La lettura dell’articolo che segue, a firma di Massimo Brundisini, sollecita alla riflessione su come la questione del Covid e dei vaccini, da fatto scientifico e medico, sia diventata ideologica e politica. Non è un caso che l’astensione dell’Italia sia stata giustificata dalla volontà di riaffermare “la sovranità degli stati nella gestione delle questioni della sanità pubblica”. Dopo di che i nostri rappresentanti presso l’Oms riconoscono che il documento questo accetta e ribadisce. Pertanto, salvo altre considerazioni, come quelle sull’adeguatezza o meno dell’Oms, ma dall’Italia non espresse, dobbiamo ritenere che il voto italiano sia comprensibile solo con il permanere la vicinanza del grosso dell’attuale maggioranza di governo alle posizioni dei “no-vax” e a quelle dell’ amministrazione statunitense.
Decisioni politiche, dunque, non sulla base di scienza e coscienza.
GI
L’assemblea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha approvato, dopo lunghe trattative, l’Accordo Pandemico. Il testo è stato opportunamente corretto e ridimensionato rispetto alla proposta iniziale: e, infatti, si parla di Accordo e non di Trattato.
L’Italia, assieme ad altri nove paesi si è astenuta. Questa la motivazione: “Con l’astensione odierna, l’Italia intende ribadire la propria posizione riguardo alla necessità di riaffermare la sovranità degli Stati nella gestione delle questioni di sanità pubblica”.
Nella dichiarazione (CLICCA QUI) dell’Italia si legge anche: “Apprezziamo che questo principio sia stato incluso nel testo dell’Accordo Pandemico. Accogliamo inoltre con favore che, nell’annunciare la conclusione dei negoziati, l’OMS abbia specificato che l’Accordo Pandemico non conferisce all’OMS il potere di dirigere, ordinare, modificare o prescrivere leggi o politiche nazionali, né di obbligare gli Stati ad adottare azioni specifiche, come vietare o accettare viaggiatori, imporre vaccinazioni o misure terapeutiche o diagnostiche, o attuare lockdown. Riteniamo inoltre che l’Accordo debba essere attuato nel pieno rispetto dei principi di proporzionalità e protezione dei diritti fondamentali, inclusa la tutela dei dati personali e delle libertà individuali. Nel rispetto di questi principi, l’Italia guarda con interesse alla prosecuzione del lavoro con gli altri Stati membri dell’OMS per definire le questioni ancora aperte che, a nostro avviso, meritano ulteriori approfondimenti”.
L’Accordo è stato sì approvato, ma non ratificato. La ratifica, infatti, non potrà avvenire prima della prossima Assemblea dell’OMS, tra un anno, in quanto è rimasto fuori un capitolo controverso, l’allegato PABS, che prevede la condivisione sui patogeni e sui trattamenti. Una volta approvato l’allegato, gli stati avranno 18 mesi di tempo per ratificarlo e, dopo 60 ratifiche, l’intero Accordo entrerà in vigore. Questi passaggi ci fanno comprendere l’importanza della posta in gioco.
Nel frattempo, in una situazione molto confusa e poco divulgata dai nostri media nei suoi punti cardine, L’UE ha approvato il nuovo Regolamento Sanitario Internazionale (RSI). Secondo alcuni un espediente, un cavallo di Troia per superare i punti controversi che avevano portato alla bocciatura del Trattato Pandemico. L’Italia ha tempo fino al prossimo 19 luglio per accettare o respingere le modifiche: si capisce quindi che sarebbe necessario un approfondito dibattito (CLICCA QUI).
Vista l’importanza basilare dell’argomento, ho cercato di seguire il caso sui quotidiani, ma ho constatato che gli unici a parlarne compiutamente sono stati Avvenire e La Verità, tra l’altro con visioni non concordanti. Cercherò di fare, allora, una breve sintesi delle posizioni.
Per un cittadino un po’ distratto, o in altre faccende affaccendato, l’Accordo raggiunto all’OMS con 124 si e nove astenuti, avrebbe tutte le premesse per essere considerato un fatto positivo per il Pianeta. È lecito allora chiedersi come mai ci siano voluti tre anni di dibattiti molto accesi per arrivare all’accordo (e, ripeto, non ad un Trattato, come inizialmente proposto) molto riduttivo rispetto alla proposta iniziale. Il motivo, a mio avviso è palese, ed è strettamente collegato con l’uscita degli USA dall’OMS.
L’OMS, con l’apprezzabile proposito di preparare l’Umanità all’eventuale comparsa di una nuova pandemia, indicata, con sospetta chiaroveggenza, come “Malattia X”, è per gli USA l’organo più screditato per gestire l’ipotetica minaccia: questo perché ha dimostrato la sua inefficienza durante la passata pandemia. Ancora oggi non ha assunto una posizione chiara sulla genesi del virus che, come alcuni insistono a sostenere con determinazione, sarebbe nato in un laboratorio cinese dove si svolgevano i famigerati esperimenti detti di “gain of function”, ovvero di guadagno di funzione. Nominalmente, per cercare cure per i virus, ma, di fatto, creando, con l’ingegneria genetica, patogeni micidiali. Gli esperimenti erano stati vietati negli USA per la loro pericolosità, ma erano finanziati in Cina da Anthony Fauci, come risulta dalle audizioni al Congresso USA. Purtroppo su queste vicende non si è ancora fatta la necessaria chiarezza.
Secondo molti, l’OMS sta evolvendo sempre di più da un’Organizzazione sanitaria mondiale a una piattaforma di lobby per l’industria farmaceutica. L’OMS è finanziata per circa l’80% da donazioni private (vedi Bill Gates e GAVI). In queste condizioni, l’indipendenza non appare seriamente garantita. Chi paga decide. E questo era già chiaramente visibile durante la pandemia di Covid-19.
Di fronte all’atteggiamento, ed al silenzio complice e colpevole dell’OMS sarebbe doveroso ascoltare cosa dice Jay Bhattacharya, il neo Direttore deI NIH (National Institute of Healthy degli USA, sui vaccini a mRNA: “Il prossimo passo è [bloccare] la piattaforma mRNA stessa… il produttore non ha idea di quale dose stia somministrando, non ha idea di dove vada nell’organismo e se stia producendo antigeni fuori bersaglio” (CLICCA QUI). Il professor Bhattacharya è uno degli scienziati che più si è battuto nel corso della pandemia del Covid nel sostenere che il lock down provocava danni irreparabili.
Scienziati giapponesi hanno poi scoperto la presenza di sostanze abortive nei vaccini, una rivelazione che evidenzia qualcosa di molto più sinistro. Il dottor Fukushima, a capo di un’organizzazione sanitaria indipendente del Paese del Sol levante, su questo tema non usa mezzi termini. Accusa Gates di aver promosso questi farmaci come parte di un attacco deliberato all’umanità. Il Giappone ha lanciato un severo avvertimento al creatore di Microsoft dopo la sinistra scoperta che ha scioccato il mondo. In più, il gruppo di lavoro giapponese sul Covid ha portato alla luce prove esplosive di un programma di spopolamento e Fukushima ha chiesto che Bill Gates, il principale finanziatore dell’OMS, venga accusato di crimini contro l’Umanità (CLICCA QUI).
Robert F. Kennedy jr, nuovo Segretario del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti d’America (United States Department of Health and Human Services, HHS) ha spiegato le motivazioni che hanno portato gli USA ad uscire dall’OMS. “Come molte istituzioni tradizionali – ha detto- l’OMS è impantanata in un eccesso burocratico, paradigmi radicati, conflitti di interesse e politiche di potere internazionali. Mentre storicamente gli Stati Uniti hanno fornito la maggior parte dei finanziamenti all’Organizzazione, altri paesi come la Cina hanno esercitato un’influenza indebita sulle sue attività, in modi che servivano i propri interessi e non particolarmente quelli dell’opinione pubblica globale. La cooperazione globale in materia di salute è ancora di fondamentale importanza per Trump e per me, ma non sta funzionando molto bene sotto l’OMS, come dimostrano i fallimenti dell’era COVID: ricordo la ritrosia ad ammettere la creazione del virus nei biolaboratori di Wuhan, come ormai universalmente accertato. Esorto i ministri della salute di tutto il mondo e l’OMS a considerare il nostro ritiro dall’organizzazione come un campanello d’allarme” (CLICCA QUI).
Se consideriamo che ancora l’OMS non riconosce la genesi artificiale del virus, ma si ostina ad incolpare animaletti vari, e non si pronuncia sugli effetti collaterali dei vaccini, ecco rendersi evidente la constatazione che tutto quello di cui abbiamo bisogno è solo una politica coraggiosa che parta da un rinnovamento dell’OMS sulla base di regole più democratiche e trasparenti.
Massimo Brundisini