Anche Berlusconi sarà in piazza nella adunata annunciata da Salvini e Meloni nella settimana che si apre, e sarà interessante vedere e capire come si comporterà il leader dei moderati-come lui ritiene di ancora di essere- di fronte ai due più disinibiti divulgatori di paure e di slogan ingannevoli.

Non è un caso che i giornali che li fiancheggiano sono già in campo da giorni con i loro titoloni sardonici.

Sarà interessante guardarlo in faccia quando risentirà per l’ennesima volta accusare l’Europa come “matrigna” perché responsabile di sacrifici imposti all’Italia. Proprio lui- parlamentare europeo di maggioranza-che più di altri dovrebbe sapere che non sono né la Merkel, Macron e i tecnocrati di Bruxelles a imporre limiti al nostro bilancio ma è il gigantesco debito pubblico che grava sui conti come un macigno.

Sarà interessante guardarlo in faccia quando i due autoritari promotori rivendicheranno dalla piazza più risorse per sanità e scuola, ben sapendo lui-lo statista-che sessanta miliardi di euro delle risorse sono sottratte alla spesa corrente dagli interessi passivi sul debito.

Sarà interessante guardarlo in faccia quando sempre dalla piazza Salvini e Meloni attaccheranno la legge finanziaria in itinere lamentando che una manovra economica di sette miliardi di euro è largamente insufficiente. Ben sapendo lui-l’imprenditore-che la manovra ne prevede trenta di miliardi ma di questi ben ventitre sono destinati ad evitare l’aumento dell’IVA che sarebbe deleterio per i consumi già stagnanti.

Per non dire di quando attaccheranno la decisione civilissima di non chiudere i porti e preannunceranno nuove invasioni di disperati che fuggono dalle guerre e dalla fame. Proprio lui, che ha potuto ben constatare che il problema della ridistribuzione degli immigrati in Europa si affronta con la discussione e gli accordi, non con gli insulti e disertando le sedi di incontri e di mediazioni.

Annunciando che scenderà in piazza Berlusconi si comporta come è solito fare il deputato del Partito dei Pensionati che in Parlamento vota sempre con il più forte. Questa volta ha perso l’ occasione per distinguersi dalla destra più barricadiera, per spiegare che il centro destra è altra cosa, che i moderati non sono i topi del pifferaio di Harlem perché la ragione e la tolleranza appartengono alla loro cultura civile, che la politica è il luogo dove innanzitutto si dovrebbe praticare l’esercizio delle responsabilità e non le convenienze e l’attitudine alla propaganda.

Guido Puccio

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