C’è chi si chiede: “Dove sono tutti quei politici, ben pagati, che in Parlamento litigano per mantenere il proprio fondoschiena su uno scranno
A Milano, ogni giorno, migliaia di persone sono in fila per un pasto e un pò di cibo presso l’associazione di volontariato “Pane Quotidiano” e presso le mense dei francescani. C’è chi si chiede: “Ma lo Stato dove è? Dove sono tutti quei politici, ben pagati, che in Parlamento litigano per mantenere il proprio fondoschiena su uno scranno.
Dove sono Berlusconi, Conte, Renzi, Zingaretti, Salvini, Meloni, Di Maio e chi più ne ha più ne metta. Dove sono i grandi chiacchieroni, anch’essi lautamente retribuiti, che affollano le televisioni per arricchire la propria immagine?”.
La povertà è aumentata e lo si constata amaramente, tuttavia passa in secondo piano in quanto si parla di crisi politiche, di crisi del rapporto tra maggioranza e minoranza. Tali problematiche offuscano il problema dell’aumento spaventoso dei poveri. E i diritti umani? Abbiamo celebrato una giornata dedicata ai diritti umani, ma a che cosa è servito averla celebrata? Solo per far vedere che esiste la bontà, che esiste la solidarietà. Certo, ma solo a parole!
Vero è che le persone hanno fame, i bambini hanno fame e lo Stato è silente ed immobile. Non dovrebbero più esserci le fila per poter mangiare, ossia la carità perché la carità parla di dignità sofferente, perché è vero che la dignità è garantita solo dalla giustizia sociale. Lo Stato deve impegnarsi di più e risolvere il problema della povertà con azioni mirate, con il lavoro, con l’aiuto che debella la miseria.
Ai poveri non interessano il litigi tra Salvini e il M5S o che Berlusconi e Renzi sostengano o meno il Governo Conte. Ai poveri interessa vivere e mangiare, non certo attraverso l’elemosina. Ai poveri sta a cuore poter lavorare!
Biagio Maimone