Il documento di Domenico Galbiati sul cuore europeo di Milano( CLICCA QUI ) si contraddistingue dagli altri testi del genere per non essere il solito discorso ”omnicomprensivo “e, pertanto, velleitario. Infatti la tesi fondamentale (L’Area Metropolitana di Milano attrae l’intera Italia verso l’Europa )si basa su di un’effettiva realizzabilità.
A tal fine va tenuto presente che il contributo, decisivo per restituire competitività al settore pubblico, rappresentato dalla novità istituzionale delle Città Metropolitane che dovevano essere il motore dello sviluppo del Paese, come da tempo in Europa, non ha dato i risultati sperati. Questo risultato inefficiente è dovuto alle difficoltà incontrate ad individuare la declinazione operativa dei Piani strategici triennali, nuova a rispetto alla tradizione pianificatrice della nostra P.A.
Il problema ,invece, è stato risolto dal Piano strategico dell’Area Metropolitana di Milano(2019/20121)che, superando le abituali impostazioni burocratico /giuridico/autorizzatorie , ha individuato nel principio della sussidiarietà la declinazione operativa dell’atto d’indirizzo .Ne è derivata una produzione di “beni comuni territoriali “ rafforzata in una logica d’interdipendenza e di mutuo vantaggio che consente al piano strategico di estendere anche alle aree esterne i risultati ottenuti nell’area metropolitana , contribuendo all’aumento della loro competitività e, quindi ,dell’intera regione
Dunque l’originalità del documento è di per aver per superato il principio di qualificare la legalità come l’unico parametro dell’efficienza,’ seguendo la riforma costituzionale del 2012.che, ha introdotto il Comma 1 dell’art 97.E stata, cosi, riconosciuta una nozione economica della P.A. ove l’equilibrio del bilancio e il concorso alla stabilizzazione del debito pubblico assumono la funzione di veri e propri parametri finanziari del principio del “Buon Andamento “della P.A: ”Questa duplice valenza del Buon Andamento, è stata tradotta dalla legge n.56/2014 in un profondo rinnovamento del rapporto Stato regione, realizzato con la sostituzione del Patto di Stabilità Interno con i l nuovo bilancio degli enti locali.
–Che in questo quadro normativo è possibile risolvere il problema della mancata adozione dei piani strategici triennali attraverso l’individuazione dell’opportuna declinazione operativa con l’applicazione della procedura del comma 44 art.1 legge n.56/2014–Il contenuto univoco e stabile dell’atto d’indirizzo , determinato da detta nuova declinazione , consente alle Aree Metropolitane di concorrere alla competitività del Paese e dei rispettivi territori da diversi punti di vista superando egoismi municipalistici, la storica frammentazione territoriale e la tradizionale modestia decisionale in ambito territoriale(1)
Pertanto l’adozione da parte delle altre 13 aree metropolitane dei rispettivi piani strategici secondo lo “schema Milano, opportunamente aggiornato ,può consentire all’intero comparto di essere protagonista della dimensione metropolitana dello sviluppo che, accelerando quella dell ’intero territorio nazionale, crea le premesse per un effettivo contributo della P.A. locale all’incremento del Pil e quindi alla riduzione del rapporto Debito Pubblico/Pil. Infatti nei territori metropolitani, si concentrano le maggiori opportunità in termini di crescita economica, attrazione di investimenti e competitività e, pertanto, dalle politiche che si realizzano in dette aree dipende lo sviluppo dell’intero paese.
Di conseguenza la declinazione operativa da parte dell’intero comparto della strategia del Motore dello sviluppo economico comporta i seguenti risultati :
1)Federalismo municipale solidale ma responsabile
Rimedia all’insuccesso di equità ed efficienza dello schema federale della legge n.49/2009, assicurando un federalismo solidale ma responsabile, atto contemperare l’esigenza di migliorare ed intensificare gli interventi di perequazione territoriale, e al contempo, stimolare la crescita autonomistica delle altre Regioni;
2) Rapporti Città Metropolitane /Comuni esterni ai territori metropolitani
supera la carenza di declinazione operativa consentendo ai comuni esterni di usufruire direttamente dei benefici prodotti delle Città metropolitane nelle quali si concentrano le maggiori opportunità in termini di crescita economica e maggiori investimenti.
3)Il governo delle citta disperse
per le regioni prive di Città metropolitane (Umbria, Marche, Abruzzi ,Basilicata, Molise) con l’unita territoriale di analisi prescelta si risolve il problema della gestione dei trasferimenti finanziari tra il comune capoluogo regionale e le Unioni dei comuni ed, all’interno delle stesse unioni tra il comune “centroide” e gli altri comuni.;
4)Riqualificazione del SS nazionale
la gestione del SSN e delle relative articolazioni territoriali viene allocata non sulla ricerca di conciliazioni impossibili (risorse finanziarie limitate /bisogni sanitari illimitati )ma sull’osservanza delle norme di comportamento che ne garantiscono la sostenibilità finanziaria.
5)Patrimonio culturale leva per il riequilibrio territoriale
Nella P.A .statale il comparto dei Beni culturali è l’unico regolamentato dalla nuova Amministrazione di risultati(art.5,112,115–legge 18/XI/2019n.132.9. Ne e derivata un’importante procedura di collaborazione tra il MIBAC, le regioni e tutti gli altri livelli di governo locale in materia di tutela del patrimonio culturale;
6) Buon fine dei progetti di utilizzo del Recovery Fund
È garantito dalla complementarietà alla declinazione operativa della Strategia Generale del Motore dello sviluppo economico “ che assicura le tre caratteristiche realizzabilità, accountability e monitorabilità, richieste dal Ministro per l’economia e le finanze D.Franco
In conclusione l’accennato ruolo nazionale di Milano fornisce la migliore risposta all’eccezionale apertura di credito d Ursula von der Layen verso la storica cultura riformista di Milano Infatti, ,”mettendo a reddito” il sano pragmatismo lombardo di Beppe Sala, alternativo al sindacalismo territoriale di Letizia Moratti/Attilio Fontana .
- Ottimizza il Nuovo Rapporto Stato/regioni secondo quanto richiesto da Marco Bruti, capo Gabinetto Commissario UE all’Economia Paolo Gentiloni
- Sostituisce secondo il metodo proposto da Irene Tinagli, i discorsi velleitari con la valutazione dell’impatto economico della riforma
Antonio Troisi