Il sistema politico, nazionale ed europeo, ha infine “partorito” con tutta la calma del mondo la sentenza della corte di giustizia europea che afferma la responsabilità dello stato italiano in materia di danni alla salute pubblica ed all’ambiente, derivanti dall’ormai trentennale fenomeno della “terra dei fuochi in Campania”.
“Terra dei fuochi”, terra di nessuno – di Michele Marino
E’ una sorta di improvviso, assurdo o immaginifico risveglio sia da parte delle innumerevoli autorità pubbliche, locali regionali e nazionali, sia delle comunità territoriali, dicasi ognuno di noi, meridionali troppo spesso e troppo occupati nel lavoro, dalla quotidianità o semplicemente nello sport o nei social. appare del tutto evidente che i due gradi di responsabilità politica e civica sono assolutamente differenti e non paragonabili. Quella politica è, oggidì, condizionata da un innegabile negazionismo o da generica incompetenza. La qual cosa non assolve affatto dalle gravi colpe o dal dolo (complicità con la camorra e incultura antiecologista) di quanti hanno governato a Roma o amministrato localmente nei decenni scorsi. Falsi ecologisti, spesso dediti con passione totale per la propria carriera e ben disposti a facili, lucrosi compromessi con le imprese inquinanti e con loschi individui dell’organizzazione contaminatrice.
Ora dovremmo, addirittura!, festeggiare per una pronuncia che rende giustizia ai cittadini italiani e della Campania in particolare, ma anche della puglia. E preciso appositamente Puglia, regione non meno colpevole di quella campana, ove una sentenza di condanna a tre criminali ambientali, emessa dal tribunale di Foggia, è stata inopinatamente annullata, qualche anno fa, per trasferire il relativo fascicolo ad Avellino … previa compiacenza generale.
Chi scrive, insieme ad altri componenti del Consorzio sviluppo sostenibile valle dell’Ofanto, consapevole della gravità della “terra dei fuochi in Puglia”, si era costituito parte civile (e proprie spese), nell’interesse della comunità locale, ottenendo un risultato positivo che é stato cancellato! Si tratta semplicemente di un piccolo esempio di comportamento responsabile, se vogliamo virtuoso e di sano civismo, che dovrebbe tornare utile ad iniziare un processo di riscatto del Mezzogiorno, la cui “questione meridionale” s’è smarrita tra i tantissimi convegni, gli istituti e le fondazioni del settore, nonché l’incuria, l’indifferenza popolare e la corruzione politica.
Michele Marino