Da qualunque parte la si osservi, la guerra è il luogo del disumano. Dice Papa Francesco: “Ogni Guerra lascia il nostro Mondo peggiore di come lo ha trovato. La Guerra è un fallimento della Politica e dell’Umanità, una resa vergognosa, una sconfitta di fronte alle forze del Male”.

La prima invasione dell’Ucraina da parte di Putin, nell’anno 2014, conclusasi con l’annessione della Crimea e la creazione di due regioni separatiste, seguita da sanzioni sostanzialmente blande e formali, non provocò né allarmi né reazioni.

Chi sostiene la bontà delle tesi di Putin, dovrebbe leggere il contenuto del Founding Act firmato a Parigi anche dalla Russia, il 27 Maggio 1997, nel quale si afferma che l’Alleanza Atlantica non aveva intenzioni, piani o ragioni per ampliare il posizionamento delle armi nucleari ai membri che fossero entrati successivamente a farne parte; promessa che da allora ad oggi è sempre stata mantenuta, come a Putin ben noto. Di contro, dal 2013 venne da lui avviato lo schieramento, nell’enclave russa di Kaliningrad di missili Iskander  che successivamente, a partire dal 2018, venne reso permanente; missile assai potente, di lunghissima gittata che può essere armato sia con testate convenzionali che con testate nucleari.

In ogni guerra, dopo le vite degli umani, la principale vittima è la Verità. Non è vero che le Democrature, nuove autocrazie, siano più efficienti delle democrazie liberali; in una democrazia liberale si discute, non si invade.

Le guerre portano, tra le tante negative, la conseguenza di bruciare le posizioni ambigue: cosa che nel nostro Paese, anche in ragione delle ramificate connessioni “grigie” presenti in alcuni partiti, stenta ad avvenire tra imbarazzati ed imbarazzanti silenzi e qualche figuraccia internazionale da parte di protagonisti anche troppo loquaci.

La guerra moderna è anche guerra di comunicazione. Questa Guerra, delle parole e delle immagini, la sta vincendo Zelensky, il Presidente dei “nemici” che doveva essere catturato ed ucciso. E’ rimasto al fianco dei suoi concittadini, parla quotidianamente in mondovisione, si presenta all’ONU, ai parlamenti e ai governi. Distribuisce pagelle. E’ sicuro che il suo popolo non debba perdere, ha uno staff di collaboratori collaudati ed efficaci: in una parola, il leader più telegenico e più efficace dei nostri tempi di questa Guerra. La battaglia dell’immagine e della reputazione è già persa e la relativa macchia peserà per decenni sulla incolpevole nazione russa.

Ancora un’altra guerra, pressoché inedita, si sta combattendo in Ucraina: è quella delle armi della disinformazione e della cibernetica in generale, il cui strumento più potente, con il quale la Russia ha dimostrato, con Trump, con la Brexit ed altro di aver fatto tante esercitazioni, di disinformazione e di controinformazione, altrimenti dette Fake news. C’è anche la guerra economica. Anche questa la stanno perdendo Putin e la Russia, dimostrando la costante discrasia tra ambizioni e capacità. Dai primi giorni di aprile le sanzioni tecnologiche ed il blocco, molto poco comunicato, di tutte le forniture ad aziende di elettronica, dalle quali dipende il funzionamento degli apparati digitali delle forze armate russe, compromettono l’efficacia della loro macchina bellica.

Questa guerra può creare le condizioni per rifondare l’Europa e la Nato su nuove basi.  Finalmente qualcosa sta accadendo in Europa, finalmente forte e coesa sul fronte esterno, in risposta al suo sforzo di isolare economicamente e politicamente la Russia. Nell’enorme folla radunatasi sotto la iconica Porta di Brandeburgo è cominciata forse la nuova storia europea. Urge adesso l’accordo sul “Sistema di difesa Europeo” che renda più forte anche la Nato, meno sbilanciata sull’egemonia disinvolta statunitense. Utilizzando un Recovery Fund 2.0 avente l’obiettivo di difendere la Pace in modo da rintuzzare il falso argomento per il quale ogni miliardo speso per le armi è uno tolto alla sanità ed alla scuola,

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella invita tutti a guardare oltre: bisogna “riflettere sull’importanza della Libertà, della Democrazia, sul valore dei Diritti dell’Uomo, il primo dei quali è vivere in Pace”.

Rare volte nella Storia è successo che fosse tanto agevole decidere di parteggiare per uno dei due contendenti, volendo parteggiare per quello dei due che si ritiene abbia ragione, in quanto esiste un aggressore\invasore, che esercita ingiusta violenza non rispettando il diritto internazionale e senza andare molto per il sottile in termini di vite umane. La particolare sensibilità nei confronti della violenza fisica impone di stare sempre dalla parte di chi subisce violenza e combattere con tutte le armi disponibili chi la pratichi ed usi.

Ordinando l’invasione\accerchiamento dell’Ucraina, Putin ha violato, secondo Sabino Cassese, molti dei principi che reggono l’ONU: il rispetto della sovranità degli Stati, la regola dell’autodeterminazione dei popoli, l’obbligo di risolvere in modo pacifico le controversie, il dovere di astenersi dall’uso della forza, l’obbligo di non interferire con le competenze interne di altri Stati;  ha violato accordi multilaterali sottoscritti dalla Russia, quelli istitutivi del Consiglio d’Europa e quello dell’OSCE, il memorandum di Budapest dell’anno 1994 e due trattati bilaterali, del 1997 e del 2010; per il Diritto Internazionale: la Federazione Russa è adesso uno Stato fuorilegge.

Mai nella Storia è stato tanto vero come adesso che Guerra e geopolitica non si fanno più solo con i carri armati; il mondo globalizzato non soltanto esiste, non ha quasi mai fatto parte dei problemi, moltissime volte ha fatto parte delle soluzioni; chi pensa il contrario, finora, ne è uscito sempre sconfitto.

Fino ad ora, di fronte ai grandi drammi del mondo, la globalizzazione non si era mai dimostrata parte dei problemi, ma è quasi sempre stata parte delle soluzioni; è logico che possano sorgere dubbi per il futuro prossimo?

Lo strumento ottimale è il negoziato, come a più riprese, sostenuto su queste pagine molto autorevolmente dal professore  Giuseppe Sacco (CLICCA QUI).

Il negoziato, strumento che la Provvidenza pone nelle mani degli uomini per costruire una storia nuova ed una civiltà nuova, secondo un importante pensiero di Giorgio La Pira, gigante cristiano, Sindaco Santo, che ha reso migliori i suoi giorni (da un pensiero di Sant’Agostino), riproposto da Nino Giordano (CLICCA QUI).

Tutti i negoziati, con qualunque animo e da chiunque iniziati e perseguiti, vanno portati avanti, senza pre giudizi purché in spirito di Verità. Si deve negoziare, sempre ed ovunque possibile, anche e forse soprattutto anche, con i nemici. Sostenere in ogni modo il popolo ucraino, anche con le armi e con le sanzioni economico finanziarie contro Putin ed il suo cerchio è la sola via per costringerlo a negoziare seriamente, accettando preventivamente il “cessate il fuoco”.

Nel frattempo, dobbiamo tornare a percepire la dimensione fondativa della sicurezza europea: una concreta capacità di difesa da chi volesse minacciarci; necessita interrogarsi e molto discutere senza apriorismi e pregiudizi.

Massimo Maniscalco

 

 

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