiscono a rappresentare l’anima e l’identità di Benevento. Tali negozi offrono un’effettiva
attenzione al cliente, cosa non sempre garantita dai centri commerciali, meno portati a un rapporto
familiare con il cittadino consumatore.
Un’opportunità, per chi è a rischio di emarginazione, potrebbe essere quella di valorizzare le loro
competenze e abilità attraverso progetti, proposti dal Comune, di piccola manutenzione urbana che
consentano così di accrescere la bellezza e la vivibilità delle nostre comunità, ma soprattutto provino
a dare a coloro che vi prendono parte un obiettivo lavorativo.
Benevento e i comuni della provincia sono interessati dalla realizzazione di infrastrutture fisiche di
grande importanza. Uno strumento normativo valido – da attivare e sottoscrivere con il Governo
nazionale – per stimolare questi progetti infrastrutturali e altri del territorio, è il Contratto Istituzionale
di Sviluppo, specificamente pensato per le aree disagiate del Paese.
7. Dobbiamo sentirci sicuri nella nostra città
La sicurezza urbana riveste un ruolo fondamentale nell’ambito delle politiche pubbliche locali e
rientra tra le priorità relative al governo di una città. Anche nella nostra città, con un impegno
integrato dei vari livelli istituzionali e dei cittadini, si deve dare attuazione a quanto previsto dalla
normativa per rendere concreto il concetto di sicurezza urbana.
A Benevento il fenomeno che più preoccupa è la microcriminalità. Il ruolo dell’Amministrazione
locale diviene centrale quando si tratta di promuovere in vari modi la “sicurezza di comunità”,
attraverso la collaborazione di tutti gli attori presenti sul territorio miranti allo svolgimento di
programmi ed attività in materia di sicurezza e prevenzione della criminalità. In questo campo può
essere assai utile adottare politiche di sensibilizzazione ed informazione dei cittadini adatte a costruire
una rete di controllo informale.
Di primaria importanza il coinvolgimento dell’associazionismo, che deve essere incentivato ed
istruito sulle più utili strategie comportamentali di prevenzione e difesa, con attenzione alle categorie
più vulnerabili quali anziani e minori.
È necessario predisporre forme di sostegno concreto e vicinanza alle persone che cadono nel baratro
dell’usura e del racket anche da parte delle istituzioni locali, in collaborazione con quei soggetti del
Terzo settore specificamente impegnati in questo ambito.
Il Comune di Benevento, nel suo impegno per il ripristino funzionale del bene confiscato (ex
cementificio Ciotta) e il suo riutilizzo, dovrà alimentare attraverso di esso una vera cultura della
legalità, per tenere sempre alta l’attenzione anche sul nostro territorio rispetto alle aggressioni della
criminalità organizzata.
8. Pensiamo la città con il paesaggio, il suolo e l’agricoltura
Di primo acchito pochi pensano che anche un luogo a forte concentrazione antropica, come la città,
ricomprenda al proprio interno aree non “cementificate” con funzioni produttive riferite al settore
primario. Eppure, anche nella nostra città vi sono aree coltivate (o coltivabili) che producono reddito,
diretto o indiretto, alle persone che le conducono. Noi abbiamo le contrade. Abbiamo l’agricoltura,
la zootecnia, l’orticultura, la biodiversità. Consideriamo queste aree/funzioni un patrimonio collettivo
da tutelare, vincolare e proteggere da ulteriori cementificazioni.
La questione demografica è un problema. Denatalità e spopolamento sono i principali parametri di
misurazione del fenomeno di depauperamento quantitativo della cellula comunitaria cittadina (e,
ancor più, provinciale). Tuttavia, nel breve e nel medio periodo, è un dato che ci obbliga ad attuare
una seria e coraggiosa scelta di fermo pressoché totale del consumo di territorio per destinazioni
d’uso commercial-industriali e – soprattutto – residenziali. L’obiettivo da conseguire è consumo
netto di suolo zero, cioè a saldo zero.
Incentivare, sostenere ed infrastrutturare reti collegate di orti urbani da affidare a chi ne richiede
l’adozione; localizzandoli in tutte le aree potrebbe inoltre costituire una modalità, accessoria, di riuso
e riordino del territorio urbano non costruito.
Si può, inoltre, favorire con risorse esterne europee un programma di riqualificazione di Masserie e
Fattorie con le loro pertinenze. Incentivando, al contempo, la nascita di una rete
(albergo/affittacamere rurale diffuso) di piccole strutture di semplice accoglienza cui affidare il
compito di vigilare e collaborare alla manutenzione dei segmenti di terreno agricolo di confine.
Se si chiede a ciascuno un consumo alimentare responsabile e “a-km 0”, bisogna promuovere
relazioni corrette con le aziende agricole che circondano la città, privilegiando quelle biologiche.
9. Facciamo di Benevento una città sostenibile
Benevento deve adottare un programma specifico per diventare città a economia circolare, attraverso
il progressivo abbandono dell’economia lineare fondata sul consumo delle risorse. La logica della
Città Circolare è quella della rigenerazione urbana e del ripudio del concetto di scarto, rifiuto e spreco.
Ridurre, riutilizzare, riciclare, recuperare sono i principi guida.
Per raggiungere risultati che vadano nella direzione dell’economia circolare c’è bisogno del
coinvolgimento di tutti gli attori della comunità cittadina, attivando una dinamica cooperativa e
collaborativa che ha importanti ricadute in termini di coesione sociale.
Riflettere sui luoghi del nostro abitare, sulla città che vorremo, “è aiutare le persone a realizzare
pienamente ciò per cui sono state create”. Questa è la misura valida per programmare, pianificare e
sviluppare nei nostri spazi comuni. Papa Francesco, nella Laudato sì, indica che per cercare soluzioni
in un ambiente si devono considerare le interazioni della natura con la società che la abita, cioè agendo
secondo i presupposti dell’ecologia integrale.
L’emergenza ecologica nella dimensione urbana si affronta promuovendo nuovi stili di vita da
praticare sia a livello personale che sul piano civico. Essi sono attuabili da tutti e devono
necessariamente essere agevolati e promossi dall’amministrazione locale (l’utilizzo di bicicletta e
raccolte differenziate più congrue, consumi a km 0, ecc.).
Se ai singoli si chiede attenzione a un uso etico delle risorse, ovvero di non sprecare acqua, di non
consumare energia elettrica, di non sfruttare fonti non rinnovabili per i propri mezzi e immobili, le
istituzioni non possono pensare di fare diversamente. Ci riferiamo anche all’impegno per la
riqualificazione energetica degli immobili pubblici, per una corretta gestione e depurazione delle
acque cittadine e delle attività presenti sul territorio e per l’utilizzo dei mezzi pubblici elettrici o a
basso impatto.
10. Noi siamo cittadini responsabili
Nella logica che ispira questo Manifesto è fondamentale favorire e coinvolgere la partecipazione dei
cittadini-consumatori nelle loro espressioni associazionistiche, prima nella redazione delle carte della
qualità dei servizi pubblici locali (rifiuti, trasporti, servizio idrico) e poi nel monitoraggio e controllo
degli stessi. Questo finora non è accaduto a Benevento.
Questa carenza si evidenzia nella ridotta qualità e economicità dei servizi, nella impossibilità di una
verifica del funzionamento degli stessi, nella mancata garanzia del diritto dei cittadini a veder prese
in considerazioni idee e proposte. Ecco, allora, la necessità di avviare con urgenza anche in questo
ambito un nuovo processo che innalzi la performance del sistema dei servizi locali a vantaggio della
cittadinanza.
L’epidemia del Covid, con le sue pesanti conseguenze economiche e sociali anche nel nostro contesto
territoriale, ha aggravato lo stato di crisi che attanaglia la città e le difficoltà delle famiglie a far fronte
ai pagamenti e al vivere quotidiano. Per favorire queste famiglie e arginare la connessa crisi di
liquidità, occorre adottare un provvedimento che preveda che le situazioni debitorie pregresse di tanti
nuclei familiari rispetto al pagamento dei tributi locali, possano essere sanate, senza sanzioni e
interessi.
A Benevento molte famiglie, pur avendone diritto, non chiedono di accedere ai bonus sociali, cioè lo
sconto sulle bollette (luce, gas, acqua e rifiuti). È evidente che si tratta di una difficoltà di accesso alle
informazioni e un insufficiente supporto nell’espletamento delle relative pratiche. Rispetto a questo
problema è necessario che anche le istituzioni, in collaborazione con le associazioni dei consumatori
e i CAF, mettano in atto iniziative di informazione e assistenza, cercando di raggiungere le persone
destinatarie del beneficio nei luoghi e nei contesti dove esse sono presenti e vivono.