In questi giorni l’attenzione mediatica si focalizza su alleanze, seggi sicuri, esclusioni o inclusioni di comodo. Non ci si concentra invece sulla legge elettorale: ci si dimentica che la nostra democrazia, sancita dalla Costituzione, ad ogni cambio (“forzato” o meno) di legislatura muove nei fatti i suoi primi passi a partire dalle regole dettate proprio dalla legge elettorale.
Quella in vigore, la legge Rosato (o Rosatellum, che suona quasi bene in una nota declinazione latina), in sostanza cancella la possibilità di candidarsi autonomamente alle prossime elezioni a quei movimenti, gruppi o nuovi partiti che non siano già in Parlamento. E non si limita a questo: è stata scritta partendo dal presupposto che esprimere le preferenze sia un’impresa troppo difficile per chi si reca alle urne, è impostata per forzare implicitamente un bipolarismo maggioritario che alla nostra nazione proprio non si addice, è contro l’italica natura (come dimostrato dai numerosi cambi di governo cui siamo penosamente costretti ad assistere impotenti).
Se oltre a questa situazione si prende in considerazione il recente taglio di deputati e senatori, il quadro mostrato agli elettori è tristemente preoccupante: diventa impossibile partecipare alla vita politica del nostro Paese in maniera libera e rappresentativa, a meno che non si accetti di essere fagocitati in qualche coalizione o alleanza di comodo con l’ausilio di pure acrobazie esistenziali, e non per condivisione di idee e punti programmatici.
Il sistema elettorale è diventato un mangiafuoco, gli elettori i suoi burattini: in tanti si fanno coccolare dalla tentazione dell’astensionismo, ossia dal lasciare che siano gli altri a scegliere per loro. Intanto, il carrozzone non si ferma mai, lo spettacolo continua. Ma a che prezzo? La nostra libertà. Infatti senza partecipazione può ancora esistere la libertà? Rinunciare a fare riflessioni e scelte di tipo politico è il modo più semplice e rapido per mettere in serio pericolo il futuro democratico di una nazione. La fragilità della nostra democrazia è ormai emersa in tutta la sua drammaticità quando ai meccanismi della legge elettorale attuale si sono aggiunti lo scioglimento anticipato delle Camere ed i tempi stretti per la presentazione delle liste.
Per trasformare insieme la nostra amata Italia, e garantirle un futuro davvero democratico, si dovrà inevitabilmente lavorare insieme alla stesura di una nuova legge elettorale.
Erminio Zanenga

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