Il ministro alla Transizione ambientale, Roberto Cingolani, fu il primo a lanciare l’allarme sull’impennata dei prezzi delle materie prime energetiche. Ha appena denunciato le “truffe” che starebbero dietro l’ulteriore impennata dei prezzi dei carburanti (CLICCA QUI). Il resto del Governo tace e interviene la Magistratura. Siamo, insomma, alle solite. A dispetto di una situazione, resa già pesantissima da due anni di pandemia, che riguarda numerosissime famiglie, tanti pensionati con modeste pensioni e giovani disoccupati o precari.

Nel frattempo, non si è ancora definito il passaggio delle competenze in materia energetica dal Ministero dello Sviluppo economico al ministero di Cingolani. E’ evidente, dunque, come esista anche una irrisolta questione che, invece, andrebbe risolta al più presto. E’ comprensibile che parlando di un settore tanto importante vi siano resistenze, indecisioni, questioni burocratiche da risolvere.

Purtroppo, tutto questo non interessa agli italiani che vedono lievitare in maniera inenarrabile il costo dell’uso della macchina, le conseguenze su quelli dei prodotti essenziali: oltre per quanto riguarda il cibo, basta affacciarsi ad una vetrina di vestiti e scarpe per vedere di quanto sia in corso una vera esplosione dei prezzi.

Da giorni sappiamo che il Governo sta lavorando per trovare il modo di limare almeno le accise sui carburanti. Cosa che dovrebbe riuscire a ridurre il costo alla pompa di circa 15 centesimi. Davvero poca cosa quando veleggiamo abbondantemente sopra i 2 euro e 15, e con un balzo non indifferente rispetto all’1,40 di pochi giorni fa. Intanto, però, in alcuni altri paesi europei la decisione è già stata presa e messa in pratica.

Ma quello che vale la pena di sottolineare e che il ministro Cingolani porta la riflessione su di un altro aspetto. Quello appunto delle vere e proprie “truffe” che riguarderebbero il settore. Sarebbe interessante sapere cosa si stia approfondendo e quali provvedimenti  si intenda assumere in materia, considerando che se queste pesanti accuse fossero confermate ben più che 15 centesimi si dovrebbe fare in modo di risparmiare.

Sono questi momenti in cui non ci si possono permettere incertezze e ambiguità e non si può pensare che, dopo due anni di pandemia e una guerra alle porte di casa, possa ulteriormente essere tollerato un andazzo di cui poi finiscono per fare le spese i soliti. Queste sono le occasioni in cui le istituzioni dovrebbero assumere pienamente le proprie responsabilità senza guardare in faccia a nessuno e andando a verificare immediatamente la fondatezza di accuse tanto gravi.

Come nella Fisica, anche in questo caso il “vuoto” viene riempito da altri. E così la Magistratura annuncia l’avvio di un’inchiesta. Cosa del resto dovuta, visto il livello di conoscenze in possesso da parte di una fonte tanto importante. Mentre si resta in attesa delle conclusioni dell’inchiesta giudiziaria, ammesso che si concluda, e soprattutto in tempi rapidi, dovrebbe essere la Politica a farsi carico di un problema che interessa tanti milioni di italiani.

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