E’ dal pensiero che si deve ripartire per restituire alla Politica dignità e ruolo. Ciò vale a maggior ragione per quanti aspirano a ridare vigore al grande e antico filone della cultura e della storia del cattolicesimo politico, rinnovandolo e adeguandolo alle nuove condizioni del mondo, dell’Italia e degli italiani. Anche noi possiamo  rivendicare a pieno titolo l’esercizio di una nostra funzione pubblica agli occhi del Paese e per il Paese e vederci riconoscere un qualcosa che ad altri non è negato.

Stefano Zamagni ha aperto con questi concetti  i lavori dell’Assemblea costituente convocata a Roma, sia con una partecipazione in presenza, sia con i tanti collegati telematicamente, il cui sbocco sarà oggi la costituzione di una forza politica organizzata che crede nello sviluppo quale espressione di libertà e di liberazione.

Siamo di fronte all’avvio di un’iniziativa politica che parte dai territori, come ha confermato la partecipazione di tante persone provenienti da tutte le regioni italiane. E’ evidente che i sommovimenti in atto nella società e nella politica italiana scuotono le coscienze di molti e stimolano verso un impegno nei confronti della cosa pubblica.

Il partito che nasce intende andare oltre la stagione della cosiddetta diaspora dei cattolici e del bipolarismo dominante degli ultimi 25 anni le cui conseguenze sono sotto gli occhi di tutti, a partire dalla diffusione dell’astensionismo e dal distacco dei cittadini dal sistema politico e dalle istituzioni.

Bipolarismo e diaspora sono causa ed effetto di una male interpretata ricerca della cosiddetta governabilità che oggi appare largamente insoddisfatta mentre non è stata risolta la questione della rappresentatività. Si tratta di due fenomeni alimentatisi a vicenda, a dispetto della ricca articolazione sociale del nostro Paese che rigetta ogni imposizione astratta di un modello proprio di altre realtà, come sono quelle dei paesi anglosassoni.

Oggi, è stato ripetuto anche nel corso del primo giorno di dibattito, ogni vera ed efficace presenza politica non può che partire dal basso assicurando inclusione e partecipazione. In questo senso, quello che nasce ha la pretesa di essere partito nazionale e popolare, termini intesi nella loro accezione più positiva e più costruttiva.

Ricollegandosi al lancio del nostro Manifesto ( CLICCA QUI ) Zamagni ha parlato di un impegno diretto alla trasformazione che, inevitabilmente, riguarda i contenuti e il metodo dell’agire politico proposto da un partito laico, ma non laicista: il rifiuto della cosiddetta democrazia diretta che ignora il ruolo delle organizzazioni politiche in cui liberamente i cittadini si raccolgono per seguire un progetto collettivo e condiviso; il rifuggire dalla politica negativa che trasforma gli avversari politici in nemici e li demonizza; il metodo politico ispirato alla mitezza senza che chi lo interpreta sia considerato come un rinunciatario.

La sostanza è quella del riconoscimento dello spazio proprio dell’essere umano all’interno dell’evoluzione scientifica e tecnologica in modo che scienza e tecnologia concorrano pure esse a dare una maggiore compiutezza al senso della vita e dell’esistenza che pone al centro la Persona e la Famiglia e la ricchezza e la libertà delle loro relazioni.

Si tratta, allora, a differenza di quel che non fanno gli altri partiti, di porsi il problema della centralità di queste due entità che stanno alla base di ogni comunità umana allargata nel concepire un nuovo modello di economia e di welfare sulla base del riconoscimento del fatto che Persona e Famiglia vengono prima dello Stato e che dalla trappola rappresentata dalla contrapposizione tra liberismo e neostatalismo ci si libera con il riconoscimento che, come ha detto Zamagni, non basta più la ricerca del progresso se esso non è sostanziato da uno sviluppo integrale destinato a coinvolgere tutti gli esseri umani.

Zamagni ha parlato di una triplice scossa di cui farsi animatori: quella spirituale per superare la paura del nuovo respinto perché non s’intende fare alcun cambiamento; operare perché il mondo cattolico ritrovi la passione per un pensiero “alto”; quella che deve riguardare il mondo politico completamente da rigenerare.

Monsignor Gastone Simoni, vescovo emerito di Prato, definito “vescovo controcorrente” ( CLICCA QUI ), è stato sin dagli inizi una delle principali guide spirituali del gruppo di amici che hanno lavorato per definire un rinnovato  impegno laico dei cristiani democratici e popolari ( CLICCA QUI ) . ” Vedo finalmente il passaggio da un movimento a un vero e proprio partito politico di struttura democratico costituzionale d’ispirazione cristiana, aperto a credenti e non credenti. Non è il partito cattolico che non abbiamo mai sognato. E’ il frutto della convergenza di tante persone ed esperienze aggregative capaci di superare tante difficoltà e intenzionate a dare vita ad un soggetto “nuovo” e unitario. Mi piace sottolineare la coincidenza di questa nascita con la giornata di San Francesco.

Il dibattito è stato seguito in diretta streaming da numerosi rappresentanti del mondo associativo cattolico e ha visto la partecipazione, tra gli altri di Ernesto Preziosi di Argomenti 2000 e di Domenico Menorello che è tra i principali animatori di un gruppo di associazioni sociali, culturali e politiche, tra cui Politica Insieme e Costruire Insieme, che operano per il riconoscimento pieno del diritto alla Vita e della dignità di tutti gli esseri umani.

 

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